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UNA SANITÀ DI CUI ESSERE ORGOGLIOSI

OLTRE IL GIARDINO – A Cronache Tv lo screening dei servizi regionali di Fanelli, Pulvirenti e Spera

La Sanità, nei suoi molteplici aspetti, è al centro della nuova puntata di “Oltre il giardino” – il programma di Cronache Tv condotto dal giornalista Paride Leporace in onda sul canale nazionale 68 – con il padrone di casa che l’ha definita una «emozione positiva» ospitare per discutere della situazione sanitaria, specie quella regionale, rappresentanti autorevolissimi quali l’assessore alla Salute e Politiche della persona della Regione Basilicata Francesco Fanelli, il direttore generale dell”Aor “San Carlo” di Potenza Giuseppe Spera e la direttrice generale dell’Asl e dell’Asm di Mareta nonché Commissario Straordinario Irccs Crob di Rionero Sabrina Pulvirenti.

LA SANITÀ LUCANA È DA RISANARE?

Tra attese, rispetto a grandi novità che dovrebbero riguardare la sanità lucana, quasi retoricamente viene posta all’assessore regionale in studio la domanda su quanto la sanità lucana sia da risanare. E cercando di dire «ai cittadini la verità» Fanelli «senza alcun dubbio» riconosce «una problematica di respiro nazionale della Sanità, con questioni che riguardano tutte le regioni di Italia».

LA PANDEMIA COVID-19 COME SPARTIACQUE

«La pandemia di Covid-19, forse qualcuno lo ha dimenticato – enfatizza poi – ha portato con sé tanti altri problemi ed è evidente che, per quanto l’emergenza sia da considerarsi superata, non è affatto conclusa nelle conseguenze che si trascina nei tanti problemi rinvenienti dalle difficoltà che ci sono stati in quegli anni. Non è sfuggito a nessuno che sono state ridotte le prestazioni non solo in Basilicata bensì in tutta Italia, là dove, in quel periodo, i cittadini avevano addirittura paura a recarsi presso le strutture ospedaliere». E sulla questione Covid-19 e su come di questa pandemia non sia solo la Basilicata a soffirne le conseguenze, in studio fa da eco il Dg Spera che considera il percorso avviato dall’ Azienda ospedaliera regionale “San Carlo” «che tende verso l’uscita dalla pandemia, seppure abbiamo ancora oggi un’assistenza tesa verso i pazienti Covid-19, ma non ovviamente nella situazione che avevamo qualche tempo fa o, peggio, che abbiamo avuto negli anni scorsi», facendo poi esplicito riferimento ai dati alla mano dell’attività svolta nei diversi presidi ospedalieri che fanno capo all’azienda regionale “San Carlo” di Potenza” nel biennio 2021-22. Un periodo fortemente compromesso dall’emergenza pandemica che ha fatto quasi da spartiacque, come una sorta di anno zero, per parametrare l’efficienza delle cure offerte ai cittadini della provincia di Potenza. I numeri e i dati di quanto fatto in questo lasso di tempo, sono stati diffusi dal direttore generale dell’Aor in un incontro organizzato per presentare il rapporto sull’attività ospedaliera lo scorso 8 giugno dove il bilancio che ne è uscito fuori «è decisamente positivo, sebbene la pandemia sia stato un colpo per tutto il sistema sanitario che è di per sè un sistema complesso che è stato ancora di più colpito ed aggravato da una situazione che non era stata mai vissuta prima e per la quale il sistema non era pronto, non solo quello regionale bensì anche quello nazionale e mondiale». Una sfida che è stata portata avanti a pari merito anche dall’Azienda Sanitaria Locale di Matera a detta della Dg Pulvirenti che ha affrontare il momento della pandemia «come un’occasione per scoprire tutti gli operatori dell’Asm di Matera, sia territoriali che ospedalieri, che hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo».

LE LISTE DI ATTESA

Da tempo la credibilità della sanità, anche lucana, è legata alle criticità delle liste di attesa. «Una problematica che si è amplificata a seguito della pandemia», sottolinea l’assessore regionale Fanelli che annuncia le future azioni da mettere in campo come, ad esempio, quella di «un coordinamento e un monitoraggio continuo da parte del Dipartimento della Salute su un servizio unico di prenotazione che riguarderà anche le stuture private accreditate». Così come «sono state previste anche delle riorganizazzioni importanti all’interno delle stutture pubbliche sanitarie, come l’instituzione di un “Cup manager” che sia un punto di riferimento reale verso il quale l’utenza possa confrontarsi immediatamente ed eventualmente sollevare quelle che sono le criticità». E ancora, Fanelli annuncia «nuove regole per quanto riguarda le prescrizioni e le visite di controllo. Tutto perché dobbiamo garantire i tempi di attesanei confronti delle prestazioni che sono rivolte ai residenti e ai domiciliati in Basilicata. Ed è bene evidenziare che c’è, esiste, una maggioranza silenziosa di cittadini che ricevono quotidianamente prestazioni e servizi adeguati all’assistenza, nonostante le speculazioni politiche che si fanno sulla Sanità lucana».

IL FUTURO DELLA SANITÀ LUCANA

Inevitabile non fare anche uno screening dello stato di salute dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico che offre percorsi di prevenzione, diagnosi e cura accessibili per patologie oncologiche di Rionero. «Il Crob – secondo Pulvirenti – deve diventare la culla, insieme all’Università, di questa funzione importante di ricerca e assistenza, anche grazie a un piano di potenziamento che sia un’opportunità per tutti quei giovani che sono in questo momento alla ricerca di un posto dove poter coniugare le loro aspettative per la ricerca insieme all’assistenza e alla didattica. Per costruire il futuro della nostra sa- nità, della tutela della nostra salu- te, dobbiamo poter dare l’opportunità a tutti i giovani di rientrare». Anche sul “San Carlo” le proiezioni rivolte al futuro sono da considerarsi positive dove «c’è da considerare una valutazione eccellente delle nostre prestazioni», rivendica Spera che cita «numeri e qualità di interventi sempre più importanti con riconoscimenti anche a titolo nazionale». Rimarcando la necessità di fare rete «perchè i cittadini lucani, e non solo, hanno diritto alla Salute e a un servizio di cui essere orgogliosi».

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