LA REGIONE NOMINA IL COMMISSARIO AD ACTA, SOSPETTA INCOMPATIBILITÀ PER L’ING. SILEO
Discarica Salandra, Soranno non risponde e via Verrastro costretta a subentrare. Il corto circuito nella nomina: il controllore diventa controllato rimanendo controllore
La Regione, per intervenire sulla già fallimentare gestione della discarica di Salandra da parte dell’attuale sindaco Giuseppe Soranno, potrebbe aver commesso un errore destinato a dilatare ulteriormente i tempi. Il presidente Bardi ha fatto il suo, ma dal Dipartimento Ambiente, Dg Tricomi e assessore Latronico, no. Dipartimento piuttosto in confusione nell’ultimo periodo come, a titolo esemplificativo, dimostrano l’allegro operato sulla Cava del Sole di Matera e la messa in discussione della graduatoria del procedimento finalizzato al finanziamento milionario, nell’ambito della Missione 2 del Pnrr, delle proposte progettuali volte al- la realizzazione di impianti di produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse. Dagli Uffici preposti, non attivato, come stabilito dal Tar in merito ad alcune domande, un banalissimo soccorso istruttorio e di conseguenza, annullati i provvedimenti di esclusione impugnati. Se la vicenda della discarica di Salandra, che rientra tra i siti per i quali, nel 2019, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso nei confronti dell’Italia una sentenza di condanna per la violazione di specifici obblighi normativi, è una vicenda annosa e complessa, il tra- guardo dell’uscita dalla procedura d’infrazione Ue è slittato a data da destinarsi, la questione dell’errore della Giunta è, in parte, più semplice. Nel corso degli anni, plurimi gli accertamenti di fuoriuscita e sversamento sul suolo di percolato anche dopo i lavori finalizzati alla chiusura definitiva della discarica e al ripristino ambientale, condotti direttamente dal Comune di Salandra e iniziati nel febbraio del 2022. Riscontrati, «per l’ennesima volta», come riportato nella relativa copiosa documenta, fuoriuscite e sversamenti incontrollati di percolato. Poi, la mazzata finale delle ispezioni Arpab che hanno permesso di evidenziare superamenti delle Concentrazioni soglia di contaminazione (Csc) per i parametri Boro, Ferro, Manganese, Alluminio e Solfati. Così, sul finire del 2022 la comunicazione della revoca del provvedimento di Autorizzazione integrata ambientale (Aia), con intimazione di sospensione di tutte le lavorazioni in esecuzione all’interno del perimetro della discarica, e, ad inizio 2023, dall’Ufficio regionale Economia circolare, fa parte del Dipartimento Ambiente, la comunicazione al Comune che l’«accertamento della contaminazione» comportava l’attuazione di tutte le necessarie misure di prevenzione e messa in sicurezza d’emergenza dell’area.
LA GIUSTA DIFFIDA DI BARDI AL SINDACO SORANNO
Comune più volte sollecitato a trasmettere il “Piano di Caratterizzazione”, ovvero, relativamente alla sola matrice “suolo”, il Progetto di Bonifica. Nonostante l’impegno di Soranno a trasmettere il Progetto esecutivo di bonifica per la sua successiva approvazione, a via Verrastro hanno atteso invaso. Per questi ed altri motivi, nel maggio scorso, dal presidente Bardi la diffida ad adempiere inviata al Comune di Salandra: tempo concesso, 45 giorni. Soranno ha risposto, solo allora, di trovarsi nell’impossibilità, per ragioni tecniche ed economiche, di esaudire la richiesta. Per questo, dalla Giunta regionale nominato, come da legge le spese connesse sono a carico del Comune inadempiente, un Commissario ad acta che deve redigere un cronoprogramma delle attività da mettere in campo, gestire direttamente le risorse finanziarie già erogate e quelle che verranno successivamente assentite al Comune di Salandra per l’esecuzione degli interventi oggetto dell’atto di diffida e via discorrendo.
IL CONTROLLORE CHE DIVENTA CONTROLLATO E RIMANE ANCHE CONTROLLORE
Il Commissario ad acta scelto, l’ingegnerie Canio Sileo, appare, però, incompatibile con l’incarico assegnatogli. La figura apicale dell’Ufficio regionale economia circolare, che nei mesi scorsi ha inviato le comunicazioni al Comune, è proprio Sileo. Ora dovrebbe passare da controllore a controllato, ma contemporaneamente rimanendo il controllore di sé stesso. Dovrebbe, cioè, andare a Salandra e svolgere le attività connesse all’incarico di Commissario ad acta, per adempiere ad un comando che lui stesso, dall’Ufficio economia circolare ha diramato, per poi tornare in Regione e sedendosi dall’altra parte della scrivania, cioè quella di titolare dell’Ufficio economia circolare approvare le cose che lui stesso ha scritto e firmato come Commissario ad acta. Vero è che in base alla Legge regionale del 2018, quella sulle norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica di siti inquinati, la Giunta regionale nomina il Commissario ad acta tra i dipendenti regionali con adeguata competenza in materia, ma comunque salvaguardando il conflitto derivante da incompatibilità. Per di più alla figura api- cale dell’Ufficio economia circolare, viene imposto di dirigere l’Ufficio di giorno e poi di sera di fare il Commissario ad acta, dovendo svolgere l’incarico «fuori dall’orario di lavoro». Soluzioni alternative al nominativo di Sileo c’erano e ci sono e comunque, un’altra ulteriore pecca potrebbe essere quella di non aver ragionato nell’ottica del Commissario unico, intendendo un Commissario che oltre alla messa in sicurezza d’emergenza, previa riapprovazione dell’Aia, avesse il compito finale di portare a compimento la chiusura della discarica in maniera conforme alla auspicabile uscita dalla procedura di infrazione Ue. Ai già mesi persi nel 2023, a partire dal 2013, gli eventi di potenziale contaminazione si sono come puntualmente susseguiti negli anni a venire, data la questione incompatibilità dell’ingegnere Sileo, che dovrebbe occuparsi del Piano di caratterizzazione della discarica di Salandra come Commissario ad acta per poi auto approvarsi come Dirigente regionale, data la questione incompatibilità, altro tempo, con ogni probabilità, verrà ulteriormente sprecato.