CronacaPuglia

TARANTO, SUICIDIO IN CARCERE

E’ stato trovato morto nella sua cella dagli agenti di sorveglianza. Allarme di degrado, carenze e scarse cure

Era in isolamento il detenuto trovato morto dagli agenti impegnati nel turno di sorveglianza. Le guardie carcerarie hanno prontamento messo in atto tutte le misure per salvare il giovane cercando di liberare dal cappio, ma era ormai troppo tardi.
Sulla tragedia sono scattati subito gli accertamenti affidati agli esperti delle investigazioni scientifiche dei carabinieri.Le indagini sono coordinata dal pubblico ministero di turno, Francesco Sansobrino, giunto sul posto assieme al medico legale , Massimo Sarcinella. Stando a quanto si è appreso il giovane detenuto, di origini calabresi, era ristretto in isolamento per motivi di sicurezza.
Il carcere “Magli” di Taranto non è alla sua prima tragedia, purtroppo, appenda due mesi fa si è registrato un ennesimo suicidio. Ancora nel mese di febbraio un altro detenuto si era impiccato alla finestra.
Si tratta di drammi dovutI all’annosa problematica della carenze di personale all’interno del penitenziario jonico più denunciata con gridi di allarme da parte di tutte le organizzazioni sindacali della Polizia Penintenziaria .
E’ una vera emergenza nazionale. Secondo i dati diffusi dall’osservatorio dell’associazione Antigone, che si occupa di garantire i diritti dei detenuti, relativi allo scorso aprile, la Puglia è al secondo posto, dopo la Lombardia, per sovraffollamento delle carceri, con una percentuale di circa 145%, sono quasi 4mila i detenuti su una capienza totale di2mila.
Un problematica quella del sistema carcerario italiano che porta con sé questioni sociali acuite e irrisolte per lungo tempo. Si pensi che solo Cipro e Romania hanno tassi di sovraffollamento maggiori di quello italiano.

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