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CONSIGLIO REGIONALE, SCIOLTA LA SEDUTA PER MANCANZA DEL NUMERO LEGALE

Salta la discussione sui danni da maltempo per il comparto agricolo e la Pdl che avrebbe potuto consentire di autorizzare in deroga i fuochi d’artificio per la Bruna. L’ira delle opposizioni. Cifarelli: «Una offesa per i lucani, c’è una sottovalutazione dei problemi». Braia: «Si scambia l’Assise per un orpello di democrazia»

Le precipitazioni dei mesi di maggio e giugno scorsi che hanno interessato la Basilicata, provocando danni alla costa metapontina e a quella marateota, all’agricoltura lucana in generale e, in maniera particolare, ai vigneti, dovevano essere al centro dei lavori del Consiglio regionale convocato ieri in seduta straordinaria. In realtà il dibattito è stato solo avviato. Il consigliere Leggieri ha motivato la scelta alla base della richiesta di un Consiglio regionale straordinario, quella di “Mettere in atto uno sforzo corale da lanciare al Governo nazionale e all’Unione Europea, affinché vengano messe in campo le risorse necessarie a ristorare gli agricoltori”. «Il Decreto Legislativo 102/2004 che disciplina l’utilizzo del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali – ha ricordato – presenta delle difficoltà di attuazione immediata, dato che, nella lettera del 4 ottobre 2004 le autorità italiane hanno precisato che i tipi di eventi che rientrano nella definizione di ‘calamità naturali o eventi eccezionali’ sono stati precisati dalla circolare n. 102.204, trasmessa dal ministero delle Politiche agricole e forestali alle Regioni, alle organizzazioni professionali e alle associazioni nazionali delle cooperative e consistono in grandinate, gelate, piogge persistenti, siccità, eccesso di neve, piogge alluvionali, venti sciroccali, terremoto, tromba d’aria, brinate, venti impetuosi e mareggiate. Sicuramente le piogge persistenti rappresentano la causa-madre dell’infezione e tuttavia non rappresentano la causa diretta del danno, essendo invece la peronospora ad aver poi compromesso i raccolti. Al di là delle soluzioni tecnicamente esperibili, tuttavia – ha evidenziato Leggieri – la questione va affrontata con un serio impegno politico». Dopo una comunicazione dell’assessore all’Agricoltura Galella che ha espresso la vicinanza della Regione e dell’Assessorato agli agricoltori, rendendo conto dello stato dei sopralluoghi avviati ad oggi dai tecnici della Regione, è intervenuto il consigliere Cifarelli (Pd), il quale ha rappresentato l’esigenza di pensare ad un piano B rispetto all’istanza di riconoscimento di calamità naturale nel caso in cui non venisse accolta. «Gli operatori vitivinicoli – ha sottolineato – devono fronteggiare diverse problematiche, dal calo di produzione del 50 per cento, ai ripetuti interventi per combattere la malattia fungina causata dalla peronospora, all’aumento di spesa del gasolio e della manodopera. Non possiamo lasciare nessuno indietro e, quindi, come fatto nel passato, occorre pensare ad una manovra finanziaria». Al tavolo della presidenza la richiesta del consigliere Braia (Iv-Re) di sospendere i lavori per consentire all’assessore Galella di partecipare ad un incontro istituzionale. Alla ripresa, su richiesta del consigliere Giorgetti (Gm) di verificare il numero legale, il presidente del Consiglio Cicala, constatatane la mancanza ha dichiarato sciolta la seduta. Erano presenti i consiglieri Bellettieri, Braia, Cicala, Cifarelli, Coviello, Giorgetti, Leggieri, Perrino e Quarto.

LE REAZIONI DELL’OPPOSIZIONE

«Poteva essere l’occasione giusta per dibattere, confrontarsi e decidere cosa fare a tutela del comparto agricolo, in grande difficoltà, e per spiegare le intenzioni del governo regionale». Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva – Renew Europe che pone l’attenzione anche su un altro quesito: «Vi è la possibilità di regolamentare, in linea con le direttive comunitarie habitat, gli spettacoli di ogni tipo, compreso quello pirotecnico della Madonna SS della Bruna per il quale oggi vi sarà la riunione tecnica in cui definitivamente si deciderà. Se si negasse l’autorizzazione, ennesima sarebbe la beffa per la comunità materana. Speriamo possa essere, invece, scongiurata data l’inesistenza di divieti espliciti, rinnovo pertanto l’appello fatto una settimana fa alla responsabilità e al rispetto delle tradizioni della città di Matera con soluzioni sostenibili». Braia inoltre sottolinea come «Rimangono senza risposta pubblica, sempre da parte di questa maggioranza di governo, i ritardi infiniti accumulati per il pagamento delle calamità 2016 e dell’alluvione, della tromba d’aria 2017, della gelata 2021 e della siccità 2022 nonostante le risorse disponibili ma non utilizzabili. Da oltre 6 mesi in difficoltà migliaia di agricoltori che hanno subito i danni e non riescono a ottenere i ristori dovuti per le carenze di personale e per i problemi burocratici connessi al Bilancio regionale». A commentare lo scioglimento della seduta anche il capogruppo del Pd Roberto Cifarelli: «Lo diciamo da tempo che il Consiglio regionale è diventato un fastidio democratico di cui il centrodestra ne farebbe volentieri a meno. I casi sono due: o i Consiglieri sono contro i ristori per gli agricoltori danneggiati dalle piogge di maggio e giugno e per gli operatori economici marateoti, e sono contro le tradizioni, oppure vi è una sottovalutazione dei problemi. In un caso e nell’altro sarebbe un comportamento gravissimo che consegna la cifra di quanto bene si vuole alla Basilicata ed ai suoi cittadini. E’ una pagliacciata, una questione politica di cui rendere conto alla comunità». «Mi auguro che gli uffici regionali – continua Cifarelli – possano trovare le legittime ragioni per consentire di effettuare i fuochi pirotecnici in occasione della prossima Festa della Madonna della Bruna a Mate- ra, altrimenti i consiglieri regionali oggi assenti dovranno farsi carico anche dell’offesa ad un’intera città». « Auspico – conclude Roberto Cifarelli – che il Presidente del Consiglio, la Giunta regionale e tutto il Consiglio comprendano la gravità di quanto accaduto oggi e lavorino per risolvere la questione; diversamente non dovranno lamentarsi se riceveranno sonori fischi per la loro presenza a Matera».

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