IL CDX LITIGA SULL’AU, LA QUALITÀ NON INTERESSA
Acta anche dopo la tegola del tar su Naborre, Fi non demorde: sulla nomina del successore ancora dissidi
Rifiuti,servizio scadente: il capoluogo sempre più sporco ed abbandonato
Non sappiamo se chi ha inventato la sigla Acta intendesse rifarsi anche ad un gioco di parole con il latino. Non sappiamo, cioè, se volesse parlare di atti, di azioni, di cose fatte. Certamente, se parliamo delle ultime vicende dell’Acta, se sono cose fatte sono cose fatte male. Come ben resocontato nell’edizione di ieri, l’Amministratore Unico di Acta Avv. Camillo Naborre aveva annullato una importante gara d’appalto per la raccolta dei rifiuti, per farlo l’avv. Naborre aveva chiesto il parere di un avvocato esperto della materia. Il Tar di Basilicata ha deciso che l’annullamento voluto dall’Avv. Naborre con il parere di un altro avvocato scelto dall’Avv. Naborre era illegittimo. Per farla breve il Tar ha annullato l’annullamento. Sembra un gioco di parole tra avvocati che chiedono pareri ad altri avvocati e magistrati amministrativi che annullano atti amministrativi di annullamento ma, purtroppo, di giocoso c’è solo lo stato confusionale in cui versa la più grande partecipata pubblica della Città di Potenza, seconda soltanto ad Acquedotto Lucano tra le partecipate pubbliche dell’intera Regione.
LA NOMINA DI MARSICANO
Potrebbe sembrare un incidente isolato di percorso, un momento di grottesco sbandamento se non fosse che questa situazione è solo una delle ultime vicende che evidenziano un periodo di non grande forma da parte dell’Acta. Camillo Naborre ha dato mandato di nominare quale dirigente tecnico l’ing. Marsicano proveniente dai ranghi di ProgettAmbiente. Non ci scandalizziamo del fatto che Marsicano sia stato candidato alle ultime elezioni regionali da Forza Italia e che la nomina di Naborre sia stata voluta e sia difesa da Forza Italia. Sappiamo come va il mondo e, comunque, non crediamo che l’appartenenza politica possa essere un impedimento per accedere a ruoli gestionali né che possa essere un detrimento rispetto alle competenze professionali. Quello che ci pare prova di uno stato confusionale è lo strano percorso con cui si arriva a questa nomina. Marsicano era stato nominato già nel 2021 ma dopo pochi mesi si era dimesso. Erano stati fatti altri avvisi e in tutti questi avvisi Marsicano era stato escluso dall’elenco degli idonei per mancanza di un requisito fondamentale. Lo stesso responsabile amministrativo che aveva dichiarato non idoneo Marsicano per i precedenti avvisi, questa volta ha ammesso soltanto Marsicano tra gli idonei. Cosa sarà successo in questi mesi non è dato sapere. Non è compito nostro accertare la presenza di illeciti né verificare la correttezza delle scelte amministrative, crediamo fermamente nella presunzione di legittimità degli atti ma certamente questo continuo variare delle competenze e dei titoli, queste porte girevoli con le quali si entra e si esce dai ruoli di diri- gente tecnico dell’Acta rimarca lo stato confusionale della Società.
GUARENTE NON DECIDE MENTRE I CONSIGLIERI COMUNALI LITIGANO
Intanto il mandato di Naborre sarebbe scaduto. Abbiamo documentato che c’era stata un’indica- zione voluta dal consigliere Cannizzaro che faceva fortemente pendere la bilancia verso l’indi- cazione dell’Avv. Napolitano. A noi era giunta voce che si fosse svolta una riunione nella quale si era già giunti ad una indicazione chiara nei suoi confronti. Abbiamo dovuto registrare una secca smentita da parte del consigliere Salvia che, a nome di Forza Italia, ha sottolineato come non ci fosse nessun accordo, ha denunciato la scorrettezza di alcuni consiglieri e ha messo il suo partito sull’Aventino dichiarando che non avrebbe più partecipato alle conferenze dei capigruppo. Ai tempi seri della politica una dichiarazione del genere da parte di uno dei grandi partiti che sostiene il Sindaco avrebbe determinato quanto meno una richiesta di chiarimenti. Tutto ciò non è accaduto. Non sappiamo se Forza Italia tiene fede alla sua volontà di non partecipare più alle riunioni. Sicuramente, se non si è determinata una crisi amministrativa, è nata una crisi di fiducia a pochi mesi dal voto. Guarente aspetta sereno, canta finché la barca va e aspetta (come tutti noi) la fine del suo mandato. Nel frattempo la più grande azienda pubblica della Città Capoluogo è ferma, con un amministrato- re unico scaduto, con atti annullati dal Tar e con dirigenti tecnici che entrano ed escono come si fa con le porte girevoli degli alberghi ad ore. Mentre, però, la classe politica e la dirigenza amministrativa gioca, rinvia e non decide la città sembra sempre più sporca ed abbandonata. Spazzare le strade dovrebbe essere lo scopo principale dell’Azienda Municipalizzata, garantire la qualità della vita dei cittadini dovrebbe essere la missione del sindaco e dell’amministrazione. Purtroppo a Potenza non è così. Sulla raccolta dei rifiuti si litiga e si discute ma nessuno si preoccupa di farla.