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CIP ZOO, REGIONE PRONTA A DARLA

L’idea migliore era quella di Caiata (con soldi privati), ma gli Enti coinvolti non la presero in considerazione. Ipotesi alienazione, ma nè dal Consiglio nè dal Comune alcun input politico

Chissà se i nostalgici del bel tempo andato, quando da queste parti era tutta Democrazia Cristiana e l’unica cosa interessante era la sfida tra Sanza e Colombo, guardando la zona industriale di Potenza provano nostalgia per i tempi in cui si lasciava costruire una porcilaia industriale a pochi metri dalla città mentre si consentiva alla città capoluogo di allungarsi verso di essa? Chissà se la loro nostalgia si ferma nel vedere quella struttura abbandonata dagli anni ’80, parzialmente bonificata ed eterna incompiuta immobile e deprimente nel quadro di una città che sembra non trovare pace? Chissà se ogni tanto dal riposo della loro nostalgia si riaffacciano i ricordi del futuro quando sentono per l’ennesima volta parlare di futuro per l’ex Cip Zoo?

IN PRINCIPIO FU IL PARCO

Il futuro dell’ex cip zoo è un ritornello che viene ripetuto stancamente da ogni Amministrazione, da ogni colore politico, da ogni sindaco, da ogni Presidente di Regione, da ogni uomo di cultura, da ogni comune cittadino di Potenza. L’ex Cip Zoo ricorda la Sora Camilla, tutti ne parlano nessuno la piglia. Basta andare su internet, accedere ad un motore di ricerca qualsiasi e scrivere Cip Zoo Potenza per ritrovare una marea di progetti e di idee, sempre efficientissimi quando chi li propone è all’opposizione, mai realizzati da nessuno di quelli che si sono alternati al Governo di Città e Comune. Un Parco Urbano da realizzare in prossimità del fiume Basento è un’idea antica che ogni tanto torna in sé stessa e si ripropone come se nulla fosse ad ogni piè sospinto. Ci furono idee, progetti, raccolte di firme e azioni amministrative a sostegno del Parco Urbano della città. Come chiunque può vedere di urbano non c’è nulla in una vecchia porcilaia abbandonata e il parco è soltanto nella testa degli ideatori. L’idea del Parco Urbano, però, torna come sempre a riproporsi ogni volta che qualcuno ha idee diverse su quella zona e magari a quelle idee affianca anche una possibile fattibilità.

CAIATA VOLEVA INVESTIRE SOLDI PRIVATI

L’idea formale del Parco Urbano mai trasformata in fatti, però, fu utilizzata subito contro l’allora Presidente del Potenza Calcio e Parlamentare di Fratelli d’Italia Salvatore Caiata. Come Presidente del Potenza immaginò di poter utilizzare quell’area per realizzare la Lion’s Arena, il nuovo stadio del Potenza. L’On. Caiata fece vedere immagini e progetti, per realizzare il tutto aveva trovato anche gli investitori. Chiedeva soltanto di poter utilizzare l’area abbandonata. L’avrebbe bonificata con risorse privata e resa fruibile ai cittadini con la realizzazione di un Parco dello Sport. L’idea fu subito sabotata. Come sempre accade, chi non poteva più dare cattivo esempio iniziò a dare buoni consigli e il Parco Urbano tornò in auge come proposta e come idea da realizzare. Ovviamente il Parco non si realizzò. La cip zoo è ancora là come monumento alla mediocre progettazione e alla cattiva amministrazione, gli investitori privati si ritirarono e tutto restò come prima. La cosa surreale è che Salvatore Caiata era già all’epoca un esponente di Fratelli d’Italia, che l’assessore all’Ambiente della Città di Potenza era Alessandro Galella e che l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata era il Sen. Gianni Rosa. In pratica a gestire i passaggi amministrativi che avrebbero favorito la realizzazione di un’importante opera pubblica con fondi privati erano persone provenienti tutte dallo stesso mondo politico. Lo stesso mondo politico che, però, evidentemente così granitico non era se non riuscì ad avere la forza di superare le obiezioni intellettualoidi dei salotti della Città di Potenza.

L’IDEA DI GALELLA

Ora apprendiamo con sommo gaudio che Alessandro Galella, che da assessore comunale ai Parchi nulla fece per favorire quell’operazione, da assessore regionale alle Attività Produttive ha convocato una conferenza stampa per lamentarsi della difficoltà tecnica di portare in Giunta regionale una proposta sulla cip zoo chiedendo al suo Partito di portare avanti la battaglia per dare un futuro all’ex cip zoo. Sembrerebbe una commedia dell’arte in cui le maschere si alternano alle maschere e più persone interpretano più ruoli. Ci piacerebbe sapere come si concilia il silenzio di Ga- lella quando da assessore al Comune di Potenza avrebbe dovuto gestire la proposta di Caiata con il suo iperattivismo verbale oggi? La cosa surreale, degna di un’opera di Pirandello, è che oggi il Potenza Calcio è passato di mano prestandosi a diventare anche uno strumento elettorale formidabile per l’imminente discesa in campo della coppia Macchia-Chiorazzo. Qualcuno vocifera che il Potenza avrebbe interessi su quella zona che, per essere chiari, sarebbe ideale per ospitare impianti sportivi importanti. Ci chiediamo come mai lo stesso Galella che non ha speso una parola quando l’idea di investire era del collega di partito Salvatore Caiata, oggi si spenda così animatamente quando il Potenza potrebbe essere lo strumento elettorale per una sfida al centrodestra alle prossime elezioni regionali? Magari ci sbagliamo noi, magari non esiste nessun interesse calcistico sul futuro della cip zoo quello che vorremmo sapere è come mai un assessore regionale senta d’improvviso il bisogno di esternare il fatto che lui avrebbe voluto una delibera regionale di alienazione di un bene ma che non l’ha potuta portare il Giunta perché manca un parere tecnico. Perché questa fretta di esternare? A chi deve dar conto della mancata approvazione della delibera? Forse è soltanto un atto di passione estrema, irrazionale ed incontrollabile. Forse siamo noi i mal pensanti. Gli interrogativi, però, restano. I dubbi, del resto, li porta con sé il vento.

Di Massimo Dellapenna

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