IL DESERTO DELLA BASILICATA
TACCO&SPILLO
Non vorremmo far sempre parte del turno disfattista delle cassandre, peraltro con probabilità d’acchiappo alte, ma questo centrodestra che saltella sull’insignificanza di qualche statistica passeggera ci preoccupa non poco per l’insieme degli attrezzi di governo e di pratica politica che non possiede neppure con l’aiuto della fortuna. Ora lasciamo stare la galleria istituzionale di molti assessori che solo il buon cuore del governatore tiene in piedi, nonostante la rassegna continuativa di figuracce e d’insuccessi, ma la mancanza totale d’autocritica e l’assenza sragionata di strategia sul futuro iniziano a farci vedere dopo quattro anni i danni fatti. Eppure se con un’azzeccata paragnostica il mantra di Bardi era d’occuparsi del tracollo demografico, il suo contorno consulenziale nulla ha fatto se non specchiarsi nella retorica del ruolo. Così s’è visto l’agente segreto finito al Gabinetto, il perdente candidato governatore al PNNR, l’ortodontista alle masticazioni indigeste della politica, il personal attorney allo scibile della pa mentre la povera Basilicata perde ogni anno fino a 2mila giovani, ha il tasso di nascite più basso d’Italia ed è la principale destinataria dell’apocalittica previsione demografica dell’ISTAT. Canta Giorgio Gaber:“La gente è andata via. È andata tutta via. Il deserto, il deserto”.