TRIBUNALE MELFI, SI APRE IL CONFRONTO
Il sindaco Maglione a Roma incontra Delmastro: «ora la politica deve fare la propria parte». Al vaglio del Sottosegretario la situazione di 30 Palazzi di Giustizia soppressi
Ha avuto risvolti interessanti, l’incontro che si è tenuto a Roma, sul tema della possibile riapertura di alcuni Tribunali, precedentemente soppressi. All’incontro, per quanto riguarda Melfi, hanno partecipato, il sindaco della città federiciana, Giuseppe Maglione ed il presidente del foro, l’avvocato Dino di Ciommo. La riunione ha visto come principale protagonista, il sottosegretario alla giustizia, Delmastro. «Stiamo rivedendo questa situazione che riguarda 30 tribunali soppressi da una legge precedente – ha di- chiarato l’esponente del Governo -.Crediamo che sia importante riaprire alcuni presidi di giustizia e di conseguenza rivedere alcune specifiche situazioni, partendo dal presupposto che la soppressione non ha portato nessuna miglioria, in termini di costi, di risparmi e di accelerazione sui tempi dei procedimenti». Ovviamente Delmastro, non è entrato nello specifico della questione Melfi, ma il tribunale federiciano è nell’elenco dei tribunali che possono essere riaperti. La partita adesso si sposta su scala politica. In ambito regionale in primis, e poi in ambito locale. La Regione Basilicata è chiamata ad esprimersi sulla necessità di riaprire il tribunale di Melfi e i comuni dell’area del VultureMelfese, a dare esito favorevole su questa riapertura. «È esattamente così – rimarca il sindaco di Melfi, Giuseppe Maglione -. Ora la politica deve fare la propria parte. La Regione per ciò che gli compete e noi comuni, Melfi e gli altri dell’area interessata dalla riapertura del tribunale, dall’altra. Ci sono delle carte da giocare, e noi vogliamo giocarcele al meglio, senza lasciare nulla di intentato». Nei prossimi giorni è assai probabile che il Comune di Melfi, chieda un tavolo di confronto in Regione, alla presenza del Governatore Bardi. D’altronde sulla necessità di riaprire il Tribunale di Melfi, sono in molti ad essere d’accordo, anche perchè la mole di lavoro che si è catapultata sul tribunale di Potenza, appare davvero enorme, con la conseguenza di aver appesantito e peggiorato il lavoro svolto dallo stesso tribunale del capoluogo. La speranza di riaprire il presidio federiciano è concreta, è la popolazione dell’area nord di Basilicata si augura che questa volta la politica non giochi un brutto scherzo, come è avvenuto in occasione della soppressione, quando Melfi subì quello che è considerato un vero e proprio scippo.