SFRATTO RIFUGIATI UCRAINI, AUSPICABILE DIETROFRONT
Il prefetto e l’appello dell’associazione “dalla Basilicata all’Italia, non lasciamo indietro nessuno. Campanaro dovrebbe rivedere la scelta su donna con melanoma e donna disabile
Era stata costretta a rivolgersi all’On. Salvatore Caiata la dottoressa Rita Marsico, presidente dell’Associazione “dalla Basilicata all’Italia non lasciamo indietro nessuno” per chiedergli di intervenire per fermare la decisione del Prefetto di Potenza finalizzata alla ricollocazione dei profughi ucraini. Alla base della richiesta della dottoressa Marsico l’evidente ingiustizia che si sarebbe perpetrata realizzando l’ordine del Prefetto di Potenza, Campanaro, che avrebbe determinato difficoltà di non poco conto su persone che già stanno vivendo il dramma dell’eradicazione e della guerra. Nel caso specifico il grido d’aiuto raccolto dalla nostra testata riguardava donne che prestavano la loro opera di care giver nei confronti di persone in evidente stato di difficoltà.
LA SCHIENA DRITTA DEL CANE DA GUARDIA DELLA DEMOCRAZIA
Ci ha colpito quella nota in cui un cittadino, una rappresentante di un’associazione sollecitava l’intervento di un esponente politico per risolvere un caso umano non proprio ma di una collettività. Ci ha colpito l’On. Caiata sollecitato da un interesse generale. Il nostro compito, come già accaduto nel caso dei disordini in prossimità della festività di San Gerardo o anche nella malamovida che ha caratterizzato e caratterizza alcune serate del capoluogo di regione, è stato ed è quello di tenere la schiena dritta e fare i cani da guardia della democrazia. È la forza di un giornale di prossimità come il nostro, sulla notizia nel tentativo di segnalare ciò che può essere corretto e di sollecitare chi deve correggere, di lodare chi secondo noi agisce in nome del bene comune e di criticare chi, invece, non lo fa. Come sempre lo abbiamo fatto, lo facciamo e lo faremo nell’unico modo che conosciamo ovvero senza neanche immaginare di poter piegare la schiena davanti a nessun potentato, neanche se ammannito della grazia del- la perfetta “intoccabilità”. Ritenemmo che il Prefetto avesse sbagliato a gestire l’ordine pubblico in occasione della festa, riteniamo che stia sbagliando adesso.
AMMETTERE I PROPRI ERRORI È DELLE PERSONE INTELLIGENTI
Abbiamo preso atto che questo lavoro di attenzione, di segnalazione e di denuncia, non solo non è passato inosservato nella comunità ma è anche stato apprezzato da chi ha il compito di agire. Abbiamo dato merito che, in merito alle questioni inerenti la gestione dell’Ordine Pubblico e alle nostre segnalazioni, il Prefetto nella sua conferenza stampa in cui ha fatto il punto sulla situazione della festa patronale e sulle misure adottate, ha pubblicamente ringraziato Cronache per i suoi suggerimenti. La nostra speranza è che, anche in questo caso, il nostro intervento sia in grado di evitare un’ingiustizia e di migliorare la situazione per alcune persone che fuggono dalla guerra, che hanno chiesto ospitalità in Italia e che hanno il diritto di trovare nella nostra Nazione la tradizione migliore dell’Ospitalità Italiana. Il nostro auspicio è che, così come accaduto per le questioni di ordine pubblico della Festa patronale a Potenza, si tenga una conferenza stampa del Prefetto che dica che il problema è stato risolto, che al di là dei formalismi più o meno corretti, del rispetto più o meno formale di norme e cavilli, è stato possibile garantire l’applicazione della Legge con la giusta umanità. Non vogliamo nessun ringraziamento. Saremo felici di sapere che anche grazie alla nostra attenzione un ragazzo avrà potuto continuare gli studi e un altro avrà potuto continuare il suo difficile cammino di cura. Ci basterà sapere di essere stati giusti e di aver fatto il nostro dovere per la nostra comunità e per le persone che ci vivono.
NOI CONTINUEREMO COSÍ
Non abbiamo notizie ma siamo certi che anche l’On. Caiata non sarà rimasto insensibile al grido di dolore che è arrivato dall’associazione. Siamo certi che sicuramente non sia rimasto immobile e avrà attivato tutti i canali necessari per affrontare e risolvere la questione. Siamo certi perché conosciamo Caiata e la sua sensibilità. Da parte nostra il dovere di informare con la certezza che non allenteremo neanche per un attimo la nostra attenzione sulla questione, non molleremo di un metro rispetto alle esigenze di comunicare, informare e sensibilizzare. È il nostro compito. Noi concepiamo la nostra professione “vergin di servo encomio e di codardo oltraggio” come attività di servizio. Anche su questa vicenda continueremo a fare il nostro dovere.
Di Massimo Dellapenna