START 13 LUGLIO 2023 FESTIVAL DELLA NOTTE BIANCA DEL LIBRO E DELLE IDEE
il Festival è alla nona edizione, un traguardo che pochi in Italia possono vantare e si apre con un romanzo che segna una scelta che vuole lasciare il segno: alla Notte bianca si parla di migrazioni, di questioni del Mondo e della Terra, si parla di Mediterraneo e di idee o di non idee che girano intorno a noi
FESTIVAL DELLA NOTTE BIANCA DEL LIBRO E DELLE IDEE 9ª EDIZIONE ~ LA TERRA, L’UOMO
La sacralità della memoria custodisce ogni istante di vita della Terra, interpreta il corso della natura, dona all’uomo i gesti che servono per viverla non per assoggettarla.
«E per quale fine siamo venuti in questa vita? Per che scopo lavoriamo e lottiamo? Perché questa terra ha bisogno di noi?»
La bellezza e la responsabilità di avere una parte da compiere
La cura della casa comune
Dedicato a Francesco Durante
Le parole che guidano: terra e uomo
“Pensiamo sul serio alle cose serie” dice a ragione il Papa.
“La nostra ricerca non è mai un posto ma un nuovo modo di guardare le cose” ci ricorda Henry Miller.
Le cose serie quali sono? Quali dovremo esplorare con occhi nuovi e da una prospettiva nuova? Ma poi l’abbiamo scoperta questa prospettiva? O no? Si perché si deve partire dalla terra, dalla natura e dall’uomo che non ne è più il soggiogatore, il padrone assoluto. Ha fatto fin troppi danni, molti dicono irreparabili. Ed è così.
Non vale la pena ricordarli perché il nostro corpo li conosce benissimo, perché le passioni che sono il motore della vita, sono state colpite e ferite dannatamente e non hanno la forza di esprimersi in un territorio che non trattiene più le nostre storie, le anime dei nostri antenati, le ragioni storiche che lo preservano.
Ancora non lo abbiamo compreso fino in fondo ma la terra non appartiene all’uomo. È l’uomo che appartiene alla terra.
Scrive il Capo Seattle, Capriolo Zoppo, della tribù dei nativi americani Duwamish: “Il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra. Considereremo la Vostra offerta di acquisto. Ma non sarà facile. Se noi vi vendiamo la terra, voi dovete ricordarvelo e dovete insegnare ai vostri figli che essa è sacra e che ogni tremolante riflesso nell’acqua limpida del lago parla di eventi e di ricordi, nella vita del mio popolo. Il mormorio dell’acqua è la voce del padre, di mio padre. I fiumi sono i nostri fratelli ed essi saziano la nostra sete…portano le nostre canoe e nutrono i nostri figli… Dovete perciò usare con i fiumi la gentilezza che userete con un fratello”.
Ora se l’uomo dimentica che la terra è sacra ed è sacra prima di tutto per i racconti e le voci dei nostri padri che percorrono fiumi, sentieri, si fermano tra le montagne segnando ogni tratto di terra. La memoria ha una parte vitale per la sopravvivenza della terra e del genere umano.
Ora, questa terra, maltrattata e saccheggiata si lamenta e i suoi gemiti si uniscono a quelli di tutti gli abbandonati del mondo. Occorre ascoltarli come scrive Papa Francesco nella Enciclica Laudato si’, sollecitando tutti e ciascuno – singoli, famiglie, collettività locali, nazioni e comunità internazionale – a una «conversione ecologica», assumendo la bellezza e la responsabilità di un impegno per la «cura della casa comune» verso la quale l’uomo comincia ad avere un interesse che cresce. Ciò legittima una speranza che aiuta a ri-guardare la terra non come il luogo da curare e custodire perché ci accolga senza patemi.
Il compito e la parte assegnata
Siamo ospiti di passaggio su questa Terra, pellegrini che dovrebbero rispettarla stando in punta di piedi, con il compito di fare ciascuno la sua parte perché si fermi l’estinzione degli esseri viventi – uomini, animali, vegetazione – e perché l’acqua, il vento e il fuoco non la sommergano con la loro potenza non più amica. Abbiamo il compito assegnato di sentire l’onore, la fortuna, la meraviglia di abitarla ma sarà possibile senza memoria? Perché la natura non è un posto da visitare, è casa nostra. Promettiamo ogni giorno di rendere vivibile questa casa ridotta così male, ma tra un pò non sarà più possibile ascoltare le voci e i racconti di quelli che l’hanno abitata prima di noi.
Per questo dobbiamo credere che l’ecologia integrale sia un nuovo paradigma di giustizia. Un’ecologia «che integri il posto specifico che l’essere umano occupa in questo mondo e le sue relazioni con la realtà che lo circonda» (Laudato Si’) .
Infatti, non possiamo «considerare la natura come qualcosa di separato da noi o come una mera cornice della nostra vita»(Laudato si). Questo vale nell’economia e nella politica, nelle diverse culture, in particolar modo in quelle più minacciate, e persino in ogni momento della nostra vita quotidiana.
La prospettiva integrale mette in gioco anche una ecologia delle istituzioni: «Se tutto è in relazione, anche lo stato di salute delle istituzioni di una società comporta conseguenze per l’ambiente e per la qualità della vita umana: “Ogni lesione della solidarietà e dell’amicizia civica provoca danni ambientali”» (Laudato si’) .
Per questo non si può non accettare che l’ecologia integrale ci ammonisce e ci indica chiaramente che «l’analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall’analisi dei contesti umani, familiari, lavorativi, urbani, e dalla relazione di ciascuna persona con sé stessa», in quanto «Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale», come ci ricorda fortemente la “Laudato si’” .Dobbiamo, insomma, “cambiare mentalità”, cioè cambiare vita, convertirsi come ci indica Gesù Cristo nel suo primo intervento davanti alle genti della Giudea. Eppure quasi mai ci riusciamo, avvolti come siamo dal gas inerte dell’ozio, dell’abitudine e della convenienza, compagni dell’indifferenza e della mancanza di cura. Dovremmo ricordarcene. Perché questa casa, questa terra ce la dobbiamo meritare.
L’acqua, il vero patrimonio irrinunciabile della Terra
A cominciare dal rispettare fino all’ultima goccia il vero patrimonio irrinunciabile della Terra che è l’acqua e noi di Basilicata lo sappiamo che “lei” insieme ai boschi rende la nostra regione il cuore sgargiante del Mezzogiorno e del Mediterraneo
Con l’ardore che viene dal voler cambiare modo di essere renderemmo vivo il posto che ci è stato destinato e porteremmo a termine il compito che ci è stato assegnato.
Nuovi inizi aspettano nuovi abitanti della Terra.
Nuovi inizi per il Festival della Notte bianca del libro e delle idee
Ogni anno nuovi inizi per Letti di sera e per il Festival della Notte bianca del libro e delle idee. Il mondo sta lì a subire mentre le vicende della storia camminano assai più velocemente del passo dell’uomo da quando ha perso il dono della profezia e di guardare ad un orizzonte lungo e profondo che renda possibile un’attesa che ci riempia di propositi puntuali e non procrastinabili. Tutti insieme naturalmente perché in ogni momento dobbiamo poter ripetere che niente si fa da soli. Per questo serve la cultura perché non è vero che l’uomo ha perso del tutto il dono della profezia. Da un lato perché alcuni, rarissimi, la conservano e ci prospettano scenari e passi da vivere con fiducia.
Basterebbe individuarli e ascoltarli.
E dall’altro perché lo spirito profetico rimane nell’animo di moltissimi a patto che si liberino delle invadenze inammissibili della tecnologia, quella che mette in mano all’uomo strumenti che promettono di allievare la sua vita ma che, al contrario, gliela limitano, privandolo ogni giorno della sua capacità critica e di scelta.
Fare cultura significa avere scoperto che all’origine di ogni cosa ci sono le trame delle relazioni in cui l’altro, il territorio che conosciamo, le storie delle comunità che andiamo a trovare sono da noi riconosciute, accolte, stimate per il loro valore e, infine custodite come un patrimonio preziosissimo che serve a trattenere e ad arricchire la nostra memoria.
E così la visione di quel che dobbiamo fare non farà fatica ad uscire. E’ l’intreccio delle intelligenze e degli apporti creativi che fanno una visione. E ci sono donne e uomini che pensano continuamente cose nuove che fanno bene. Sono classe dirigente che aiuta, che non si trattiene dentro i suoi confini, che sostiene la cultura quando costruisce ponti.
È necessario allora fermarsi e confrontarsi tutti assieme.
È come se un palazzo perdesse le sue dimensioni e si distendesse sul suo terreno.
I muri si conoscerebbero e si guarderebbero per ciò che sono e rappresentano: sostegno, involucri di abitazioni ma anche orizzonti diversi a seconda di dove batte o cade il sole. È il tempo di parlare di cultura da tutti i lati, da ogni spicchio di luce.
È il tempo di uno spazio aperto di dialogo, accessibile a tutti quelli che possono raccontare la cultura per quello che è e deve essere.
Si deve tessere, per questo, una ragnatela, un ordito più complesso della rete, più fitto perché capace di tenere meglio le relazioni e i legami che devono venire alla luce tra le città lucane e il Sud, il Sud e sua madre il Mediterraneo. La ragnatela si forma per catturare le vocazioni di ogni comunità con il loro desiderio di consegnare proposte ricche dell’apporto creativo di ciascuno. E ciò avviene a partire solo dalla cultura, quella che noi di Letti sera cerchiamo di farci raccontare con ogni possibile passione.
Vogliamo costruire il cammino dello sguardo fino a quando ci faremo impressionare compiutamente dal prendersi cura. In questo caso della terra con i suoi abitanti: l’uomo, tutti gli esseri viventi che la fanno (animali, alberi, fiori, vegetazioni, fiumi, mari, montagne e tutto ciò che lussureggia sono esseri viventi)fino alla madre della civiltà, il Mediterraneo.
Il racconto di una storia a partire dalla settima edizione del Festival
Per la settima edizione serviva un esercizio comune d’idee, di spinte favolose che ci abituasse a riprendere il coraggio della scoperta. Con la scoperta una comunità ritrova sempre il “noi”.
Abbiamo continuato nell’ottavo anno della nostra vita a farci domande per pensare ai confini nuovi del Sud. Il Mediterraneo, la nostra storia, ci ha insegnato, infatti, il valore della“sconfinalità” perché non siamo soli e, in più, sappiamol’urgenza di legami nuovi e forti anche al di là dei nostri confini.La sconfinalità, questo è certo, si realizza più facilmente proprio attraverso la città estesa.
E così ci promettiamo nuovi luoghi e nuove comunità ricche di storie particolari e uniche che dobbiamo aiutare a conservare.
E lo dobbiamo fare dichiarandoci e tessendo fortemente un comune sentire tra Potenza e Matera le quali, insieme, devono porsi a capo, a seconda delle loro specificità , di un nuovo modo di pensare lo sviluppo della Basilicata.
Partiamo dall’aver cambiato nome e Siamo diventati il festival della Notte bianca del libro e delle idee perché non ci basta presentare i libri di quelli che sono i nostri amici cari, ma vogliamo essere sollecitati da un libro per parlarci ed ascoltarci.
Per questo aumenteremo i nostri confronti anche senza un libro davanti. Per questo continueremo ad ampliare la Città estesa e cercheremo in tutta la Basilicata.
E continueremo a parlare di Sud.
Da qui un filo rosso che tiene in un circuito virtuoso sconfinalità, città estesa e differenza. In definitiva il nostro atto “politico” sarà di vivere la Basilicata e il Sud nelle sua differenza e di doverla elargire a chiunque. Per questo da queste terre che si nutrono diMediterraneo, le parole sulla scoperta di un nuovo Mezzogiorno suonano bene. Insomma per noi tutto ciò che fa Basilicata coincide con il racconto del Sud. Da qui il viaggio della scoperta che stiamo facendo che è partito dalla Lucania di Levi per esaudire il desiderio di centralità e di sconfinalità della Basilicata e del Mezzogiorno. In questo luogo, dunque, è possibile la scoperta quella che si realizza attraverso l’energia delle acque del nostro mare e la consapevolezza che servono domande nuove perché noi possiamo essere Sud dovunque. A partire su come è la Terra a Mezzogiorno che va raccontata con ardore infinito perché possa mettere nelle nostre mani i suoi doni a cominciare da quello vitale della Memoria dei passi compiuti per le sue vie.
Cosa siamo oggi all’inizio del nono anno di pratica della memoria
Dopo più di 700 incontri siamo certi che, attraverso le numerose attività di promozione della lettura, sia possibile edificare un ponte di materiale indistruttibile tra le comunità, fatto dalle vocazioni, dagli interessi e dall’apporto creativo di tutti.
La cultura, come si sa, esclude la competizione invidiosa e offre, anzi esalta, la possibilità di intrecciare tradizioni, storie, avvenire di tutte le entità che fanno Basilicata. Per questa Basilicata che si allarga e si allunga vale la pena scervellarsi e fare proposte con la chiarezza e la passione che il tempo ci chiede.
Le alleanze: una più una più una
Cominciamo noi ad allargarci: dopo il Circolo dei Lettori di Torino ecco il nostro ingresso nell’Associazione Presidi del Libro assai viva in Puglia e con adesioni in tutte le regioni.
Continueremo ad operare cercando sempre più Associazioni come le nostre con le quali lavorare in un assieme stretto di complicità: La Scaletta e Onyx Jazz Club di Matera per esempio. Il MEIC di Basilicata, per esempio e da quest’anno l’Istituto Teologico di Basilicata.
A questa nona edizione della Notte bianca del libro e delle idee si aggiunge la Fondazione Città della Pace per i bambini che nasce nel 2003 dall’idea del premio Nobel per la Pace Betty Williams che ha proposto una nuova prospettiva di sviluppo sociale, umano ed economico, agli abitanti della Basilicata allora minacciati dal progetto di collocare in questa regione il deposito nazionale di scorie nucleari. Non più un territorio sterile considerato come discarica, ma un luogo fertile dove far crescere un sogno di fratellanza.E poi il nostro Festival è stato selezionato tra i trenta festival invitati alla prossima edizione del Salone del Libro di Torino. E poi c’è l’alleanza delle alleanze: il nostro Festival e la nostra Associazione sono tra i soci fondatori della Rete dei Festival del Sud, una entità importante per il Sud e per ciascuno dei circa 25 festival più importanti del Sud, dalla Campani alla Sardegna passando per la Basilicata. Un’entità ancora più importante perché nasce dall’idea di una persona che ha segnato la vita del nostro Festival e continuerà a segnarla.
È Francesco Durante con la sua idea della centralità del Sud accanto al Mediterraneo, un’altra terra di storie e lasciti irrinunciabili. Da queste alleanze ciò che possiamo vedere con lo sguardo della cura, si allarga e diventa più intenso. E il viaggio della scoperta continua e non si potrà interrompere.
Festival della notte bianca del libro e delle idee 22 luglio – 31 luglio terra, uomo
La Città estesa
Potenza Convento San Domenico 22 luglio
Filiano domenica 23 luglio
Potenza lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, 24, 25, 26, 28 luglio
S. Angelo Le Fratte giovedì 27 luglio
Oppido sabato 29 luglio
Picerno sabato 29 luglio
Maratea domenica 30 luglio
Viggiano domenica 30 luglio
Matera 31 luglio
I luoghi della Notte bianca del libro e delle idee a Potenza
Tempietto San Gerardo
Largo Santa Lucia
Chiostro San Michele
Cortile della Provincia di Potenza
Piazza del Sedile
Largo Famiglia Isabelli
Spazi Nuovi
Cura dei diritti: PresentAzioni – presenza e azione
Leggere il mistero per conoscere nel segreto i luoghi che restano dentro di noi
Il ritorno all’economia morale
Festival della spiritualità
Festival dei giovanissimi: parole in gioco
Festival della musica che pizzica
Festival degli studenti e dell’Università
Le parole delle donne
Spazio Tutti
Quest’anno inoltre, abbiamo pensato di allestire uno Speakers’ Corner muovendo da quello più noto di Hyde Park.
Si tratta di un angolo dove chiunque potrà prendere la parola senza timore e dibattere sulle tematiche di genere e sui diritti. In italiano viene definito “angolo degli oratori” e si tratta di un grande omaggio alla libertà di pensiero e di parola. Gli oratori e le oratrici saranno persone comuni, che si presentano senza essere annunciate e possono parlare apertamente e scambiarsi opinioni con i presenti che si fermano ad ascoltare.
I protagonisti
David Allegranti
Giuseppe Appella
Dora Attubato Francesco Artibano
Annalisa Ascoli Rosita Auricchio
Francesco Bellusci
Gianluca Bocchino
Enza Berardone
Luciana Borsatti, Giuseppe Busiello
Annarita Briganti
Luca Bussonetti Antonio Califano
Renato Cantore Gianluca Caporaso
Piera Carlomagno Vania Cauzillo
Andrea Catizone
Diego Contreras
Nicola Cavallo
Don Cesare Covino
Gennaro Curcio Giuseppe D’Amico
Maurizio De Giovanni
Valentina De Poli
Walter De Stradis
Costanza Durante
Giampaolo D’Andrea
Gianlivio Fasciani
Mario Forenza
Lorenza Foschini
Marco Gisotti
Isa Grassano
Rossana Greco
Gianrocco Guerriero
Filippo La Porta
Carmen Lasorella
Domenica Maiorino
Antonella Marinelli
Claudia Marone
Vito Marone
Raffaello Mecca
Elisa Menini
Dino Messina Marco Molendini
Sara Moro
Pierdomenico Niglio
Paolo Nepi
Ettore Nesti
Ettore Nesti
Erminia Nigro
Domenico Notari
Vincenzo Pace
Maria Carmela Padula Don Domenico Pace
Giampiero Perri
Ulderico Pesce
Rocco Pezzano
Carmine Pinto
Nancy Porsia
Antonella Radogna
Mario Restaino
Francesco Ricci
Giuseppe Romaniello
Gianluca Santise
Annarita Sannazzaro
Biagio Russo Claudio Sciarrone
Gianluigi Simonetti
Giulio Sapelli Giusy Tolve
Vito Viglioglia
Chiara Vigna
Franco Vitelli
Conduttori – Stelle
Mariangela Adurno
Maria Teresa Imbriani
Luigi Albano
Stefania Laurenzana
Paolo Arullani
Caterina Lobosco
Paolo Albano
Oreste Lo Pomo
Gaetano Araneo
Domenico Mancusi
Piero Bongiovanni
Vito Mancusi
Simona Bonito
Erika Marcantonio
Massimo Brancati
Isabella D’Alessandro
Antonio Califano
Salvatore Margiotta
Filli Camardese
Gabriella Megale
Mariolina Camardese
Patrizia Minardi
Luca Mennuni
Piera Carlomagno
Ettore Nesti
Domenico Ciancio
Nuccia Nicoletti
Angelo Parisi
Cinzia Pasquale
Leonardo Pace
Rocc Catalano
Michele Pacella
Loredana Costanza
Annalisa Percoco
Peppe Cugno
Margherita Perretti
Davide Di Bono
Giampiero Perri
Andrea Galgano
Donatella Pesile
Padre Gaetano Gangitano
Mariangela Caporale
Angela Pignatari
Nicola Cavallo
Rossella Centrone
Leonardo Pisani
Antonio Colasurdo
Domenico Copertino
Simona Polese
Giada Possidente
Michele Prestera
Chiara Rizzi
Giuseppe Romaniello
Vittoria Rotunno
Virginia Cortese
Antonella Ruggieri
Gennaro Curcio
Sissi Ruggi
Antonio di Lizia
Rosanna Salvia
Marianna Dimona
Amina Sansone
Piero Di Siena
Maria Santarsiero
Valerio Giambersio
Angela Santopietro
Anna Giammetta
Pierluigi Smaldone
Giampiero Iudicello
Maria Carmela Santoro
Giuditta Lamorte
Erberto Stolfi
Giulio Stolfi
Francesco Vitelli
Fedele Zaccara
Festival della notte bianca del libro e delle idee Anteprima Matera 5 luglio
Palazzo Malvinni Malvezzi
ore 18:30
Carmen Lasorella, Vera e gli schiavi del terzo millennio, editrice Marietti 1820, 2023
Introduce Chiara Rizzi
Coordina Paolo Albano
Dialogano con l’autrice Domenico Copertino e Franco Vitelli
Rossella Palagano (voce) Kevin Grieco (chitarra)
È un romanzo che senti con i cinque sensi. Fa pensare, ma emoziona. Non c’è uno sfondo: crea un’ambiente. Viviamo nell’era informatica. Alla voce della protagonista, un’attivista per i diritti umani, nota per le sue battaglie ad ogni latitudine, si affianca una voce narrante, diversa per generazione e cultura. La prima è una donna che va verso i sessant’anni, Vera, come il suo nome, tenace, ancora bella, irriducibile, ma in un momento di fragilità a causa di un matrimonio sbagliato, la scomparsa degli amici della vita, mentre sembrano naufragare anche il lavoro e le certezze, spazzate via dal tempo; l’altra è la sua amica-segretaria assistente, con qualche decina di anni di meno con le aspettative della sua età, il suo linguaggio sbrigativo, le sue insicurezze.
L’una è cresciuta in un ambiente colto e aperto, educata alla bellezza, alla musica, ma soprattutto al valore della dignità e al gusto del sapere; l’altra, che non ha avuto le stesse possibilità, e non le somiglia, s’incanta dinanzi a un mondo che non consce.
Vera ha lasciato la ribalta, da un paio d’anni è passata alla guida di un consorzio, costola di una grossa organizzazione internazionale dedicata alle migrazioni. Nel contesto intuisce l’esistenza di gravi irregolarità. La struttura è infiltrata dal malaffare, collusa con le mafie e Vera deve ritrovare l’energia per indagare. Intercetta un personaggio, che le anticipa notizie preziose, ma viene ucciso. I suoi figli, però, una giovane somala bellissima e il suo fratellino di cinque anni, inconsapevolmente, custodiscono una prova digitale. Per proteggerli, Vera ne assume l’affido. In realtà, è il bisogno reciproco di tenerezza: loro non hanno più una famiglia, lei non ha mai avuto un figlio. E lei conosce bene la Somalia Il mondo dal quale provengono. In Africa ci sono le chiavi per capire la tragedia delle migrazioni.
L’archivio digitale, nascosto dal padre in un microchip impiantato sottopelle nel braccio della figlia, intanto, si rivela una miniera. Vera è affascinata dalle tecnologie, benché si consideri un’analfabeta informatica, ma grazie all’aiuto di un amico giornalista, che la mette in contatto con un magistrato, che sta indagando sul mondo illecito delle migrazioni, il quadro a poco a poco si fa più chiaro. Giunti nel nostro paese, per i migranti il calvario non finisce, anzi continua in peggio.
Sono loro gli schiavi del terzo millennio. Un’umanità vulnerabile, buona per tutti gli usi e senza diritti. Finiscono nelle reti della prostituzione, delle agro-mafie, al soldo della criminalità, usaticome serbatoio per il traffico di organi, in uno scambio incrociato con il mercato delle armi e con le trame del terrorismo. I controlli mancano, la politica strumentalizza il fenomeno, i centri di potere ne abusano, l’informazione insiste sull’emergenza, guardando solo al dito che indica la luna. Mentre l’attivista e il magistrato, un tipo burbero e rigoroso, lavorano ininterrottamente sui dossier, con lui che si innamora di lei, al consorzio e negli ambienti che lucrano sui migranti, si studiano le contromosse. Vera subisce un pesante attacco via web, volto a minarne la credibilità ed altre serie minacce, costruite usando le tecnologie. In suo soccorso, arriva una straordinaria amica informatica. E’ una donna geniale, che le resta a fianco e che collaborerà con la polizia.
C’è anche un’altra donna, con un ruolo determinante. Una presenza improvvisa, disinibita, misteriosa, l’espressione della vita che Vera non ha avuto, né avrà mai. Lo specchio delle sue contraddizioni. Uno specchio, che poi si frantumerà. L’intero intreccio si sviluppa tra vicende private e l’impegno per arrivare alla giustizia. La narrazione si dipana alle diverse latitudini del lavoro dell’attivista. C’è il fascino del Marocco, ci sono gli Emirati, l’esperienza in Messico, l’Africa centrale, la Bosnia, la Germania. Ci sono altri incontri, si aggiungono nuovi alleati.
È il conflitto di sempre tra le forze del male e chi opera nel nome dei diritti, trasferito nell’era informatica. Laddove, tuttavia, la differenza continuano a farla i sentimenti, nella certezza che l’umanità sia capace di battere gli algoritmi. L’epilogo sarà travolgente, con una sorpresa: quasi un lascito di quella presenza misteriosa, apparsa all’improvviso e poi scomparsa. Più che un epilogo, un nuovo inizio. Sull’orizzonte, finalmente, si è affacciato l’amore.
Festival della notte bianca del libro e delle idee Conferenza Stampa Potenza 13 luglio Sala dell’Arco Ore 10:30 Terra, uomo
Inaugurazione Festival della Notte bianca del libro e delle idee
Con Paolo Albano, Presidente Letti di Sera
Simona Bonito, Direttore Letti di Sera
e con Mario Guarente, Stefania D’Ottavio, Massimiliano Di Noia, Chiara Rizzi, Luigi Esposito, Don Nicola Soldo, Gennaro Curcio, Nicola Cavallo, Davide Di Bono, Annalisa Percoco, Valerio Giambersio, Mimmo Sammartino, Margherita Perretti, Cinzia Pasquale, Piero Bongiovanni, Padre Gaetano Cangitano.
Alla presenza dei partner istituzionali
Comune di Potenza
Provincia di Potenza
Onyx Jazz Club
Istituto Teologico Basilicata
Istituto Internazionale Jacques Maritain
Università di Basilicata
Studenti Università
FEEM
Fondazione Città della Pace
Fondazione Leonardo Sinisgalli
MEIC –
CFA
CRPO
Consigliera di parità della Provincia di Potenza
Centro di Geomorfologia Integrata per il Mediterraneo
Festival della notte bianca del libro e delle idee Anteprima Potenza 13 luglio Cortile della Provincia Ore 20:00 Carmen Lasorella
Vera e gli schiavi del terzo millennio, editrice Marietti 1820, 2023
Saluti di apertura
Michele Campanaro, Prefetto di Potenza
Introduce e coordina Paolo Albano,
Intervengono:
Christian Giordano, Presidente della Provincia di Potenza
Simona Bonito Direttrice Letti di Sera e consigliera i Parità della Provincia di Potenza
Dialogano con l’autrice
Giulio Stolfi, sostituto procuratore generale Corte dei Conti, Procura Regionale per la Basilicata
Antonella Ruggieri Dirigente Scolastico Certamen Giustino Fortunato e Massimo Brancati Gazzetta del Mezzogiorno pagina Basilicata
Festival della notte bianca del libro e delle idee Anteprima Matera 17 luglio
In collaborazione con Onyx Jazz Club
Giardino Hotel del Campo
Ore 19:30
Gianluigi Simonetti
Caccia allo Strega. Anatomia di un premio letterario, Nottetempo, 2023
Dialogano con l’autore Chiara Rizzi
Sotto la buona stella Patrizia Minardi
In “Caccia allo Strega” Gianluigi Simonetti sonda, con rigore e senza ossequi reverenziali, luci e ombre del premio letterario più importante d’Italia: un’istituzione antica e consolidata che appare però sempre più “sincronizzata alle esigenze dell’attuale società dello spettacolo”, nello sforzo manifesto di allineare prestigio culturale ed efficacia commerciale all’interno di un mercato del romanzo frenetico e desacralizzato. Storicamente autorevole, oggi più vivace e mediatico, lo Strega è il solo premio letterario italiano capace di incidere sul destino dei libri in finale, accrescendone significativamente la reputazione, la visibilità e le vendite. Spostando lo sguardo oltre le dinamiche elettorali e il marketing letterario, Simonetti si concentra su un aspetto decisivo ma scomodo (e per questo trascurato da molti): come sono fatti i libri vincitori o selezionati per la celeberrima cinquina. Le costanti tematiche, le soluzioni stilistiche, i modelli narrativi dei romanzi più noti e rilevanti passati per il Premio negli ultimi vent’anni sono trattati come efficaci indicatori sociologici del nostro clima culturale; segnali concreti del modo in cui i protagonisti del campo letterario immaginano in questi anni il loro ideale “romanzo di successo”. Una ricognizione tra testi e contesti dello Strega che mira dunque a un obiettivo ulteriore: attraverso l’analisi delle forme letterarie (con le loro coerenze e le loro contraddizioni) capire che uso facciamo del bello, del mediocre e perfino del brutto; scoprire alla fine chi siamo, e che cosa cerchiamo nell’arte.
In collaborazione con Onyx Jazz Club
Giardino Hotel del Campo
17 luglio ore 20:15
Capire il tempo
Dora Attubato, Sottane e latifondo, Universosud, 2023
Dialogano con l’autrice Marianna Dimona e Patrizia Minardi
Sotto la buona stella di Sissi Ruggi
Se a Manhattan le 3 amiche di Carrie (Miranda, Charlotte e Samantha Jones), sbollivano i loro spiriti in aperitivi al Plaza, e si sfidavano a colpi di shopping compulsivo, fashion addicted e perennemente in cerca dell’uomo preda (il maschio sempre un passo dietro alla loro ironia, la loro furbizia ma, soprattutto, alle loro voglie di sesso), anche in Basilicata l’archeologa Paola e l’imprenditrice Giulia non sono da meno. Nonostante qualche svantaggio geografico, non rinunciano alle luci della ribalta per l’audacia di vivere in un paesino dove tutto è sulla bocca di tutti, al contrario della Grande Mela, dove è più facile circoscrivere fatti e misfatti.
“Ed eccomi di nuovo con il solito problema: un armadio pieno di vestiti e niente da mettermi”. Questa frase, sicuramente detta con l’accento lucano ha un suono diverso, ma l’intenzione è la stessa. Cosi come: “Lo squisito dolore di volere qualcuno inaccessibile.” O ancora: “Donne, confuse o innamorate?”, fino alla più emancipata affermazione: “Mi scopi male una volta, scemo tu. Mi scopi male due volte, colpa mia. È filosofia di vita”. Tutte citazioni celebri della altrettanto celebre serie tv americana, ma assolutamente appropriate alle due amiche, che si confessano scabrosi rapporti. Zitelle bollenti o, meglio, single emancipate, che tengono a bada pseudo fidanzati nel loro ambiente glam-country, mettendo sotto torchio i vari Mirko, Antonio, Gerardo, Giorgio, tra peripezie sessuali acrobatiche negli scavi archeologici che le nostre spudorate protagoniste maliziosamente scoprono, così come quelle del malcapitato Gaetano. Le nostre eroine si avventurano anche nelle città più vicine, per esempio al San Carlo di Napoli, per serate cultural-glam, dove sfoggiano abiti da sera neri, con ampie scollature, e con vistose stole; dove si imbattono in rivali in amore, laureate altrettanto vogliose di avventure piccanti.
Una per tutte: una insulsa insegnate di matematica! Una tisana al bar della stazione soffocherà l’urlo alla Turandot, e il treno le riporterà nella notte nel loro paesello, pensando assiduamente ad un incontro con un bel tenebroso ben “attrezzato”. Insomma, il sesso, o i desideri, le voglie, le palpitazioni sono pari in tutto il mondo e in questo libro l’ironia sovrasta i fatti. Lo humour è degno dei mille autori di Sex and the City, e l’autrice ritrae una società provinciale che nulla ha da invidiare alle cugine americane, per le quali si fa solo riferimento per gli atteggiamenti, e in Sottane e latifondo la realtà vissuta è tangibile e comune a tutti noi, in ogni parte del pianeta dove risiediamo. La verve narrativa è pungente, audace, ma talmente vera che si ha l’impressione che Paola e Giulia alberghino in ognuno di noi, ovunque viviamo. Alviero Martini
Festival della notte bianca del libro e delle idee Anteprima Potenza 18 luglio
18 luglio Chiostro di San Michele
Ore 19:30
Gianluigi Simonetti Caccia allo Strega. Anatomia di un premio letterario, Nottetempo, 2023
Dialoga con l’autore Mimmo Sammartino
Sotto la buona stella di Simona Bonito
18 luglio Chiostro di San Michele
Ore 20:30
David Allegranti, QualePD, Laterza, 2023
Dialogano con l’autore Margherita Perretti e Salvatore Margiotta
Sotto la buona stella di Giovanni Lettieri
È cominciato il 25 settembre, con la sconfitta alle elezioni politiche, il lungo e travagliato inverno del Partito democratico. Da allora, ha affrontato per mesi un processo interno nonché un congresso e le primarie. Infine, senza che nessuno lo avesse previsto, il 26 febbraio è arrivata Elly Schlein. Il compito che la nuova segretaria ha di fronte è gigantesco: ricostruire il volto di un partito che ha smesso di domandarsi quale parte del Paese intende rappresentare, di leggere le nuove fratture della società, di interpretare la domanda di protezione sociale, sicuritaria ed economica. Attraverso le voci dei protagonisti, uno dei più pungenti cronisti politici della nuova generazione delinea le strade che si aprono di fronte al Partito democratico nel percorso per restituire un ruolo alla sinistra.
Festival della notte bianca del libro e delle idee Potenza 22 luglio
Festival della spiritualità Insieme al Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale – MEIC
22 luglio Convento di San Domenico
Ore 19.00
Santa Messa presieduta dal Padre Provinciale dei Domenicani
Padre Francesco Ricci
Al centro del Creato, l’uomo
“Il posto specifico che l’essere umano occupa in questo mondo e le sue relazioni con la realtà che lo circonda» (Laudato Si’).
Conferenza di Padre Giuseppe Busiello Domenicano
introduce:
Piero Bongiovanni, Presidente MEIC gruppo di Potenza
sotto la buona stella di Paolo Albano
Festival della notte bianca del libro e delle idee Filiano 23 luglio
23 luglio Piazza Santissimo Rosario
Ore 21:00
Leggere il mistero per conoscere nel segreto i luoghi che restano dentro di noi
Piera Carlomagno Il taglio freddo della luna, Solferino, 2022
Dialoga con l’autrice Giampiero D’Ecclesiis
Sotto la buona stella di Maria Santarsiero
Gli ultimi istanti di quiete, l’ultimo lampo di spensieratezza: è l’inizio del pranzo di fine estate che Marina Pietrafesa Cortese, matriarca ottantenne, ha imbandito per la famiglia, in uno degli eleganti lidi della costa ionica lucana. Certo è strano che Wlady, nipote prediletto di Marina, non sia arrivato, ma la sua assenza è solo un’increspatura nell’atmosfera dorata che avvolge quella famiglia di antichi latifondisti. Ben diversa la giornata di Viola Guarino, chiamata ad analizzare una scena del crimine che sembra una quinta teatrale: il professor Vittorio Ambroselli ucciso come Marat nella vasca da bagno della sua casa ricca di opere d’arte. Uno come Ambroselli, riflettono gli inquirenti, tra cui l’affascinante sostituto procuratore Loris Ferrara, poteva avere molti nemici: era il fisico della Fossa Irreversibile in cui, a pochi chilometri da lì, negli anni Cinquanta, erano state nascoste le scorie nucleari americane. E quando viene a galla la relazione di sua figlia diciassettenne, Ginevra, con il giovane Wlady – la cui assenza comincia ad assumere i contorni di una scomparsa – i due casi appaiono inequivocabilmente collegati. La soluzione si trova solo nel presente o in un passato che, come le scorie nucleari, è sepolto nelle profondità della colpa? L’ultima estate dell’innocenza: un evento, un’esperienza, un topos che per i protagonisti di questa storia torna e si ripete come una maledizione.
23 luglio Piazza Santissimo Rosario
ore 21:00
La memoria dei boschi e degli uomini briganti
Carmine Pinto Il brigante e il generale
La guerra di Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola, Editore Laterza, 2022
Dialogano con l’autore Maria Carmela Santoro
Sotto la buona stella di Leonardo Pace
Subito dopo l’Unità l’Italia si trovò a combattere una vera e propria guerra civile, quella per il Mezzogiorno. Una guerra che ebbe tra i protagonisti un brigante e un generale, Carmine CroccoEmilio Pallavicini di Priola. Uno spavaldo erede del mondo feudale contro un baldanzoso aristocratico di spada, l’ultimo esercito dell’antico regime contro il primo esercito nazionale. Una storia che ancora oggi suscita emozioni e divide.Sulle rive dell’Ofanto, nel Mezzogiorno italiano, un secolo e mezzo fa si svolse una grande sfida. Da una parte c’era il brigante, Carmine Crocco. Pastore, militare, bandito di professione, divenne il capobanda più famoso nelle campagne meridionali dopo il 1860. Alla guida del brigantaggio filoborbonico, sperimentò forme di guerriglia che avranno fortuna nel XX secolo, anticipandone gli aspetti politici e una organizzazione criminale su larga scala. Dall’altra parte, il generale, Emilio Pallavicini di Priola, aristocratico sabaudo, militare esperto in operazioni speciali e al comando di reparti schierati nella campagna contro il brigantaggio. L’ufficiale era parte dell’antica aristocrazia di spada e interpretò la conclusione di un processo secolare, in cui i ruoli militari passavano definitivamente ai professionisti della guerra. Nel primo decennio dell’Italia unita furono questi due uomini, lontanissimi per origine e formazione, i protagonisti più conosciuti della guerra per il Mezzogiorno.
Carmine Pinto racconta le loro ‘vite parallele’ e, attraverso queste, gli episodi, i luoghi, le battaglie e le leggende, la guerra tra il primo esercito nazionale e l’ultimo dell’antico regime, fino allo scontro finale e al sorprendente epilogo delle loro esistenze.
Festival della notte bianca del libro e delle idee Potenza 24 – 25 – 26 luglio
Potenza Lunedì 24 luglio
24 luglio Tempietto di S. Gerardo
ore 6:30
Cura del soffio
Concerto al mattino presto
Ci vuole un soffio perché tutto abbia inizio. Un soffio leggerissimo che si coglie solo al mattino presto. E noi siamo abituati a sentirlo, Ci vuole un Santo Protettore che fa arrivare il soffio benedetto del mattino e non resta che unirsi alla musica.
Cantabilità e impeto: la forza del linguaggio strumentale, a cura dell’Ensemble Accademia Ducale
Erminia Nigro – clarinetto
Giuseppe D’Amico – contrabbasso
Sara Moro – pianoforte
Programma
J. Brahms, Sonata op.120 n.2 per clarinetto e pianoforte –
G. Bottesini Concerto n. 2 in si minore per contrabbasso e orchestra (riduzione per pianoforte) – G. Bottesini, Nel cor più non mi sento
R. Schumann, Novelletta n.8
G. Bottesini, Gran duo concertante per clarinetto, contrabbasso e orchestra (riduzione per pianoforte)
G. D’Amico, Trio, op. 3
24 luglio
Ore 18:00
Piazza Mario Pagano
Presentazione ufficiale di Goose. Il gioco dell’Oca – SteamEducation
A cura della Consigliera di Parità della Provincia di Potenza
Festival dei ragazzi: parole in gioco
A cura della Libreriasenzanome
24 luglio Largo Santa Lucia
ore 19:00
Parole in gioco
Sono le parole che volano dai libri scritti per i giovanissimi da autori lucani
Sotto e buone stelle di Amina Sansone e Stefania Laurenzana
Gabriella Bulfaro, Il rumore della libertà, Kimerik, 2023
“Il rumore della libertà” è una favola destinata ad un pubblico bambino. Il protagonista è il variopinto uccellino Ali, che a tutti i costi vuole raggiungere il suo cielo. Gabriella cresce inventando storie e disegnando personaggi. Il suo amore per il mondo dell’infanzia sboccia definitivamente quando entra in una libreria dedicata, a Siviglia. Da quel momento si promette di trascrivere tutto ciò che fa già il girotondo tra i suoi pensieri. Nel frattempo una sua amica le chiede di illustrare un libro e da questa esperienza nasce La lunga notte del tempo. La spinta decisiva per Il rumore della libertà arriva dalla sorella e dalla nipote dell’autrice. E grazie a loro, stese nel prato a dare forma alle nuvole e ascoltare il canto degli uccellini, che Gabriella non può più nascondere Ali, ma deve permettergli di volare lontano. Il rumore della libertà è un viaggio. La voglia di affrontarlo, il coraggio di cambiare il destino o compierlo, la necessità di trovare fiducia in sé stessi anche nei momenti più scoraggianti e complicati. Nonostante le delusioni, le incertezze, l’ignoto. Questo libro racconta un percorso interiore fino al lancio nel vuoto… ed è così che si vince: con la paura di non farcela, con la determinazione di provarci ugualmente, con la tenacia premiata. Perché la libertà di scegliere, di partire, di tornare, di essere è l’unica via per mantenere fede ai sogni. E realizzarli. Età di lettura: da 6 anni.
Rosita Uricchio e Domenica Maiorino autrici di In viaggio con le Mamitas. Un libro da colorare alla scoperta delle piante officinali. Ediz. Illustrata, Gutenberg Edizioni, 2022
Dal rosmarino alle fave di cacao, dalla rosa canina all’aloe vera, questo libro presenta 14 piante speciali del Sud Italia e del Sud America. In questo viaggio le Mamitas (mamme, nonne e donne sapienti) vi porteranno alla scoperta delle piante officinali e dei loro segreti. Ciascuna di loro vi aiuterà a riconoscerle e a utilizzarle a scopo curativo. Un Albo Illustrato unico, pensato ed ideato per grandi e piccini. Viaggia con noi alla scoperta di piante rare e dei loro benefici. A guidarci la saggezza e conoscenza delle Mamitas del Sud America e del Sud Italia, protagoniste di una mescola di culture e tradizioni tutte da scoprire e da assaporare. Età di lettura: da 7 anni.
Festival della spiritualità insieme a Istituto Internazionale Jacques Maritain
24 luglio Chiostro di San Michele
ore 19:30
Vivere la presenza: Jacques Maritain
Introduce: Gennaro Curcio Segretario Generale Istituto Internazionale Jacques Maritain
Sotto la buona stella di Giulio Stolfi
Nel cinquantesimo anniversario della sua morte, il filosofo francese Jacques Maritain può essere celebrato e ricordato attraverso l’immagine della presenza. La sua, infatti, è stata una presenza eccezionale per il suo tempo e straordinariamente importante per il nostro. La sua esistenza è “presenza” in quanto relazione con l’alterità e riflessione, nella prospettiva della fellowship, per accompagnare verso il miglior bene comune. Una presenza, dunque, dedita sin dagli anni dei primi studi insieme con la moglie Raïssa alla ricerca della persona. Caratteristici sono infatti i “circoli” dove i Maritain incontravano gli intellettuali e gli artisti del tempo; incontri di essenze per rendere feconde le presenze nell’umanità più variegata. La presenza è anche evidente nell’impegno del filosofo per diritti umani: la sua partecipazione all’incontro di Città del Messico porta all’accordo per la stesura della Dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1948. La sua presenza orienta il Concilio Vaticano II, regola i rapporti tra la Francia e la Santa Sede, negli anni dell’esilio in America sostiene la politica europea. Il suo pensiero è per noi oggi una presenza imprescindibile per la costruzione di una politica davvero umana, come anche per incardinare sulla persona quell’educazione che secondo Maritain deve valorizzare il “distinguere per unire” per abbattere finalmente i muri che separano le diversità. La sua presenza, laica e rispettosa di ogni diversità (sia essa culturale, politica, religiosa, sociale o fisica) che caratterizza la persona è per noi l’esempio più autentico dell’impegno per realizzare l’amicizia civile.
Jacques Maritain: la “presenza” laica tra politica e Chiesa
Paolo Nepi Università degli Studi di Roma Tre
Jacques Maritain: una “presenza” attuale a cinquant’anni dalla sua morte
Giampiero Perri Project manager Istituto Internazionale Jacques Maritain
Sotto la buona stella di Giuditta Lamorte
24 luglio Chiostro di San Michele
ore 20:30
Paolo Nepi, C’era una volta il prof , Gruppo Albatros Il Filo, 2023
Le domande al prof di Mariangela Caporale, Erika Marcantonio e Isabella D’Alessandro Albano
Sotto la buona stella di Gennaro Curcio
Il titolo del racconto, che contiene un verbo al passato, deriva dal fatto che il protagonista è un anonimo professore assalito dal dubbio di esercitare una professione ad alto rischio di estinzione. Attraversata dai mutamenti della società dei consumi e delle nuove tecnologie informatiche, anche la professione docente si è trovata ad affrontare sfide epocali alle quali nessuno era preparato. Il racconto ricorre, nei momenti cruciali, alla forma del sogno, dove immaginazione e realtà si fondono in un avvincente alternarsi di timori e speranze.
Festival della notte bianca del libro e delle idee 24 luglio Chiostro di San Michele
0re 21:15
Antonio Califano, Nicola Cavallo, Gianrocco Guerriero Venticinque TaglidiKatana, Editrice Hermaion, 2023
Dialogano con gli autori Rosanna Salvia e Paolo Albano
Sotto la buona stella di Giampiero Iudicello
25 Parole/Concetti tagliate con colpi di Katana, giocando con le ambiguità del linguaggio, tra scienze, fisica, filosofia, senso comune. Raggruppate attraverso i misteri linguistico/esoterici del quadrato del Sator: scomposte, distorte in dialoghi immaginari, piccoli saggi, tra discipline diverse, ricordi, short stories, paranoie esistenziali. Un provocatorio duello con parole, concetti, nozioni/confine tra discipline, uso comune, alla ricerca di una chiarezza che forse è impossibile. Un caleidoscopio di suggestioni che si incontrano, si intrecciano e si respingono per confondere la confusione del nostro tempo, un libro-gioco, un “oggetto” che si può leggere in molti modi, quali? …saranno i lettori che si divertiranno a trovare le giuste relazioni.
Cura dei diritti: PresentAzioni – presenza e azione
In collaborazione con la Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata
24 luglio Cortile della Provincia
0re 18:30
Nancy Porsia, Mal di Libia, Bompiani, 2023
Dialoga con l’autrice Angela Pignatari
Sotto la buona stella di Valerio Giambersio e Giada Possidente
Nancy Porsia arriva per la prima volta a Tripoli il 4 novembre 2011, due settimane dopo la morte di Muammar Gheddafi, con la netta sensazione di aver mancato un appuntamento con la Storia. Per un anno viaggia tra Nord Africa, Europa e Medio Oriente alla ricerca di storie da raccontare, ma poi è a Tripoli che ritorna e decide di stabilirsi, diventando l’unica giornalista italiana di base in Libia a scrivere di un paese che, giorno dopo giorno, diventerà anche il suo. Da lì racconta i grandi intrecci della politica, tra colpi di stato e interferenze dei servizi, gli sviluppi della guerra civile, le dinamiche complesse tra rivoluzionari e nostalgici gheddafiani, e poi la tragedia epocale delle migrazioni: dalle strade di Tripoli alle coste di Sabratha, per anni fa la spola tra le case dei trafficanti, le carceri stracolme di migranti catturati nel loro transito verso l’Europa e le spiagge grondanti cadaveri. In queste pagine Nancy Porsia ci porta a conoscere una terra ostile con i suoi figli ma inerme davanti a chi nelle sue acque prova a lavare la propria coscienza sporca; ci accompagna a scoprire un popolo contraddittorio ma spesso incompreso, lontano da quello di cui danno notizia i media mainstream, e insieme ci offre uno sguardo onesto sulla sua vita: cosa vuol dire fare la frontline quando si è donna e madre? Cosa vuol dire avere un legame indissolubile conuna terra pericolosa per la propria sicurezza? E soprattutto, qual è il costo di una voce libera e indipendente?
In collaborazione con Onyx Jazz Club
Festival della notte bianca del libro e delle idee 24 luglio Cortile della Provincia
ore 19:15
Vincenzo Pace, Il sognatore e il suo sogno – Toni Strammielloe Casa Cava, Graficom edizioni, 2023
Introduce Chiara Rizzi
dialoga con l’autore Luigi Albano
sotto la buona stella di Fedele Zaccara
L’eredità culturale di Toni Strammiello, architetto, fotografo e volontario nell’Onyx Jazz Club è al centro di una narrazione che ricostruisce – attraverso interviste, progetti e altre fonti d’archivio – una storia che è al contempo individuale e collettiva. Il volume si articola in due parti.
La prima restituisce la figura di un architetto militante e che, a più di 20 anni dalla sua prematura scomparsa, può ancora essere un esempio per generazioni di giovani architetti che vogliano dedicarsi con passione e dedizione all’architettura e, attraverso questa, alla vita culturale del mondo in cui vivono. La seconda parte si configura come una vera e propria ricerca genealogica su Casa Cava, il progetto che più di ogni altro rappresenta l’eredità di Toni. Si tratta, infatti, di un’indagine in cui si ricostruiscono i legami tra i luoghi e i protagonisti di una vicenda che ha attraversato gli ultimi decenni della storia urbana e culturale della città di Matera e che ha prodotto degli esiti che, seppur significativi, in parte divergono dalla visione iniziale. Quello di Toni, e con lui dell’Onyx, era un progetto che anticipava di almeno vent’anni il dibattito attuale sulla possibilità dei centri culturali di essere luoghi di produzione e non solo di fruizione artistica, di superare il loro ruolo di location per eventi promuovendo innovazione e sperimentazione.
La ricostruzione dell’evoluzione dal progetto originario a quello realizzato, è un atto necessario, non tanto per coglierne le differenze, ma piuttosto per capire se e in che misura, al di là delle scelte architettoniche, ci siano ancora le condizioni per cavare cultura da Casa Cava e per avviare una riflessione sul futuro di questo e altri contenitori culturali.
Festival della notte bianca del libro e delle idee 24 luglio Cortile della Provincia
0re 20:00
Gianlivio Fasciani, La promessa. Un pastore, la guerra, l’amore, edizioni Iod, 2022
dialoga con l’autore Pierluigi Smaldone
sotto la buona stella della Cooperativa Insieme
La Promessa è il romanzo di una storia vera, fatta d’amore e di ferro, raccontata dall’autore, Gianlivio Fasciano, nella lingua autentica e commovente di un pastore, Romolo, nato a Mastrogiovanni l’11 agosto 1921 da Simone Di Meo e Gloria Verrecchia. Mastrogiovanni è un paesino, così piccolo, che si perde tra i monti “Sopra Caserta, sotto la Ciociaria, verso l’Abruzzo, dentro il Molise”. La storia di Romolo, delle sue vacche, del suo amore per Giovanna, e della chiamata, prima, alla leva e poi in guerra, era una storia destinata all’oblio, o al ricordo di pochi, ma oggi, grazie alla scrittura di Gianlivio Fasciano, è possibile leggerla, emozionarsi, e fare tesoro di un mondo del passato, le cui radici sono piantate in ognuno di noi. Come Pasolini, Gianlivio Fasciano è convinto che i contadini e i pastori volessero restare tali, desiderassero vivere felici nonostante la durezza del lavoro. Neppure la guerra, che costringe Romolo a diventare soldato, riesce a snaturarlo. “Avrei voluto alzare le mani e arrendermi, dire che ero solo un pastore di Mastrogiovanni anche se tenevo un fucile tra le spalle”. Questo romanzo si iscrive nella grande tradizione della letteratura civile.
Festival della notte bianca del libro e delle idee 24 luglio Cortile della Provincia
Ore 21:00
Per un umanesimo planetario: nuovi uomini abitano la Terra
Lezione magistrale di Francesco Bellusci
sotto la buona stella di Giada Possidente e Rossella Centrone
Festival della notte bianca del libro e delle idee 24 luglio Cortile della Provincia
Ore 21:45
Enza Berardone vincitrice del Premi Letterario Emily Dickinson, Oltre me stessa, Graus edizioni, 2021
Enza prova, con la sua poesia, metafisicamente sospesa tra realtà e suo contrario, a scalfire il mistero che l’avvolge, lavorando soprattutto su se stessa, sull’amata natura cha la circonda, su memorie e nostalgie, su posti e personaggi particolarmente vissuti, ma sa anche bene che ogni giorno deve misurarsi con quella realtà, che non sempre la persuade, la soddisfa. Ecco perché allora ella tenta le vie dell’oltre; un oltre inquieto, indefinibile, in cui affondare le sue più intime e intense pulsioni, una via di salvezza e di sfogo, che la poesia regala a chi, come la nostra autrice, la porta dentro da sempre.
Accompagnata da Violino
Dialoga con l’autrice Andrea Galgano
Sotto la buona stella
Festival della notte bianca del libro e delle idee 24 luglio Piazza del Sedile
ore 19:30
Gianluca Bocchino, Jia Ruskaja, la dea danzante
Il volume è realizzato dalla Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza per il progetto 2022 “Storia” dedicato a Jia Ruskajanell’ambito del settore “Promozione danza ricambio generazionale” del Fondo Unico dello Spettacolo – Ministero della Cultura.
Dialoga con l’autore Caterina Lobosco
Sotto la buona stella di Mariangela Adurno
Jia Ruskaja (Kerč’ 06/01/1902, Roma 19/04/1970) è stata una danzatrice, coreografa, teorica della danza; ha fondato l’Accademia Nazionale di Danza e la Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza. Diva e icona glamour della danza libera italiana, ha intessuto rapporti pubblici e privati con le maggiori personalità della cultura coreutica, artistica e politica nazionale e internazionale.
L’intelligenza e la sagacia le hanno concesso di entrare nel mondo coreutico pur non essendo una danzatrice di formazione, percorrendo con disinvoltura gran parte del Novecento italiano, a partire dagli anni del futurismo, per ritrovarsi regina della danza nel ventennio fascista.
Ha superato la seconda guerra mondiale con non poche difficoltà, entrando negli anni repubblicani attraverso un savoir-faire dal sapore democristiano.
Ruskaja è stata una delle figure più discusse del XX secolo a causa delle sue idee poetiche, artistiche e politiche che nell’Italia repubblicana degli anni Settanta e Ottanta risultavano scomode e anacronistiche. Sino ad oggi non è stato possibile ricostruire il suo percorso storico-biografico per via delle scarse fonti certe. Con il ritrovamento di nuovi documenti storici da poco analizzati è stato possibile ricostruire in maniera scientifica la vita di Ruskaja.
Oltre alle informazioni inedite, il volume è corredato da splendide fotografie mai pubblicate.
Poetessa della danza è stata una creatura dalla personalità volitiva e attraente, sintesi di varie epoche, etnie e temperamenti in un contrasto di accordi. Tutto questo è Jia Ruskaja: la dea danzante.
Festival della notte bianca del libro e delle idee Leggere il mistero per conoscere nel segreto i luoghi che restano dentro di noi 24 luglio Piazza del Sedile
ore 20:15
Piera Carlomagno Il taglio freddo della luna, Solferino, 2022
Dialoga con l’autrice Angelo Parisi
Sotto la buona stella
Gli ultimi istanti di quiete, l’ultimo lampo di spensieratezza: è l’inizio del pranzo di fine estate che Marina Pietrofesa Cortese,matriarca ottantenne, ha imbandito per la famiglia, in uno degli eleganti lidi della costa ionica lucana. Certo è strano che Wlady, nipote prediletto di Marina, non sia arrivato, ma la sua assenza è solo un’increspatura nell’atmosfera dorata che avvolge quella famiglia di antichi latifondisti. Ben diversa la giornata di Viola Guarino, chiamata ad analizzare una scena del crimine che sembra una quinta teatrale: il professor Vittorio Ambroselli ucciso come Marat nella vasca da bagno della sua casa ricca di opere d’arte. Uno come Ambroselli, riflettono gli inquirenti, tra cui l’affascinante sostituto procuratore Loris Ferrara, poteva avere molti nemici: era il fisico della Fossa Irreversibile in cui, a pochi chilometri da lì, negli anni Cinquanta, erano state nascoste le scorie nucleari americane. E quando viene a galla la relazione di sua figlia diciassettenne, Ginevra, con il giovane Wlady – la cui assenza comincia ad assumere i contorni di una scomparsa – i due casi appaiono inequivocabilmente collegati. La soluzione si trova solo nel presente o in un passato che, come le scorie nucleari, è sepolto nelle profondità della colpa? L’ultima estate dell’innocenza: un evento, un’esperienza, un topos che per i protagonisti di questa storia torna e si ripete come una maledizione.
Festival della notte bianca del libro e delle idee Leggere il mistero per conoscere nel segreto i luoghi che restano dentro di noi 24 luglio Piazza del Sedile
0re 21:00
Gianluca Santise, Magnolia nera, Guida editore, 2023
Dialoga con l’autore Michele Pacella
Sotto la buona stella di
Il presente di ognuno di noi è frutto di un passato vissuto, con le sue gioie e i suoi dolori. Ma per Roberto, il passato, ritrovato tra le pagine di un vecchio diario, è l’unica speranza di ricostruire la sua vita, persa insieme alla sua memoria sulla moquette di un cottage della periferia londinese. Lo smarrimento e la disperata ricerca delle sue origini si scontrano con l’apparente normalità della gente intorno a lui, e di una donna, bellissima e misteriosa, che sembra essere la sua ancora di salvezza. Non ha riferimenti, niente telefoni o indirizzi, solo un vecchio diario, che
inspiegabilmente si ritrova tra le mani e nel quale aveva appuntato le sue impressioni, i sentimenti e le persone che contavano nella sua vita dieci anni prima. Ma quanto è rimasto del suo passato?
Quanto è rimasto dell’uomo che aveva scritto quelle pagine? Non lo può sapere, si deve fidare, come deve affidarsi alla donna che lo accompagna e della quale non ricorda nulla. Eppure qualcun altro lo sta cercando, un’altra donna, da un’altra parte del mondo.
Festival della musica che pizzica 24 luglio Piazza del Sedile
ore 22:00
Il mondo è troppo per me – La storia di Vittorio Camardese
Presenta il film Giuseppe Romaniello
Introduce e conclude Filippo La Porta
Sotto la buona stella di Filli e Mariolina Camardese
“Il mondo è troppo per me” prodotto dalla casa di produzione Jump Cut racconta la storia di Vittorio Camardese, un genio della musica che scelse di non esserlo, un talento dimenticato per più di cinquant’anni e grazie al lavoro di ricerca della regista Vania Cauzillo torna ad essere raccontato.
Potenza Martedì 25 luglio
Festival della notte bianca del libro e delle idee
25 luglio Ristorante Al Duomo
ore 19:30
La serata della terra
Noi «siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora» (Laudato si)
Anche «il nostro corpo ci pone in una relazione diretta con l’ambiente e con gli altri esseri viventi. L’accettazione del proprio corpo come dono di Dio è necessaria per accogliere e accettare il mondo intero come dono del Padre e casa comune. Invece una logica di dominio sul proprio corpo si trasforma in una logica a volte sottile di dominio» (155).
Cura del proprio corpo. Il cibo buono che vale e non solo
Ne parlano Maria Carmela Padula e don Domenico Pace
Sotto la buona stella di Luigi Albano e Rocco Catalano
Festival della notte bianca del libro e delle idee
Presentazione dell’Opuscolo Avrò Cura
25 luglio Ristorante Al Duomo
Ore 20:30
Maria Carmela Padula con Potenza Città per le Donne
Festival dei ragazzi : parole in gioco
A cura della Libreriasenzanome
25 luglio Largo Santa Lucia
0re 19:30
Sono le parole che volano dai libri scritti per i giovanissimi da autori lucani
Sotto le buone stelle di Amina Sansone e Stefania Laurenzana
Rosita Uricchio e Domenica Maiorino autrici di In viaggio con le Mamitas. Un libro da colorare alla scoperta delle piante officinali. Ediz. Illustrata, Gutenberg Edizioni, 2022
Dal rosmarino alle fave di cacao, dalla rosa canina all’aloe vera, questo libro presenta 14 piante speciali del Sud Italia e del Sud America. In questo viaggio le Mamitas (mamme, nonne e donne sapienti) vi porteranno alla scoperta delle piante officinali e dei loro segreti. Ciascuna di loro vi aiuterà a riconoscerle e a utilizzarle a scopo curativo. Un Albo Illustrato unico, pensato ed ideato per grandi e piccini. Viaggia con noi alla scoperta di piante rare e dei loro benefici. A guidarci la saggezza e conoscenza delle Mamitas del Sud America e del Sud Italia, protagoniste di una mescola di culture e tradizioni tutte da scoprire e da assaporare. Età di lettura: da 7 anni.
Laboratorio di piante officinali a cura di Rosita Auricchio, Domenica Maiorino
Festival della notte bianca del libro e delle idee
25 luglio Piazza del Sedile
ore 20:00
Leggere Leonardo Sinisgalli per capire il tempo
Il Sud e il Mediterraneo nel pensiero di Leonardo Sinisgalli
Il labirinto di Leonardo Sinisgalli vol.1-2 – Saggi e articoli-Cronologia, opera, indici e documenti
di Biagio Russo, Editore: Fondazione Leonardo Sinisgalli, 2022
Conversa con l’autore Leonardo Pisani
Sotto la buona stella di Tonino Colasurdo
I due tomi raccontano, in modo diverso, il labirinto sinisgalliano. Il primo è una raccolta di saggi e articoli, che per fotogrammi esplorano argomenti poco conosciuti di Sinisgalli, lungo un arco temporale che inizia con la formazione scolastica e chiude con l’amore per il disegno. Il secondo è il frutto di una ricerca certosina, lunga e imperfetta, che ha magnetizzato, come polvere di ferro, tutto ciò che ha segnato la vita e l’opera di Sinisgalli. Da un lato, ha germinato una cronologia di eventi biografici, raccontati anche per immagini, dall’altro, ha prodotto diciannove indici bibliografici riguardanti in modo particolare le opere in volume di Sinisgalli, gli articoli su quotidiani e periodici, i documenti audio-video e la critica. In chiusura un piccolo omaggio al fratello Vincenzo.
Festival della notte bianca del libro e delle idee
25 luglio Piazza del Sedile
ore 20:45
Marco Gisotti, Ecovisioni, Edizioni Ambiente, 2022
L’ecologia al cinema dai fratelli Lumière alla Marvel – in 100 film e 5 percorsi didattici
Dialogano con l’autore Cinzia Pasquale e Massimo Brancati
Sotto la buona stella di Leonardo Pace
Cinema ed ecologia sono “invenzioni” del diciannovesimo secolo. Il loro primo punto di contatto si ha nel 1897, quando uno degli operatori dei fratelli Lumière in giro per il mondo, Kamill Serf, riprende un pozzo di petrolio in fiamme a Baku, capitale dell’Azerbaigian. Si tratta di una semplice ripresa di 36 secondi, ma è quella che il cineasta e critico francese Bertrand Tavernier definì «il primo film ecologista mai realizzato». È proprio da questo cortometraggio che parte Ecovisioni, l’analisi dettagliata di come la coscienza ambientalista abbia influenzato, e continui a influenzare, le storie arrivate a noi attraverso il grande schermo. Ed è, allo stesso tempo, l’indagine di come il cinema sia riuscito a documentare, con espedienti e linguaggi sempre nuovi, le trasformazioni ambientali dal secolo scorso a oggi.In questo libro, Marco Gisotti ripercorre 125 anni di storia del cinema attraverso 150 opere cinematografiche, di cui 100 film in dettaglio e altre 50 produzioni analizzate più sinteticamente all’interno di cinque percorsi didattici, che spaziano dai documentari alle serie TV e alle serie animate. Da Metropolis a King Kong, da Wall-E a La Principessa Mononoke, da Into the Wild al più recente Siccità. Una selezione che predilige quei film che possono aver avuto un impatto maggiore sugli spettatori o che siano stati importanti nel dibattito pubblico, con una prevalenza di produzioni nordamericane ed europee, ma con tanti esempi anche da Asia, Africa e Sudamerica, a dimostrazione di un’attenzione sempre più crescente e generalizzata al tema ambientale. Fra la metà degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, infatti, il dibattito emerge dal mondo della ricerca e delle lotte degli attivisti per diventare mainstream.
Se alla paura degli armamenti nucleari il cinema non riesce a opporre narrazioni che immaginino una via d’uscita, per quanto riguarda la catastrofe ambientale, invece, nei film si trova sempre più spesso il germe della rinascita, fino all’exploit del New Green Deal obamiano. Nel frattempo, l’immaginario europeo insiste ancora sulla gravità della crisi ecologica, con opere che, anche sotto forma di commedia, rivelano la maturità di un dibattito pubblico che ha già integrato nella propria agenda la questione ecologica ed energetica. Agli inizi degli anni Venti del Duemila, infine, la produzione per così dire “green” si infittisce e, in circa due anni, nonostante la pandemia, vengono immessi sul mercato almeno 30-40 titoli, di diverse nazionalità, incentrati su espliciti riferimenti ambientali, con un’ampia trasversalità nei generi, arrivando a contaminare persino il filone dei supereroi.
Festival della notte bianca del libro e delle idee
25 luglio Chiostro di San Michele
0re 19:15
Giusy Tolve: 39 giorni prima di scomparire, Edigrafema, 2023
E’ la storia di una giovane insegnante di nome Luisa, trasferita in una grigia scuola di periferia. L’incontro con un giovane studente, la relazione con lui sette anni dopo e la successiva scomparsa scuoteranno la vita di Luisa, da sempre impegnata nell’ossessiva costruzione di sé stessa. Un viaggio a ritroso nei ricordi, un diario senza giorni né ore che dà voce a sospetti, sensi di colpa, litigi e ossessioni che ritornano fino all’epilogo finale.
Dialoga con l’autrice Angelo Parisi
Festival della notte bianca del libro e delle idee
25 luglio Chiostro di San Michele
0re 20:00
Vito Marone, Felicia, Booksprint, 2022
Questa è la storia di una donna che oltrepassa i confini, quelli geografici e culturali ma anche quelli fisici e temporali. È la storia di una pioniera che oggi viene considerata un simbolo dell’emigrazione femminile, dell’emancipazione, della forza e della determinazione di tutte quelle donne che non si fanno fermare da una società che le vede soggetti passivi. Felicia de Los Andes attraversa l’oceano e crea un legame indissolubile tra due mondi completamente differenti e distanti. Alla ricerca di suo marito e della tanto agognata unione familiare, Felicia lascia il remoto paesino lucano e, dopo un viaggio rocambolesco ed oggi inverosimile, arriva nel Cile settentrionale, ad Iquique. Ecco tracciato il percorso sulla mappa, un canale lasciato aperto per sempre da una donna “semplice”.
Dialoga con gli autori
Sotto la buona stella di
Festival della notte bianca del libro e delle idee
25 luglio Chiostro di San Michele
0re 20:45
Il dolore delle foglie, Altrimedia Edizioni, 2023 Poesie di Antonella Radogna , Immagini di Nicola Cavallo
Dialoga con gli autori Andrea Galgano
Sotto la buona stella di Antonio Califano
La natura in tutte le sue forme, declinata nella quotidianità, ammirata, presa in prestito come modello, amata. E poi gli scatti, che vanno di pari passo con i versi, diventando essi stessi liriche: le poesie di Antonella Radogna si legano alle foto di Nicola Cavallo offrendo un unicum di lirismo.
“Poesie e immagini, nella loro essenzialità elementare, si alternano e si muovono con coerenza e reciprocità, in una sequenza logica e irrinunciabile, – scrive nella prefazione Maria Teresa Imbriani
– in un discorso in cui domina l’attenzione al particolare, l’invito a non distrarsi.L’uomo è chiamato non solo a inserirsi, come una creatura, nell’ordine naturale del cosmo, ma è invitato alla sua responsabilità di ritornare a essere tutt’uno con la Natura
Festival della notte bianca del libro e delle idee
Moglie e marito raccontano il libro dell’altro
25 luglio Chiostro di San Michele
0re 21:30
Technoldogy. Feltrinelli. 2023
di Francesco Artibano, Fausto Vitaliano e Claudio Sciarrone
Dove sono finiti i vecchi telefoni a disco? E i telefoni a tastiera che sostituirono i vecchissimi telefoni a disco? E gli smartphonedi ultima, ma non di ultimissima generazione? Sono tutti a
Technoldogy. È qui, in questa desolata prateria meccanica, che viene abbandonata ogni apparecchiatura messa fuori mercato dai nuovi modelli, spesso dopo un arco di vita molto breve. Per qualcuno è una semplice discarica, per altri una comunità di riposo. Ma le anticaglie che la abitano non si sono rassegnate a spegnersi o arrugginirsi: a Technoldogy ognuno si prende cura di sé e degli altri. C’è Genny, il generatore a manovella, fx, convinto che un giorno l’umanità tornerà a utilizzare i vecchi fax, Camy, una telecamera del secolo scorso… finché alla cigolante compagnia non si unisce Han-Sen: display da 6,2 pollici, mille gigatonnellate di memoria, batteria da 4000 milliampere… un gioiellino simile non dovrebbe trovarsi qui, in mezzo ai ruderi. In questo ciclo spietato, qualcosa si è fatalmente inceppato, e un terribile segreto sta per venire alla luce.
Valentina De Poli, Un’educazione paperopolese – Dizionario sentimentale della nostra infanzia
Il Saggiatore, 2022
In ogni casa ce n’è almeno uno, basta solo guardare bene: sono nascosti sugli scaffali della sala, con le coste gialle che si intravedono dietro a tomi seriosi e capolavori della letteratura; spuntano fuori a sorpresa da un portariviste, tra un quotidiano e un settimanale politico; appaiono magicamente nelle mani di figli e nipoti, cuginetti e fratelli minori, che sgranano gli occhi su quelle vignette con la stessa meraviglia con cui lo abbiamo fatto noi anni fa e i nostri genitori prima di noi. Da quelle pagine traboccano becchi e orecchie tonde, investigatori improvvisati e criminali da strapazzo, ghette e cappelli a cilindro, bretelle e giubbe alla marinara, risate e sganassoni; tutti i quack e gli yuk di cui è fatta la nostra vita. Da novant’anni gli albi a fumetti di Topolino sono parte integrante dell’immaginario di milioni di italiani. Valentina De Poli, che della rivista è stata prima assidua lettrice per poi diventarne redattrice e infine direttrice, ci racconta la sua lunga storia d’amore con il mondo dei Paperi e dei Topi. Dagli episodi memorabili, come L’inferno di Topolino, I promessi Paperi o la serie di Pk, ai riti degli appassionati – l’attesa del nuovo numero il mercoledì, le lettere dei lettori, gli albi del passato scovati sulle bancarelle; dai grandi maestri, quali Romano Scarpa e GiovanBattista Carpi, Giorgio Cavazzano e Silvia Ziche, all’indimenticabile lessico topolinese fatto di onomatopee, italiano desueto e neologismi; dai grandi ospiti del mondo reale alle parodie di film e romanzi. Di avventura in avventura Valentina De Poli ci conduce attraverso i corridoi e le scrivanie degli autori che hanno scritto e disegnato i nostri beniamini, facendoci rivivere da tutti i punti di vista l’epopea del giornalino più amato d’Italia e della sua infinita galassia di personaggi. Un’educazione paperopolese è il diario personale e collettivo del sogno a colori di un paese intero. Un’opera sulla nostra infanzia e i suoi eroi, e su come ci hanno fatto diventare quelli che siamo oggi: un ritratto unico delle piume e delle code che, sotto a giacche eleganti, tailleur e cravatte, portiamo ancora oggi tutti i giorni con dialogano con gli autori Giampiero Iudicello e Rosanna Salvia
sotto la buona stella di Nuccia Nicoletti
Festival della notte bianca del libro e delle idee
25 luglio Cortile della Provincia di Potenza
Ore 19:00
ISTRUZIONI PER L’USO – Madri, quasi madri, madri mancate, donne non madri, padri dalla parte delle madri. Ognuno a suo modo, ognuno con la propria voce
Claudia Marone e Simona Bonito con Potenza Città per le Donne
Sotto la buona stella di Carla Sabia
Ci sono le storie delle madri, delle quasi madri oppure del- le madri mancate. E poi esistono anche le storie delle non madri per caso o per scelta. E poi ci sono le immagini, potenti, vere che arrivano alla pancia del cuore e le raccontano senza bisogno di parole.
Troppe volte ci è capitato di incontrare donne che ci hanno posto un interrogativo al quale ancora oggi non siamo state in grado di fornire una risposta: “E a me chi ci pensa?”. Troppo spesso siamo abituate a porre solo uno sguardo disattento, ve- loce sulle storie degli altri perché tanto appunto, sono degli altri e così facendo, non soffermandoci sui dettagli, ci siamo perse le sfumature, i racconti che sono oltre le immagini, in- somma sono la vita vera.
Oggi il tema della maternità è più che mai centrale, ma questa centralità ha bisogno di uno sguardo nuovo che sia capace di leggere le storie delle donne e condividerle con altre donne provando a ridurre quel senso di profonda solitudine che spesso le madri provano.
Festival della notte bianca del libro e delle idee
25 luglio Cortile della Provincia di Potenza
Ore 20:00
She Leads
Andrea Catizone in dialogo con Simona Bonito
Sotto la buona stella di Gabriella Megale e Margherita Perretti
Cura dei diritti: PresentAzioni – presenza e azione
In collaborazione con la Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata
25 luglio Cortile della Provincia
0re 21:00
Luciana Borsatti, L’Iran al tempo delle donne
Dialogano con l’autrice Valerio Giambersio e Loredana Costanza
Sotto la buona stella di Vittoria Rotunno e Simona Bonito
Ritorna a Potenza la giornalista Luciana Borsatti, inviata dell’ANSA in Iran ed autrice dei libri “L’Iran ai tempi di Biden” e “L’Iran al Tempo di Trump”, due affreschi politici e sociali del Paese negli anni delle due presidenze della Casa Bianca.
Festival della notte bianca del libro e delle idee
Leggere il mistero per conoscere nel segreto i luoghi che restano dentro di noi
25 luglio Cortile della Provincia
ore 21:30
Giampiero D’Ecclesiis, Storie del Maresciallo Nunziogallo
Dialoga con l’autore Vito Mancusi
Sotto la buona stella di Leonardo Pisani
Storie del Maresciallo Nunziogallo è un’opera narrativa che tratta delle inchieste, ma anche della vita e del contesto sociale in cui si muove il protagonista. Ogni volume pubblicato contiene una o due storie che si svolgono prevalentemente a Potenza e poi in altri centri della Basilicata come Venosa e Maratea. Filiberto Nunziogallo è un maresciallo dei carabinieri, il padre, a sua volta carabiniere, muore in servizio quando il protagonista è ancora giovane, la storia si svolge quando grossomodo Filiberto Nunziogallo ha quasi 50 anni. Il Maresciallo Nunziogallo è uomo posato, tranquillo, piuttosto ironico. Suo compagno di investigazioni è il Brigadiere Claps, prossimo alla pensione e fedelissimo. I volumi già pubblicati per la casa editrice Hermaiondi Potenza sono: Lo specchio del demonio. Prefazione di Paolo Roversi, Doppio Intrigo. Prefazione di Piera Carlomagno, Grida nel buio. Prefazione di Angelo Parisi, Enigmi in Cattedrale contenente due storie ambientate a Venosa. In Nuova uscita a Giugno 2023 “Vertigini e misteri” contenente una storia ambientata a Maratea e altre due ambientate nella città di Potenza.
Festival della notte bianca del libro e delle idee
25 luglio Piazza del Sedile
0re 21:00
La rosa armata, Minimum Fax, 2022
di Costanza Durante, illustrato da Elisa Menini
dialoga con gli autori Erika Marcantonio
sotto la buona stella Isabella D’Alessandro Albano e Paolo Albano
Langhe, 1944. Rosa è poco più che una bambina quando una forza sconosciuta che imparerà a chiamare guerra la allontana in due modi drammaticamente diversi dal padre e dal fratello. Da lì avrà inizio il suo viaggio, con i piedi nella neve e in testa un unico obiettivo: salvarsi e salvare l’amica Gisella e la creatura che porta in grembo. Proprio quando tutto sembra precipitare le due scoprono di non essere sole: a strapparle da una fine certa sono altre donne come loro, che vivono nei boschi, imbracciano i fucili e combattono i fascisti e tutti coloro che tentano di domarle. Grazie a questa nuova famiglia, Rosa troverà il coraggio di cambiare forma, di adattarsi e affrontare la battaglia politica e personale, che per lei sarà una vera e propria lotta armata. Costanza Durante ed Elisa Menini raccontano la Resistenza dal punto di vista delle donne che l’hanno combattuta, con un’intimità e una voglia di riscatto che ricordano più la Shoshanna di Tarantino e il Milton di Fenoglio che la paziente ragazza del partigiano Bube. Una storia di ieri che ha molto a che fare con l’oggi e che è un piccolo manifesto della lotta per la libertà.
Festival della notte bianca del libro e delle idee
Leggere il mistero per conoscere nel segreto i luoghi che restano dentro di noi
25 luglio Piazza del Sedile
ore 21:45
Domenico Notari
La misteriosa morte dello scrittore Egidio Valdés. La prima indagine del commissario Donnarumma, Newton Compton Editori, 2021
Dialoga con l’autore Piera Carlomagno
Sotto la buona stella di Peppe Cugno
Un commissario alle prese con un macabro caso che ruota attorno al mondo della letteratura
Una scia di macabri ritrovamenti sconvolge Salerno: libri contenenti dita mozzate, a mo’ di segnalibro, vengono ritrovati in diversi luoghi della città. Filippo Donnarumma, commissario capo della Mobile, intuisce subito che la scelta dei libri e degli autori – Tolstoj, Stanislao Nievo e due scrittori salernitani contemporanei – deve avere un significato, o almeno contenere un indizio. Le indagini rivelano ben presto che le dita appartengono a un’unica persona, uno scrittore noto per il suo cinismo, per la sua arroganza e antipatia.
I sospettati e i moventi per il suo omicidio non mancano di certo: non si è mai fatto scrupolo di rovinare colleghi, critici e librai pur di accrescere la propria fama. Sarà proprio negli ambienti letterari che si concentreranno quindi le ricerche di Donnarumma. Sullo sfondo una Salerno spocchiosa e perbenista, che prova a nascondere il volto dello spaccio e dell’usura. Ad aggirarsi per le sue strade, un commissario dall’animo altrettanto scisso: il suo senso del dovere lo porterebbe dritto all’obiettivo, ma il suo amore per le donne può essere fonte di distrazioni fatali…
Ci siamo!
𝗚𝗶𝗼𝘃𝗲𝗱𝗶 𝟭𝟯 𝗹𝘂𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟬:𝟯𝟬 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝗦𝗮𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗔𝗿𝗰𝗼 del Comune di Potenza si terrà la conferenza stampa di presentazione della nona edizione della Notte bianca del Libro Potenza – Festival.
A disvelare il fitto programma che ruota intorno al tema di quest’anno “𝗧𝗲𝗿𝗿𝗮, 𝘂𝗼𝗺𝗼” ci sarà accanto a me, come ogni anno Paolo Albano Presidente Letti di Sera e vedrà la partecipazione di tutti i partner che condividono con noi questo cammino tra le pagine.
Saranno presenti infatti, i nostri nuovi alleati oltre ai nostri sostenitori che condividono il Festival e lo affollano di idee e di proposte coinvolgenti come è accaduto e accade con Onyx libro, allo stesso modo con la Fondazione Città della Pace per i Bambini e ancora con l’Istituto Teologico della Basilicata, con l’Istituto Internazionale Jacques Maritain, con il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, con l’Università di Basilicata e il suo Consiglio degli studenti, con la Fondazione Eni Enrico Mattei, e ancora con la Fondazione Leonardo Sinisgalli e con, non per ultimi, anzi la Commissione Regionale pari opportunità e la Consigliera di Parità della Provincia di Potenza e con, infine la Camera Forense Ambientale.
Tutti abbiamo in mente l’uomo (e la donna) e la terra e il programma del Festival si è formato attorno a queste parole.
In serata invece, alle ore 20:30 presso la corte interna della Provincia Di Potenza un fuori programma d’eccezione per la presentazione del primo romanzo di 𝗖𝗮𝗿𝗺𝗲𝗻 𝗟𝗮𝘀𝗼𝗿𝗲𝗹𝗹𝗮 “𝗩𝗲𝗿𝗮 𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝘀𝗰𝗵𝗶𝗮𝘃𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼 𝗺𝗶𝗹𝗹𝗲𝗻𝗻𝗶𝗼”
Condividendo il pensiero dell’autrice che afferma con forza che “𝙞𝙣 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙩𝙚𝙢𝙥𝙤 𝙙𝙞 𝙧𝙪𝙢𝙤𝙧𝙚, 𝙡𝙖 𝙣𝙖𝙧𝙧𝙖𝙩𝙞𝙫𝙖 𝙥𝙤𝙧𝙩𝙖 𝙡’𝙖𝙨𝙘𝙤𝙡𝙩𝙤” non ci resta che aspettarvi per condividere insieme a voi, di nuovo, il nostro salotto letterario sotto le stelle!
Giovedì 13 rappresenta per Letti di sera e per la Notte bianca del libro e delle idee una giornata molto importante.
Al mattino la conferenza stampa di presentazione del nostro Festival che si terrà alle 10,30 nella Sala dell’Arco della nostra Città (da quanti anni e quante volte abbiamo utilizzato questa sala così significativa) alla presenza del Sindaco, dell’Assessora alla Cultura e dell’Assessore al Centro storico.
il Festival è alla nona edizione, un traguardo che pochi in Italia possono vantare e si apre con un romanzo che segna una scelta che vuole lasciare il segno: alla Notte bianca si parla di migrazioni, di questioni del Mondo e della Terra, si parla di Mediterraneo e di idee o di non idee che girano intorno a noi.
I libri devono essere un’occasione che ci avvia ad un confronto che vogliamo che sia appassionato e che, soprattutto, ci metta in tasca o nello zaino uno spunto, una provocazione, una domanda che non abbiamo potuto lasciare li dove eravamo e che, invece, ci portiamo, quasi costretti, a casa. A cominciare da Vera, il romanzo di Carmen Lasorella che è un libro mondo come lo ha definito Franco Vitelli, che si sente con i cinque sensi. Fa pensare, ma emoziona. Non c’è uno sfondo: crea un’ambiente. Siamo nell’era informatica e quante domande ci facciamo su ciò che ci consegna la tecnologia che va troppo avanti?
Un libro importante, dunque, che lascia il segno che presentiamo, dopo averlo fatto a Matera, ancora e con gioia giovedì 13 alle ore 20,30 nel Cortile della Provincia di Potenza.
A Matera abbiamo confermato la sinergia salutare e prolifica con Onyx Jazz Club che rappresenta una storia della cultura che cammina da tantissimo tempo sulla musica, sulle dissonanze del jazz e sulle parole dei libri. Insieme siamo tra i Presidi del libro della Basilicata.
Una conferenza stampa alla quale inviteremo i nuovi alleati del Festival che sostengono il nostro Festival e lo affollano di idee e di proposte coinvolgenti come è accaduto e accade con Onyx libro, allo stesso modo con la Fondazione Città della Pace per i Bambini e ancora con l’Istituto Teologico della Basilicata, con l’Istituto Internazionale Jacques Maritain, con il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, con l’Università di Basilicata e il suo Consiglio degli studenti, con la Fondazione Eni Enrico Mattei, e ancora con la Fondazione Leonardo Sinisgalli e con il Centro di Geomorfologia Integrata per il Mediterraneo, e infine, non per ultimi, anzi, la Commissione Regionale per le pari opportunità e la Consigliera di parità della Provincia di Potenza, Potenza città delle donne e con la Cooperativa Insieme e, infine la Camera Forense Ambientale. Tutti abbiamo in mente l’uomo e la terra e il programma del Festival si è formato attorno a queste parole.
Bisogna seguire questo Festival a partire dal 13 luglio, non ci sono scrittori da classifica, ma nomi che ci consegnano o libri o spunti che sicuramente ci porteremo a casa attraversando spazi di musica che ci aiutano a memorizzare.
Ad un certo punto anche le parole che trattengono dette da Ulderico Pesce.
Sono di Rocco Scotellaro:
Sradicarmi?. La terra mi tiene
E la tempesta se viene
Mi trova pronto
Grazie per il vostro ascolto
Paolo Albano
raccontare è resistere