ACTA, IL TAR BOCCIA NABORRE
Rifiuti, appalto milionario annullato dopo presentazione offerte: gara valida. Tegola giudiziaria per l’Au scaduto
Alla municipalizzata del Comune di Potenza Acta SpA, che si occupa, in via prin- cipale della raccolta, del trasporto, dello stoccaggio e dello smaltimento dei rifiuti urbani, per il neo ricostituitosi duo composto dai compagni di partito, Forza Italia, quali lo scaduto Amministratore unico Camillo Naborre, che il centrodestra fatica a sostituire, ed il Dirigente tecnico Massimo Marsicano, ex Progettambiente, candidato non eletto alle scorse regionali, subito una te- gola giudiziaria: Naborre annulla gara milionaria, il Tar annulla il suo, ingiustificato, annullamento. L’avvocato Au è inciam- pato rovinosamente sull’appalto, avente la durata di 18 mesi e dall’importo complessivo a base di gara, 2 i lotti, pari a circa 3milioni e 147mila euro, per il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani differenziati ed indifferenziati prodotti nell’area urbana della città di Potenza. In sintesi, per i giri di raccolta rifiuti delle zone 2- 3-4 e 5-6-7. Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) di Basilicata, ha fortemente bocciato l’operato di Naborre.
L’AU NABORRE: VOCE GROSSA COI SINDACATI, POI AL TAR FUGGE
Sulla dubbia modalità gestionale dell’appalto mi- lionario da parte dell’Au, era intervenuto anche il segretario regionale della Fit Cisl, Sebastiano Colucci. L’ostentata sicurezza di Naborre nel riscontro fornito al sindacato è venuta meno dinanzi al Tar tanto che contro il ricorso proposto dalla società Cooperativa Ciclat Trasporti e Ambiente, che ha sede legale a Ravenna, l’Acta non si è neanche costituita in giudizio. L’Acta tuttavia, avendo Ciclat vinto la causa, dovrà indennizzare la società per mille e 500 euro oltre al pagamento del rimborso forfettario. LA PROROGA AL RTI PROGETTAMBIENTE Cronologicamente anteriore all’indizione dell’appalto in questione ed alla causa al Tar, l’affidamento, fine 2022 e per 3 mesi, valore 208mila euro, al Raggruppamento temporaeno di imprese (Rti) Pellicano Verde SpA, Ecological System srl e Progettambiente so- cietà cooperativa per il servizio di raccolta e trasporti rifiuti nella città di Potenza effettuato nelle zone convenzionalmente definite 4-3-2 del progetto Anci-Conai. Servizio, attualmente in proroga anche e soprattutto per via delle vicissitu- dini che hanno riguardato l’appalto finito dinanzi al Tar lucano.
LA CAUSA PERSA: L’APPALTO NON ANDAVA ANNULLATO
Per la gara milionaria indetta dall’Au Acta lo scorso gennaio, il termine ultimo per la presentazione delle offerte, fissato al 24 aprile. La Ciclat ha presentato la propria offerta il 20 aprile. È accaduto che prima dello scadere del citato termine perentorio di presentazione delle offerte, 2 operatori economici del settore hanno chiesto «l’indizione di una nuova gara con il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa», in luogo del criterio di aggiudicazione del minor prezzo. Naborre, condividendo la proposta del Rup risalente proprio al 24 aprile, 2 giorni dopo, il 26, ha annullato l’appalto, «in quanto il costo della manodopera del lotto 1 “è pari al 63%” dell’importo a base di gara ed il costo del lavoro del lotto 2 “è pari al 62%” dell’importo a base di gara». Cioè, risultando il costo della manodopera pari ad almeno il 50% del costo totale dell’appalto, il ricorso al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa
ALL’ACTA IL COSTO «GONFIATO»
Peccato, però, che l’Acta aveva sbagliato, «gonfiato», i conti, aumentando «erroneamente» il costo del lavoro per entrambi i lotti del 20%, con riferimento alla stima delle unità lavorative di riserva, cioè del personale che doveva sostituire i lavoratori assenti per ferie, festività, malattia, infortuni, permessi e formazione, poichè tali maggiori costi sono già compresi nelle relative Tabelle Ministeriali. Applicando le tabelle, il consulente tecnico della Ciclat, con perizia, ricordando il discrimine del 50% nella scelta del criterio di aggiudicazione, ha dimostrato che il costo della manodopera del lotto 1 fosse pari al 49,59% dell’importo a base di gara, mentre il costo del lavoro del lotto 2 fosse pari addirittura al 41,80% dell’importo a base di gara. Come spiegato dal Tar al- l’Acta non costituita in giudizio, non prevedendo il Capitolato speciale di appalto un monte ore minimo vincolante, «deve tenersi esclusivamente conto del costo del lavoro, stabilito con la vigente Tabella Ministeriale». Di conseguenza, rifatti i conti, giusti quelli della Ciclat, sbagliati quelli dell’Acta fatti sulla base delle segnalazioni. I giudici amministrativi hanno rimarcato come dalla documentazione dell’appalto emergesse «che il calcolo della manodopera effettuato per la determinazione del prezzo a base d’asta è gonfiato» e per questo superava il 50% dell’importo a base di gara. Incredibilmente l’Acta, l’Au Naborre ed il Rup hanno scoperto grazie al Tar che i conti tornavano e che quindi l’appalto annullato non doveva, e meno che mai poteva sulla base della giustificazione addotta, essere annullato. Di conseguenza, il Tar ha accolto il ricorso e annullato l’annullamento stabilito da Naborre. L’Au Naborre fa e disfà la gara, il Tar disfà il disfare dell’avvocato e rimette in piedi la gara. All’ombra della controversia giuridica, gode il Raggruppamento temporaneo di imprese Pellicano Verde SpA, Ecological System srl e Progettambiente. Fino a nuova aggiudicazione, incassa via proroga. Tra l’altro l’Acta aveva annullato quell’appalto, comunque ad oggi non indicendone un altro. Quasi che l’obiettivo fosse far trascorrere il tempo senza far nulla.
NABORRE E IL «PARERE» SOSPETTO: IDEE CONFUSE, MA ORA OBBLIGATO A SCEGLIERE
Riprendendo il riscontro sulla gara inviato lo scorso aprile alla Fit Cisl e firmato Camillo Naborre, alla luce dei 3 anni esperienza quale Au dell’Acta non possono non sorprendere alcune incomprensibili affermazioni. Innanzitutto da sottolineare che, come non di rado accade, quando i soldi sono pubblici, chi li amministra spende e spande senza problemi. Addirittura Naborre aveva «affidato ad un legale specializzato in materia amministrativa, un parere circa la fondatezza delle due istanze di annullamento». E già fino a qui, Naborre dovrebbe spiegare come si può concepire di affidare ad un avvocato un parere che in realtà dovrebbe concretizzarsi in una peri- zia tecnica, come quella fatta dalla Ciclat, sul raffronto tra capitolato appalto, tabelle ministeriali e costi manodopera. Ma comunque, quando uno è sponsorizzato da un partito, questo ed altro. Il legale incaricato, «ha confermato» che il Codice degli appalti prevede, quando il costo della ma- nodopera pari ad almeno al 50% del costo totale dell’appalto, il ricorso al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. L’apice del comico, raggiunto, se, come appare, l’avvocato incaricato non ha fatto realmente i conteggi, limitandosi, invece, come sembra, a ricordare a Naborre il dettato normativo. Non è tutto, c’è di più. Naborre ha spiegato ai sindacati che l’Acta «ha immediatamente interrotto ogni attività di gara, evi- tando di acquisire telematicamente le eventuali of- ferte pervenute». In questo caso, ogni commento è superfluo. L’Au si deve essere capito da solo per la non razionalità dell’affermazione. Al sindacato, infine, rispondeva che era meglio così, l’annullamento fatto allora dall’Acta, per evitare «l’annullamento della gara in sede amministrativa con i conseguenti, prevedibili ritardi». I ritardi si sono confermati «prevedibili», ma non per le previsioni dello scaduto Au, tanto che in via amministrativa, il Tar ha annullato non la gara, ma l’annullamento della stes- sa operato da Naborre.
LA RIVINCITA DEL SINDACALISTA COLUCCI:
Appresa la sentenza, Sebastiano Colucci della Fit Cisl, ha così commentato. «Abbiamo avuto nuovamente ragione – ha scritto sui propri profili social – per quanto esposto riguardando la gara di Acta SpA, per i giri 2-3-4 e 5-6- 7. La gara con sentenza del Tar è stata reputata valida e l’Acta SpA dovrà aprire le offerte ed è stata condannata alle spese, ora una domanda è lecita, chi pagherà le spese, l’amministratore unico o gli ignari Potentini? Caro Naborre per il bene della Municipalizzata e dei potentini, dimettiti».