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«NON MI RICANDIDO»

OLTRE IL GIARDINO Pittella su Chiorazzo: «Non so, prima dei nomi serve definire programma e coalizione». Passo di lato sulla presidenza. «La Chiesa? Bene l’impegno, ma nessuno imp_ onga candidati»

Proseguono le puntate di “Oltre il giardino”, in onda su Cronache Tv sul canale 68 del digitale terrestre, con gli ex presidenti della Regione Basilicata: dopo De Filippo e Bubbico, l’attuale consigliere regionale di Azione, Marcello Pittella. Dal Partito democratico al partito di Renzi: «fluidità della politica», ha detto Pittella durante la trasmissione condotta da Paride Leporace, ma non solo. Proclamando di «non fare politica sulla base di risentimenti», in riferimento all’apertura reciproca tra il lauriota ed il Movimento 5 stelle, proprio un risentimento, però, ha spinto l’ex presidente a passare in Azione: l’esclusione della sua candidatura alle parlamentarie del- lo scorso anno. Ha vissuto come un «ghigliottinare Pittella senza un solo motivo» valido, la decisione dell’allora segretario nazionale del Pd, Letta, del vice Provenzano e dell’allora segretario regionale La Regina, la scelta di non candidarlo: «Assolto (in riferimento al processo Sanitopoli, ndr), ma beffato due volte dal Partito democratico». Pittella ritiene di essere così centrale che secondo lui, se fosse stato candidato alla parlamentarie con il Pd, «avremmo eletto 2 parlamentari», e «se il centrosinistra mi avesse ricandidato come presidente alle regionali del 2019 avremmo vinto a mani basse così come vinceremmo a mani basse se fossi il candidato presidente alle prossime regionali». Pittella, tuttavia, una cosa ha chiarito sul voto dell’anno prossimo: «Non voglio candidarmi a presi- dente della Regione». L’obiettivo, ha spiegato, è quello di fare di Azione «un ponte» per la costruzione di «una grande coli- zione, pur non esprimendo il candidato presidente». Sul posizionamento di Azione, per Pittella interessante l’interrogativo al centro che ha lasciato la morte di Berlusconi. Per ora, in Basilicata Azione dialoga con tutti per capire dove e come agire. Sulla Chiesa e il soccorso celestiale al centrosinistra Pittella osserva con piace- re la possibile alleanza: «Sono sicuramente contento della discesa in campo della Chiesa, perché se ha fatto questo passo è evidente che avverte il malcontento e il malessere che c’è nella nostra società che riguarda soprattutto le fasce meno abbienti». Resta cauto però sulla possibilità che sia la stessa Chiesa a imporre il nome del candidato presidente, come si vocifera per lo stesso Chiorazzo di “Auxilium”: «Non so se il dott. Chiorazzo è interessato o meno alla candidatura. Non siamo entrati nel merito dei nomi. Ce ne sono tanti altri, capiremo e vedremo. Ma prima ancora di parlare del nome bisogna comprendere quale è il programma. Perché il tema è a monte, bene lo sforzo della Chiesa ma si tratta di capire anche come la politica intende muoversi e come intende mettersi insieme sulla base di quale programma». «Nessuno imponga candidati. Se qualcuno pensa di mettere il cappello, come si fa in politica, su uno o sull’altro candidato senza prima aver discusso il perimetro dell’alleanza e il programma ha perso in partenza» sottolinea Pittella.. BONUS GAS Su quello che sarà uno dei cavalli di battaglia del centrodestra alle prossime regionali, il bonus gas, Pittella ha così risposto: «Non potevamo farlo perchè non avevamo la possibilità di rinegoziare le royalties ed il contratto pluriennale con le compagnie, che non era ancora scaduto, altrimenti avremmo ottenuto le stesse cose o addirittura di più». Per di più, Pittella intende una diversa elargizione del bonus gas, basata su altri criteri: «Avremmo coinvolto come beneficiare anche le imprese e privilegiato le persone che hanno di meno perchè farlo in in equal misura per tutti, a mio giudizio è un errore».

POTENZA E «I VICHINGHI»

Sul capoluogo di regione Potenza, il consigliere regionale di Azione ha paragonato l’esperienza leghista del sindaco Guarente alle invasioni «dei vichinghi che piombavano su un territorio senza conoscerlo, facevano scorrerie per poi andarsene senza aver lasciato nè cuore nè mano». «Così credo sia accaduto non soltanto per Potenza, ma anche per la Regione». Per Pittella la crisi aperta da Forza Italia nel centrodestra potentino dal caso Acta arriva fino al prossimo candidato sindaco del- la città, nella misura in cui «il partito ha aperto la crisi per opporsi alla ricandidatura di Guarente a primo cittadino».

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