L’INCANTEVOLE INCOERENZA DEI GRILLINI
TACCO&SPILLO
Non abbiamo risparmiato facili ironie sul basso senso di giustizia e sul menefreghismo etico che sin dalle prime avvisaglie di governo ha mostrato questo centrodestra lucano, alla faccia dell’imbellettamento parolaio esibito nei convegni di giustizia secondo la formula dell’ipocrisia politica di “predicare bene e razzolare male”, ma c’è da dire che con i fatti contestati dalla Procura di Potenza sulla Cava Pedali di proprietà del Comune Vietri di Potenza, a guida grillina, abbiamo assistito alla festa dell’incoerenza pentastellata, tanto da farci capire molto della loro natura mobile. Ora lasciamo stare che al primo sussulto giudiziario il MS5 tiri fuori l’ascia giustizialista per colpire destra e sinistra secondo l’ontologia di una purezza che ha ormai perso da tempo, come lasciamo stare l’indecenza di non fare mea culpa e non chiedere mai scusa dinnanzi alle assoluzioni a partire da quelle di Marcello Pittella su cui pure s’è animato per lucrare miserabilmente qualche spicciolo di voto, ma il suo uso strumentale del garantismo, quando a finire nei guai è un grillino, è davvero vergognoso. Non è solo questione dei silenzi imbarazzati di Perrino e Leggieri che di solito s’indignano e strillano per molto meno, ma delle parole arrotolate che sono arrivate dal sindaco di Vietri il grillino Christian Giordano che salomonicamente ha confidato nella “presunzione d’innocenza degli indagati” ed in particolare “del Consigliere chiamato in causa”. Fosse andata così per la fila dei bersagliati, anche per reati minori, sarebbe stata la festa della coerenza ed invece canta Federica Camba:“Incantevole incoerenza è questione di conoscere quanto è facile fraintendere”.