TARANTO, EX ILVA: NIENTE DI FATTO PNRR E FUTURO OPERAI
Salta il futuro occupazionale, industriale e ambientale: cambiano i fondi per la decarbonizzazione e i lavoratori passano in cigs in deroga
Nonostante le rassicurazione da parte della politica di un futuro prossimo meno inquinante per la città e con maggior diritti per tutti: lavoro, salute e ambiente, nelle ultime ore la vertenza ex Ilva sta riservando sorprese ai molti dalla visione facile. Sembrerebbe che tra i progetti che rischiano di essere stralciati dal Piano di revisione nazionale di ripresa e resilienza c’èil miliardo destinato alla decarbonizzazione ex ilva.
Il progetto di produzione di preridotto, affidato alla società Dri, rischia di non essere completatao entro il 2026 perché il finanziamento verrebbe spostato sul fondo di sviluppo e coesione, e quelle somme liberate su altri progetti. A questa incertezza che cala nuovamente sulla città si aggiunge la fumata nera del mancato accordo tra azienda e sindacati, con deroga fino a fine 2023 della cassa integrazione per i 2500 operai. Una soluzione tampone garantita con l’intervento del Consiglio dei ministri, nonostante i 680milioni di aiuti statali già destinati nelle casse di Acciaieri d’Italia con Acelor Mittal socio di maggioranza.