IL SINDACO BUTTA ACQUA SUL FUOCO MA LA CRISI È ORMAI ENTRATA NEL VIVO
Sul caso Acta sminuisce il ruolo di Cannizzaro che nel frattempo guarda a Chiorazzo?. Giorgia Meloni richiama i suoi, senza l’afflato con Forza Italia, “disertare Giunta e Consiglio”
Nell’intervista concessa ad “Oltre il Giardino” Mario Guarente ha negato l’esistenza di una crisi politica nella sua maggioranza al Comune, ha affermato che esiste un rapporto cordiale con l’On. Casellati, ha sminuito il ruolo del Capogruppo in Consiglio regionale di FI, di Dino Bellettieri (ha affermato non ha ruoli decisionali politici) riconducendo le sue affermazioni di protesta ad un pensiero meramente personale e ha annunciato una grande comunione di intenti con normali discussioni come in ogni maggioranza. La sua affermazione, però, da quanto ci risulta è stata poi smentita dai fatti. Poche ore prima della messa in onda della trasmissione, infatti, gli assessori di Forza Italia e di Fratelli d’Italia non hanno partecipato alla Giunta e annunciano di non partecipare ai prossimi Consigli Comunali se non sarà chiarita la posizione nei confronti del partito fondato da Silvio Berlusconi. La grande novità politica sarebbe, dunque, che Fratelli d’Italia ha fatto sua la posizione di dissenso espressa da Forza Italia e si è unita a quest’ultima nella polemica contro il Sindaco Mario Guarente.
L’ORDINE ROMANO DELLA MELONI
Da quanto ci è dato sapere, a comunicare le intenzioni di FDI sarebbe stato il vicesindaco Michele Napoli che avrebbe ricevuto mandato direttamente dal segretario regionale Piergiorgio Quarto. A sollecitare Quarto sarebbe intervenuta personalmente Giorgia Meloni che non avrebbe preso bene la mancanza di rispetto che il Sindaco Guarente avrebbe riservato al segretario regionale di FI che è anche componente del Consiglio dei Ministri. Una situazione di non facile soluzione e che trae origine proprio dall’indifferenza con la quale il Primo Cittadino ha trattato le richieste della Casellati in merito all’Acta. In quell’occasione il Ministro ed ex Presidente del Senato avrebbe chiesto, nella sua qualità di segretario regionale del Partito, al Sindaco di Potenza di rispettare i patti per quanto riguarda la nomina dell’AU di Acta che doveva rimanere in quota Forza Italia. Incassata l’indifferenza di Guarente alle sue richieste e preso atto della nomina di Napolitano al posto che spettava a Forza Italia, il Ministro dichiarò che ne avrebbe tratto le opportune conseguenze. Parole che non produssero fatti nell’immediato se non una semplice dichiarazione aventiniana dei suoi consiglieri comunali. Se la politica è anche saper aspettare, il Ministro ha saputo farlo e al momento opportuno ha ottenuto la solidarietà non solo del suo partito ma anche del Partito di Maggioranza relativa della coalizione di centrodestra. In pratica la Lega a Potenza è isolata nella di-esa di Guarente e sarà una bella impresa per Salvini, nella sua prossima visita in Città, trovare le giuste parole per sostenere la posizione del sindaco o, quanto meno, per sfilarsi davanti alle certe polemiche che ci sono e ci saranno nella maggioranza.
PER ACCONTENTARE CANNIZZARO
In realtà noi ancora abbiamo difficoltà a comprendere quale ratio sia sottesa alla scelta del Sindaco di nominare Napolitano come amministratore unico di Acta. Ad Oltre il Giardino, il sindaco ha giustificato la sua scelta dicendo che lo ha fatto in condivisione con gli alleati preferendo un nome lontano dalla stretta politica. Tenuto conto che la condivisione con gli alleati non sembra trovare riscontro nelle dichiarazioni precedenti e successive alla nomina, pur consapevoli che a pensar male si fa peccato, non crediamo di sbagliare dicendo che la nomina (autorevole e prestigiosa) di Napolitano non si sottragga (come è giusto che sia) anche a logiche politiche. Secondo i bene informati a proporre (o quantomeno a metterci la mano sulla spalla) l’avvocato ed ex Presi- dente dell’Ordine sarebbe stato Francesco Cannizzaro a nome del suo gruppo consiliare. Il Sindaco, dovendo scegliere tra Forza Italia e il suo amico Cannizzaro, ha scelto quest’ultimo. Una scelta piuttosto atipica se si pensa non solo che Forza Italia è un partito ufficiale del centrodestra e siede sia in Giunta Regionale che in Consiglio dei Ministri mentre Cannizzaro non gode del sostegno di nessuno dei grandi partiti della coalizione di centro- destra. Scelta ancora più bizzarra se si prova ad evidenziare che alcuni movimenti dell’ex Presidente del Consiglio Comunale, la- sciano intendere che ci sia un avvicinamento da parte sua a quel mondo sociale che intorno a Chiorazzo sta costruendo una ipotetica coalizione alternativa al centrodestra. Ancora oggi noi non riusciamo a trovare nessuna logica nella scelta fatta da Guarente che ci perdonerà se abbiamo difficoltà a credere che l’unico criterio sia stato il merito e la competenza che pur ci sono ma che, come è normale che sia in queste cose, non sono di per sé sufficienti per giustificare una nomina così importante. In attesa che da Roma arrivi un contrordine e Forza Italia e Fratelli d’italia tornino a sentirsi parte della maggioranza, la situazione al Comune di Potenza rischia di ingarbugliarsi davvero.
Di Massimo Dellapenna