SALVINI OCCHIO ALL’AUTOVELOX LEGHISTA
TACCO&SPILLO
Non sappiamo la latitudine stradale da dove giungerà il vicepremier Matteo Salvini per entrare nella sua Potenza leghista, ridotta ormai ad uno sfasciume dalla mano incapace di Mario Guarente che pure doveva essere il pioniere della presa municipale al Sud da parte dei nipotini di Bossi ed invece s’è ben presto rivelato per tutta la sua inutilità politica e le sue figuracce amministrative, ma c’è da lanciare spergiuro e gufismo per far incappare Salvini nell’autovelox delle meraviglie milionarie che il suo sorridente sodale di partito ha piazzato lì sulla SS 7 VAR/B a conclusione d’un formidabile rettilineo e per spernacchiare l’etica leghista contro tasse e multe. Ora lasciamo stare l’inghippo sulla leadership presidenziale lucana che agita il centrodestra e fa perdere il sonno a Vito Bardi e che è già arrivato all’orecchio del leader leghista col soffio di voce interessata di Pasquale Pepe, ma ci sarà almeno qualcuno tra i feroci patrioti celtici che dopo tante strombazzate propagandistiche contro gli autovelox rossi di Milano e di Roma rimbrotti Salvini a riprendersi la coerenza della lingua e del comportamento nazionale anziché saltellare con la doppia morale che tiene a Nord rispetto a Sud? Canta l’Orchestra Italiana Bagutti:“Occhio l’autovelox è piazzato, non ti salva dall’agguato”.