GUARENTE, IL PEGGIORE SINDACO D’ITALIA

Non sappiamo se nella statistica politica ci sia posto  per il copyright, ma avendo sempre definito il leghista Mario Guarente il peggiore sindaco d’Italia, ci tocca prenderci almeno la soddisfazione per la profezia avverata giacché la rilevazione 2023 sul gradimento dei primi cittadini del Sole 24 Ore non lascia dubbi su chi abbia la fisiognomica del perdente e meriti l’ultimo posto nazionale. Ora a questo punto e con l’ineluttabilità del sondaggio sarebbe facile elencare lo scibile municipale del disastro di cui s’è reso vanitoso protagonista Guarente, peraltro stolkerizzando con ogni tassa possibile i poveri potentini, ma ormai ci pare una questione per così dire di lana caprina e del tutto superata sia nel giudizio definitivo che nella possibilità di rivedercelo infilato da qualche parte. Eppure se Guarente continua ancora a far danni in città oltre che a beccarsi lo stipendio per questo capolavoro di sfacelo e cattiva amministrazione lo dobbiamo anche a gente come Francesco Cannizzaro che col suo NCI, partito che ha racimolato numeri visibili solo al microscopio della politica e che acchiappa posticini da sottogoverno grazie al trucco ignobile e vergognoso del cambio di casacca e del mercato dei fuoriusciti rattristati. Canta il rapper Emis Killa:“In mezzo ai peggiori sono il peggiore”.