ALTA VELOCITÀ, TUTTI A BORDO?
Oltre il giardino non solo caso frecciarossa: ospiti Braia (iv), Mega (cgil) e il sindaco di Pomarico Mancini. Infrastrutture e sviluppo, la Basilicata in cerca dei binari per far viaggiare economia e persone
Tema focale nella nuova puntata di “Oltre il giardino” – il programma di Cronache Tv condotto dal giornalista Paride Leporace in onda sul canale nazionale 68 – una questione assai cara alla Basilicata: l’ultimo treno che la regione lucana sta tentando di non perdere all’indomani dell’accordo storico, annunciato un paio settimane fa, con la società del gruppo Ferrovie dello Stato, che dovrebbe far risparmiare risorse ai contribuenti lucani e recuperare tempo prezioso ai viaggiatori. Si tratta della sperimentazione dei servizi Frecciarossa sulla tratta Roma Potenza-Ferrandina-Metaponto che dovrebbero prendere il via dal prossimo primo ottobre e fino alla fine di marzo 2024 e che dal capoluogo lucano dovrebbe permettere di raggiungere la Capitale in circa tre ore, via Afragola, bypassando la stazione di Napoli centrale. Senza sollevare, però, non poche polemiche. A discuterne in studio sulle Infrastrutture e i Trasporti, che sono una questione decisiva per la vita quotidiana della Basilicata, il consigliere della Regione Basilicata di Italia Viva Luca Braia, il segretario generale della Cgil Basilicata Fernando Mega e il sindaco di Pomarico Francesco Mancini.
L’ATTESA MESSIANICA DELLE FERROVIE
In tema di Trasporti, in particolare, il consigliere Braia fa esplicito riferimento all’attesa di rinnovamento e trasformazione radicale mai concretizzata, ad oggi, della tratta ferroviaria Ferrandina-Matera. Braia si basa su «un principio, che è acclarato e abbastanza condiviso dai più, ossia dove ci sono Infrastutture c’è sviluppo». Alla luce di tale premessa, il consigliere di Italia Viva enfatizza come senza di queste «non si può immaginare nè uno sviluppo in termini economici nè tanto meno sociali. E la Ferrovia, con le Infrastrutture e i Servizi ad essa connesse, è certamente un elemento centrale». Spiegata in soldoni, la tratta Matera – Ferrandina è «una questione realizzabile – afferma Braia – con un finanziamento pronosticato inizialmente di 210 milioni di euro, una volta avviato poi il progetto fattivo, si è arrivati a 310 milioni di euro che sono stati appaltati qualche mese fa. Abbiamo la ditta che entro il 2023 aprirà i cantieri e, quindi, la Ferrandina Matera è a tutti gli effetti in via di realizzazione entro il 2026. Questo è un dato. Però oggi comincia la discussione per agganciare questo tratto ferroviario verso il corridoio della dorsale adriatica». La “piattaforma Braia” in un certo qualmodo è sostenuta dal primo cittadino di Pomarico Mancini che evidenzia come «un’infrastruttura degna ti tale nome che colleghi Matera al resto della Basilicata al momento non c’è». Ben diversa è, invece, la presa di posizione del segretario generale della Cgil Basilicata Fernando Mega il quale rimarca come «in queste settimane abbiamo assistito a diverse dichiarazioni dell’assessore regionale alle Infrastutture Donatella Merra che giustificava le diverse sospensioni», alludendo alle necessarie parziali e momentanee sospensioni dei collegamenti a partire da metà giugno che dovrebbero però riprendere in una configurazione più performante a conclusione dei lavori che si inseriscono nelle opere di ammodernamento che saranno effettuati sulla tratta Salerno-Potenza-Taranto, per la velocizzazione della linea e l’innalzamento degli standard di sicurezza. Ma non sarebbe questa la notizia più critica. Dal 1° ottobre infatti, il Frecciarossa che parte solitamente da Taranto non arriverà più alla stazione di Milano centrale. Il sogno dell’Alta velocità per i lucani, dunque, salterà Napoli centrale ma morirà a Roma. E per proseguire per il Nord bisognerà affidarsi alle coincidenze. Sebbene sia di queste ora la rettifica dell’assessore Merra che «il Frecciarossa Potenza-Milano sarà garantito ai lucani anche nell’ambito del nuovo servizio sperimentale a mercato che partirà dal prossimo autunno, in occasione della riapertura temporanea della tratta assicurata da settembre, dopo i necessari lavori di ammodernamento già avviati il 12 giugno scorso».
IL CAMBIO DI ROTTA DELLA MERRA
Un cambio di rotta a cui Mega rende merito all’assessore Merra ma che prende con le pinse «perché ci sono stati numerosi e repentini cambiamenti di rotta sull’argomento». «Bisogna in questo momento essere uomini di fede – enfatizza il segretario generale della Cgil Basilicata – per credere nel cambiamento». Di fatto, sottolinea Mega «l’argomento del Trasporto, specie quello ferroviario in Basilicata, deve guardare in faccia la realtà e la realtà racconta che abbiamo ancora una linea vetusta del 1800 che nonostante o Piani e i fondi del Pnrr non si aggancerà alla linea dell’Alta velocità».
LA PISTA MATTEI
«Il Treno è sicuramente una grande operazione», afferma Braia, ma sulla questione delle Infrastutture e dei Trasporti in Basilicata il discorso potrebbe essere ben più ampio. Prendendo ad esempio l’aviosuperficie “Enrico Mattei” sita a Pisticci Scalo, frazione del comune di Pisticci in provincia di Matera, che per Braia rap- presenta una possibilità «che non deve essere un’aeroporto che vuole scimmiottare o replicare quello di Bari Palese che è l’unico vero aeroporto internazzale che abbiamo a pochi minuti da Matera, ma è necessario avviare un ragionamento complementare secondo cui tra Grottaglie, Bari e Matera si possano trovare delle convergenze complementari per dare una destinazione e una funzione anche a quella . Anche in questo ci vuole programmazione».