TRENI, IL BINARIO MORTO LUCANO
Lettera aperta di Paride Leporace
Egregio assessore Merra, ho stima e apprezzo il suo impegno istituzionale per come approfondisce e studia i numerosi dossier che passano su una scrivania da cui governa complesse questioni che riguardano la Basilicata, considerete le molteplici deleghe consegnatele dal presidente Bardi. Le scrivo per dovere civico e professionale considerato che in prima persona ho potuto sperimentare il grado di sbandamento in cui si trova il servizio ferroviario pubblico lucano in questa stagione infinita di lavori in corso che bloccheranno per tutta l’estate la circolazione tra Salerno e Taranto. Non entro nel merito del calendario di lavori da effettuare sulla linea, spero necessari ad un miglioramento degli standard che si erano raggiunti un lustro addietro con l’istituzione del Freccia Rossa su nuova tratta. Se il treno non viaggia su rotaie si garantisce il servizio sostitutivo su bus per tutta la linea. Avevo già letto sui social Margherita Perretti, imprenditrice e presidente della Commissione pari opportunità, restare sbigottita di un Milano-Potenza in stile anni Sessanta, con un bus mal collegato all’Alta velocità con coincidenze che come vecchie corriere toccano tutti i paesini della Campania e della Basilicata impiegando una media di 150 minuti tra Salerno e Potenza (ma se all’ora di punta si attraversa il traffico urbano di Battipaglia o Eboli il tempo c’è una variabile impazzita). Belle sorprese per i turisti che in treno quest’estate sceglieranno di raggiungere la Basilicata in treno. Forse è meglio dirottarli su auto private o autolinee autonome. Ma le beffe peggiori per il viaggiatore sono le coincidenze. I bus sostitutivi non aspettano i treni in ritardo, che sulla rete di Trenitalia sono quasi una consuetudine. Accade quasi ogni giorno. Viaggiatori abbandonati a Battipaglia senza possibilità di raggiungere il preciso approdo. I migranti pendolari, come accade nelle contrade africane, con resilienza attendono ore per il prossimo bus trovandosi familiari con le abitudini di Bangui dove quando uno parte non sa mai quando arriverà a 300 chilometri di distanza. Senza sceglierlo, anch’io mi sono trovato sperduto a Battipaglia l’altro giorno. Il biglietto comprato al computer indica una coincidenza con bus in tempo utile. Il regionale accumula dieci minuti di ritardo. I bus per Taranto partono puntuali come un treno dei tempi di Mussolini. Siamo un pugno di sbandati davanti allo sportello biglietti di Battipaglia. Il nodo ferroviario campano non ha un ufficio per il pubblico. Il ferroviere assediato da file fantozziane di viaggiatori, con fatica raccoglie le informazioni e le destinazioni dei diversi malcapitati. Pendolari e vacanzieri in attesa di informazioni sul loro viaggio. Passano trenta minuti. Dopo conciliaboli con un altrove posto chissà dove, per chi sperava in un bus supplente la beffarda notizia: “Con lo stesso biglietto prendete il treno diretto a Salerno. Tra un’ora parte il bus Salerno-Taranto”. Come un gioco dell’oca si deve tornare indietro per non aver fatto aspettare il bus della prevista coincidenza. Ho un appuntamento di lavoro improrogabile a Potenza a mezzogiorno. Sono costretto a prendere un taxi spendendo 25 volte quello che avevo previsto come budget. I miei compagni di sventura tra bestemmie e fegato grosso decidono rispetto alla loro meta come ridurre il danno di tanta disorganizzazione. Vede, assessore Merra, che viaggia con auto propria e autista, c’è un popolo di viaggiatori in Basilicata che per lungo tempo non sa cosa potrà’ accadere sul suo percorso. Sono pendolari e turisti. Trattati come oggetti. Neanche la dignità di essere un consumatore di servizi. A Potenza alla stazione non c’è neanche un telefono che risponde. Per nuovi treni che fermano a Maratea (che bello) c’è un’intera regione bloccata per settimane senza servizio e assistenza. La Basilicata paga contratti di servizio e il cittadino resta senza servizio. Assessore Merra, da un architetto come lei, i viaggiatori si aspettavano un’organizzazione sostitutiva degna di questo nome. Siamo invece in balia del caso e degli orari. Considerato che manca poco al- le elezioni mi permetta un consiglio. Lasci la delega al trasporto pubblico, altrimenti sarà ricordata come l’assessore del binario morto. Spero che questa lettera aperta le sia utile per chiedere migliore organizzazione ai signori che governano Trenitalia.