FARE LE PRIMARIE, MEGLIO DI NO
L’INTERVENTO – Non si sbagli in partenza: per cercare l’anti Bardi si eviti lo strumento delle clientele
Circola voce che la scelta del candidato alla presidenza “per l’alternativa” avverrebbe con le primarie. Come dire: il toro nella corrida, la competizione forsennata delle clientele personali, l’estremo “sfarinamento” di cui Rino Formica, il pomo della discordia che continua a scavare! Quando non se ne “posseggono” in loco di salde e sufficienti, come De Luca ed Emiliano; o non si riesce a sommarle in una leadership nazionale, come nel caso Schlein, non restano che le primarie: granCon «grande soddisfazione» Giovanni Angelino (Matera nel cuore) ha nnunciato «sono arrivati da Potenza segnali positivi e di apertura nei confronti della mia proposta di scegliere dal territorio Materano il candi- dato presidente per le prossime elezioni regionali». «Sono soddisfatto – ha dichiarato Angelino – perché non si tratta di una vittoria politica personale ma di un successo di tutti i materani e dei cittadini della nostra provincia. Adesso dobbiamo però passare dalle parole ai fatti e pertanto ritengo opportuno dare un segnale concreto di cambiamento che passa attraverso il rinnovamento nelle candidature per le prossime elezioni regionali. La gente è stanca di vedere sempre gli stessi candidati in ogni appuntamento eletto- rale, mi auguro che il 2024 rappresenti la svolta per il rilancio sociale ed economico della nostra regione, con Matera pronta a svolgere il ruolo di principale attrattore turistico. “Matera nel cuore” sarà ovviamente al fianco di chi vorrà sostenere questo nuovo progetto politico e darà il suo contributo per fare della Basilicata una terra attrattiva e che possa contrastare con politiche adeguate il preoccupante fenomeno dello spopolamento, in atto non solo nei piccoli Comuni ma anche nei centri più grandi della regione». «Una cosa è certa – ha concluso Angelino -: con Matera nel cuore saremo sempre dalla parte dei cittadini e con Matera si vincono le battaglie politiche». «Candidato presidente del Materano: segnali positivi» Angelino (Matera nel cuore): «La gente è stanca di vedere sempre gli stessi candidati ad ogni appuntamento elettorale» __ Angelino de invenzione per il clientelismo e la corruzione, per «la guerra di tutti contro tutti» e l’«homo homini lupus» (T.Hobbes- nel primo ‘600). Da cui il Leviatan, il potere assoluto! A riflettere su quanto sta accadendo, si dovrebbero riconoscere gli effetti del febbraio ‘95, dell’acutezza ereditata da Msi-Dn-An dal vice di Berlusconi. L’on. Tatarella guardò infatti lontano,quando resedirettamente eleggibile il Capo delle Regioni-non a caso ribattezzato Governatore! Ben calcolava il peso del nuovo Ente nella dinamica nazionale, pur avendo il Msi votato da solo contro la sua istituzione? Prevedeva lo sbriciolarsi del sistema con lo scatenarsi delle passioni intorno all’unico potere regionale, resi ormai irrilevanti e di contorno tutti gli altri dell’Ente? Ovvi, di lì, il buon gioco alla pretesa di riequilibrarlo con il rafforzamento del Potere centrale (Meloni) e la buona probabilità di successiva conferma da elettori rispettosi della logica: per un Paese ordinato, finalmente un Leviatan! Siamo al punto che si assocerebbe all’«autonomia differenziata», come facile prevedere anche nella misura in cui si polverizza la parte avversa: che ha condiviso l’elezione diretta in tutte le Regioni, moltiplicato primarie per nuove Sigle, rimasto indifferente al rilievo nazionale delle scelte regionali. Sebbene raccogliticcia e scandalosamente inadeguata, anche la Destra lucana procede grazie alle convulsioni dell’altra Parte: nella trappola Tatarella e con le Primarie scambiate per toccasana! Es a livello nazionale, procede, come in automatica, verso il Premierato, e sebbene pagando un innaturale anti-Risorgimento. In questo scenario, la posta in gioco è di gran lunga oltre il destino della Basilicata e fa tendenza per il Paese. C’è perciò da capire se la “sinistra” possa rendersi, già qui, capace di un’organica alternativa: presupposto della sua ricostituzione a Partito. In questo scenario e se questo fosse l’obiettivo, il candidato si sceglierebbe o di comune accordo o attingendo al Meridionalismo competente; e il programma sarebbe per una Legislatura costituente, di transizione: per il Presidente eletto dal Consiglio e la stabilità con la sfiducia costruttiva. Come dire: dimostrando di fare sul serio. P.s. Egregio Direttore, vorrei davvero essere in errore e liberarmi dall’incubo di De Martino, che «a coloro che vuol perdere il Signore toglie il senno»; ma per capirlo dovrei almeno poter assistere ad un qualche dibattito sulla questione! Al momento,mi sembra che tanti non vogliano continuare ad assistere ad una corrida nella quale la vittima conosce soltanto l’istinto:come se nulla fosse accaduto e stia accadendo! La ringrazio per l’ospitalità