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SUD, 1° TRIMESTRE 2023: IN BASILICATA IL TASSO DI OCCUPAZIONE PIÙ ELEVATO

Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat: in affanno Calabria, Campania e Sicilia. Mezzogiorno lontano dai livelli del Nord

Stando agli ultimi dati della Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istituto nazionale di statica, così come rielaborati da “Il Sole 24 ore”, nel Mezzogiorno il tasso di occupazione totale relativo al primo trimestre del 2023 per gli individui tra i 15 e i 64 anni è risultato pari ad appena il 46%, anche se in incremento di +1,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2022, una quota molto inferiore a quella del Nord-Ovest (66,2%) e, soprattutto, del Nord-Est (70%). Se si guarda nelle singole regioni, il tasso di occupazione più basso si registra in Calabria (42,8%), cui seguono la Campania (43,1%) e la Sicilia (44,1%), mentre legger- mente più elevati sono le percentuali della Puglia (49,9%), della Basilicata (53,3%). Un dato positivo in prospettiva, soprattutto se incrociato con altre previsioni. Per esempio, per quanto riguarda il lato dell’offerta di lavoro, le regioni dove il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) genererebbe una maggiore domanda di lavoro complessiva, che sono Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania, mostrano anche un ampio bacino di persone in cerca di occupazione con esperienze lavorative nelle costruzioni. Anche se, in riferimento alle persone in cerca di occupazione, le quote relative agli operai specializzati sono però particolarmente basse in alcune regioni, come Friuli, Molise, Basilicata e Valle d’Aosta, dove risultano invece più frequenti, tra disoccupati e inattivi, gli operai semplici. Secondo l’Istat, nel primo trimestre 2023 e a livello italiano, l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e del 3,3% rispetto al primo trimestre 2022. Nello stesso periodo il Pil ha registrato una crescita dello 0,6% in termini congiunturali ed è aumentato dell’1,9% in termini tendenziali. Gli occupati, nel primo trimestre 2023, sono risultato 104 mila in più rispetto al quarto trimestre 2022 (+0,4%): l’aumento coinvolge i dipendenti a tempo indeterminato (+92 mila, +0,6%) e gli indipendenti (+27 mila, +0,5%), mentre i dipendenti a termine risultano in lieve calo (-15 mila, -0,5% in tre mesi); alla crescita del numero di disoccupati (+23 mila, +1,2% in tre mesi) si associa la diminuzione degli inattivi di 15- 64 anni (-150 mila, -1,2%).

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