SQUINZANO, RAID MAFIOSO PER AMMAZZARE LUIGI
Sviluppi sull’agguato di via Donizetti, 10 colpi e più persone per uccidere il 42enne. Attesa per l’autopsia
Un agguato in pieno stile mafioso che ha visto morire Luigi Guadadiello, 42enne freddato, nella serata di martedì 13 giugno, in via Donizetti a Squinzano, in provincia di Lecce. L’uomo è stato ucciso mentre usciva dalla sua abitazione insieme alla compagna, al figlioletto di nove mesi e ad alcuni parenti della donna. Secondo le prime ricostruzioni sarebbero state più persone a sparare. Sono dieci i bossoli rinvenuti sul posto dai carabinieri della sezione scientifica. A uccidere il 42enne sarebbero stati due proiettili: uno che lo ha raggiunto tra il torace e il collo ed un altro che lo ha colpito ad una gamba. Per avere più certezze sulla morte di Luigi si attende l’esame autoptico delle prossime ore che precederà i funerali che si terranno sabato mattina. L’uomo era tornato in libertà soltanto lo scorso 29 marzo. Gaudadiello, infatti, era già noto alle cronache perché nel 2008 era stato arrestato e condannato con l’accusa dell’omicidio di un uomo di origini marocchine. Per vendicare la presunta violenza sessuale subita dalla sua compagna dell’epoca, infatti, la vittima partì in treno dal Salento per raggiungere un paese in provincia di Bergamo in cui si trovava il presunto stupratore ed ucciderlo a colpi di coltellate al cuore. Arrestato subito dopo, venne condannato a 16 anni di reclusione. Ed è questa una delle piste che stanno seguendo gli investigatori per risalire a movente e killer.