FINTA GELOSIA, PICCHIAVA L’EX CONVIVENTE PER I SOLDI: MONTICELLI CONDANNATO A 6 ANNI
Tribunale di Potenza, si è concluso uno dei due processi a carico del melfitano: pendente quello in cui è accusato del tentato omicidio di una donna
Botte all’ex convivente, minacce e soldi, richiesti e presi con modalità estorsive: il classe ‘87 di Melfi, Daniele Rosario Monticelli (difeso dall’avvocato Michele Mastromartino), è stato condannato dal Tribunale di Potenza a 6 anni di reclusione. Tra le altre cose Monticelli, mentre l’ex convivente (difesa dall’avvocata Loredana Satriani) era ricoverata in ospedale proprio a seguito di un pestaggio subito dal melfitano, al culmine di un festino da lui organizzato nel “loro” appartamento, come sostiene l’accusa, trattasi di altro procedimento penale pendente in primo grado, spinse giù dal balcone un’altra donna che precipitò rovinosamente al suolo dopo un volo di svariati metri. Episodio, risalente al gennaio 2022, inquadrato, secondo l’originaria contestazione, come un tentato omicidio. Il processo conclusosi con la sentenza di condanna a 6 anni di carcere, riguarda gli abusi e le violenze fisiche, psicologiche ed economiche subite dall’allora giovane convivente di Monticelli di cui il melfitano ha approfittato facendo leva anche sulla condizione di minorata difesa della donna poichè assumeva farmaci per via di una particolare condizione psichiatrica. Nel gennaio del 2021, la vittima, per le pesanti percosse subite, finì in ospedale con una lunga prognosi di plurime settimane per le pesanti percosse subite. Per futili e banali motivi, apparentemente riconducibili a quella che l’accusa ha definito una pretestuosa «insana ed ingiustificata gelosia», Monticelli, senza motivo, dopo aver fracassato uno sgabello, la aggredì con i pezzi della sedia rotta usati a mo’ di bastone, colpendola anche con pugni, calci ed una testata. L’episodio fece poi emergere altre vicende pregresse. Da un lato l’«insana ed ingiustificata gelosia», dall’altro il desiderio di Monticelli di disporre di liquidità in maniera facile e in quantità rilevanti. Dalle indagini affiorarono altre minacce e violenze perpetrate dall’uomo che abusava del rapporto di coabitazione con la donna che lo ha denunciato: «A me servono dei soldi, vedi come fare». A frasi di questo tenore, Monticelli aggiungeva, è stato rimarcato durante il processo, che in caso contrario ci sarebbero stati problemi. Per l’accusa, Monticelli l’ha costretta a sottoscrivere due distinti finanziamenti per complessivi 14mila euro. Poi sottraendole la carta di credito ed il relativo Pin su cui confluivano gli stipendi mensili della vittima, prelevò «almeno» 9mila euro dei fondi effettivamente finanziati. Anche mentre lei era ricoverata per le lesioni che lui le aveva procurato, le minacce e le richieste economiche non ebbero fine. Come ripetuto in aula dall’accusa, continuò a minacciarla chiedendogli altri soldi. Questa volta, l’«insana ed ingiustificata gelosia» era collegata ad una ipotetica e pregressa relazione sentimentale della giovane. Questa la “scoperta”, ovvero la finta colpa della vittima: «Questa cosa mi devi dare altri soldi, tu l’hai capito che io da te voglio i soldi? È meglio che non torni a casa che dobbiamo parlare pure di questa cosa». Per questi ed altri motivi, il classe ‘87 di Melfi, Daniele Rosario Monticelli, è stato condannato dal Tribunale di Potenza a 6 anni di reclusione.