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CALCIO IN CULO DEL RE ALLA STAMPA

Per la scelta del Direttore calpestati i diritti che Odg e Assostampa più di una volta hanno chiesto di rispettare. Cicala fa un altro Avviso contro la professione giornalistica: requisi_t i contro legge

Comunicazione e via Verrastro: rapporto sconnesso anche dopo la sentenza della Corte Costituzionale che, nel 2020 e a seguito della segnalazione della Corte dei Conti, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcuni commi, in relazione alla tipologia contrattuale ed al compenso, della legge regionale del 2001 “Disciplina delle attività di informazione e comunicazione della Regione Basilicata”. Bandi per la comunicazione ed il requisito della Laurea: l’ennesimo caso in Basilicata. Dopo una situazione di vacatio durata anni, il presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala ha revocato l’indizione dell’Avviso per l’individuazione del capo Ufficio stampa del Consiglio regionale, risalente all’ottobre del 2019, dando contestualmente l’avvio ad identica, ma nuova, procedura. A distanza di quasi 4 anni, tra l’altro ad iter avviato nel 2019 già ampiamente ultimato da tempo, mancava soltanto la nomina, Cicala prova così a rimediare ad una illegittimità formale essendosi disinteressato della Direzione di un Ufficio del quale, organizzazione ed attività, sono disciplinate dal regolamento del Consiglio. Tuttavia, dal tentativo di accomodatura, anche in ragione del citato rapporto sconnesso, è emerso un interrogativo relativo ad un aspetto primario dall’Avviso che, a seconda delle conclusioni, può rimettere in discussione tutto. Da ricordare che con il regolamento citato, poi diventato la “mini Pieni poteri” di Cicala, la richiamata legge regionale del 2001, quella disciplinante le attività di comunicazione della Regione, ha cessato di essere efficace e applicabile in riferimento all’organizzazione e al funzionamento dei rispettivi Uffici della Giunta e del Consiglio. Nel regolamento, stabilito che il personale assegnato all’Ufficio stampa non possa superare le 5 unità. Attualmente, all’Ufficio stampa del Consiglio, in servizio 4 unità: per il capo Ufficio stampa, apertura, pertanto, anche a soggetto esterno all’Amministrazione. L’eventuale esterno avrà un contratto di diritto privato a tempo determinato con applicato, al rapporto di lavoro , il Contratto collettivo nazionale del lavoro del personale del comparto Funzioni locali: categoria D, cioè l’area dei funzionari e dell’elevata qualificazione. Come da criteri del nuovo Avviso, richiesta l’iscrizione nell’Albo dei giornalisti elenco professioni- sti o elenco pubblicisti da almeno 5 anni e richiesto il possesso del diploma di Laurea triennale o diploma di laurea magistrale specialistica o diploma di Laurea secondo il vecchio ordinamento. In questi due passaggi, concentrata la controversia, ovvero le incongruenze in grado di far risultare la selezione viziata a monte. Il libero accesso nelle strutture giornalistiche della Pubblica amministrazione risulta, al contrario di quanto previsto dal Consiglio regionale, valido sia per i professionisti che per i pubblicisti, con o senza Laurea. Ciò perchè i professionisti sono tali in virtù del superamento dell’esame di Stato, cui la Laurea non può sovrapporsi come prerequisito di ammissione. A limite, potrebbe rappresentare un titolo di merito aggiuntivo valutabile separatamente. Al contrario, dato che il passaggio dall’elenco dei pubblicisti a quello dei professionisti è una scelta libera che non comporta nessun automatismo sull’accertamento di maggiori competenze, procedere in diverso modo, equivale ad una discriminazione importante. La preclusione, col filtro del titolo di studio, della partecipazione all’Avviso per il capo Ufficio stampa del Consiglio regionale, a chi è iscritto all’elenco dei pubblicisti, per l’iscrizione non è richiesta la Laurea, perchè la Laurea non ce l’ha, sembra proprio trasformare quei criteri da regolari a vessatori. Ciò a maggior ragione se, chissà se i burocrati del Re avranno controllato, data la gerarchia normativa, col Regolamento, la “mini Pieni poteri” di Cicala, viene previsto qualcosa che nel superiore rango non c’è.

Ferdinando Moliterni

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