CANTA IL GALLO, MA CASELLATI NON FA MATTINO
Potenza nomina nuovo au dell’Acta: sui «patti non rispettati» il dibattito domani su Cronache Tv. Il «ci saranno conseguenze» sparo a salve? La Ministra farà rimpiangere Moles?
La Casellati presa a pesci in faccia da Guarente, a quanto pare dovrà tenersi gli schiaffi, vestirsi di cilicio e chiedere scusa al sindaco di Potenza per aver osato mettere in discussione il suo potere supremo nel governo della Città e nelle scelte di sottogoverno. Questa la sintesi di quanto accaduto in merito alla nomina di Napolitano come Amministratore Unico di Acta.
SE NE ASSUMERÀ LE CONSEGUENZE
Forza Italia, come ricorderanno i nostri lettori, aveva più volte e a più voci mostrato la propria contrarietà alla nomina di Napolitano. “Pacta sunt servanda” diceva sia il Gruppo Consiliare che, poi, Taddei e soprattutto il Ministro Casellati. I patti cui facevano riferimento era l’assegnazione della nomina in quota Forza Italia. Guarente ha di- mostrato che dei patti se ne frega, Taddei non rilascia dichiarazioni né lo fa il Ministro Casellati. Quella che fu la seconda carica dello Stato dopo aver fatto la carica francese ha optato per una poco dignitosa ritirata spagnola.
COME PUTIN E LA WAGNER
Mutatis mutandis, regolati i rapporti differenti sembra di essere davanti alla vicenda russa. Guarente come Putin dichiara il controllo della Russia, la Casellati come il capo della Wagner è pronto al colpo di Stato, minaccia, urla, sbraita e, poi, incassa il colpo e se lo tiene. Forza Italia, come la Wagner, chiede scusa, ritira le truppe, fa finta che non sia accaduto nulla, si omologa e accetta gli ordini di Mario Guarente. “Se ne assumerà le conseguenze”, pronunciata da Casellati tuona nel vuoto, non si sente, non dà rumore, non produce nessun effetto. Si va avanti come se nulla fosse, come se nulla fosse accaduto. È opportuno prendere atto che, se un sindaco a fine mandato può prendersi il lusso di prendere a ceffoni sul muso un Ministro di Forza Italia per la nomina dei management di una partecipata, il Partito che fu di Berlusconi non conta niente. Lo avevamo scritto nei giorni scorsi, se Forza Italia si tiene lo schiaffo e non apre la crisi, mostra di non contare niente e di non aver nessun peso specifico. Hanno, evidentemente, ragione quelli che dicono che, morto Berlusconi, Forza Italia non è più niente e non conta niente. Credevamo che il Ministro Casellati fosse autorevole, che fosse in grado di determinare scelte e azioni. Prendiamo atto che non è così. Immaginiamo le frenetiche ore di telefonate a vuoto tra esponenti politici che chiedono coerenza cui risponde l’attaccamento alla poltrona di chi sa di vivere in un partito più morto che vivo. Di tante cose si può rimproverare Guarente, certamente non gli si può dare la colpa di non essere furbamente ed intelligentemente capace di leggere gli scenari politici. Ha capito che Forza Italia non ha forza politica ed elettorale, ha colto la vacuità delle minacce di Casellati e ha fatto come se non esistesse. La mancata reazione di FI denota che aveva ragione Guarente.
NE PARLIAMO A OLTRE IL GIARDINO
Di tutto ciò se ne parlerà ad Oltre il Giardino domani sera. Ospiti di Paride Leporace i principali esponenti del centrodestra potentino. Cercheremo di capire cosa sia accaduto, perché il capogruppo in Consiglio di FI abbia mentito nel dire che non c’era nessun accordo e, soprattutto, di cogliere quanto sia profonda la debolezza di Forza Italia in Italia, in Basilicata e a Potenza. Per adesso non possiamo fare altro che registrare che Guarente piega Forza Italia, umilia la Casellati e vince la sfida contro il partito che fu l’ago della bilancia della politica italiana e lucana. Da Forza Italia a debolezza Italia è un attimo, un risultato che rientra tra le peggiori e più mediocri performance di Taddei e Casellati. Il criticatissimo Moles, cacciato e offeso dal partito ha dimostrato in passato di essere in grado di raggiungere obiettivi che oggi un ministro e un ex parlamentare non sono in grado di raccogliere.
Di Massimo Dellapenna