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CONSUMI FAMIGLIE, BENE LA BASILICATA

I dati dell’istat sull’inflazione: le variazioni percentuali più contenute al sud e nel nord-est. Il presidente Bardi: «Anche questo mese siamo la regione meno cara d’Italia»

L’andamento dei prezzi e l’inflazione sono due fattori che incidono direttamente sul costo della vita dei cittadini italiani. In base ai dati resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) relativi al mese di maggio, l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato una classifica delle città più care d’Italia, prendendo in considerazione non solo i capoluoghi di regione o i comuni più popolosi, ma l’intero territorio nazionale.

LA CLASSIFICA DELLE REGIONI

Osservando la classifica delle regioni più “costose”, troviamo in testa la Liguria con un aggravio medio pari a 1692 euro su base annua. Segue l’Umbria, dove la crescita dei prezzi del 7,2% implica un’impennata del costo della vita pari a 1.626 euro. Terzo posto per la Toscana, con inflazione del 7,2% e un rincaro annuo di 1.595 euro. Dall’altra parte della classifica, la Basilicata si conferma come la regione più virtuosa con un’inflazione del 3,8%, equivalente a un aumento dei costi di 736 euro all’anno. Segue la Calabria, con un incremento dei prezzi del 5,8% e una spesa aggiuntiva di 1.061 euro. Medaglia di bronzo delle regioni più virtuose per il Molise, con un’inflazione del 6% e una spesa extra di 1.099 euro.

LA SODDISFAZIONE DI BARDI

«La Basilicata è anche questo mese la regione meno cara d’Italia. In Basilicata l’inflazione continua a scendere, è calata da maggio a giugno e in maniera netta. Le azioni di contenimento dei costi dell’energia che abbiamo messo in campo continuano ad incidere positivamente sui bilanci delle famiglie lucane, dando respiro soprattutto alle fasce meno abbienti. Andremo avanti. Questa strategia continuerà con altre scelte, sempre nell’interesse delle famiglie lucane». Lo afferma in una nota il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.

LE CITTÀ CON MAGGIORE INFLAZIONE

Al primo posto della graduatoria si trova Genova, che, con un aumento dei prezzi dell’8,5%, registra una spesa annua aggiuntiva di 1.853 euro per famiglia e guadagna il record dell’inflazione. Al secondo posto troviamo Firenze, che ha la quarta inflazione più elevata del Paese, +7,6% su giugno 2022, e un incremento di spesa pari a 1.772 euro a famiglia. Terza in classifica Grosseto, con un rincaro di 1.713 euro a famiglia e un’inflazione del 7,6%. Quarta Milano, dove l’inflazione tendenziale pari al 6,3% corrisponde a una spesa aggiuntiva di ben 1.710 euro all’anno. Quinta Bolzano, con un’inflazione del 6,4%. Nel capoluogo altoatesino, celebre per l’alto tenore di vita, una famiglia tipo deve fare i conti con una spesa supplementare di 1.701 euro all’anno. Le differenze tra queste città dimostrano quanto il costo della vita possa variare all’interno del territorio italiano.

LE CITTÀ PIÙ VIRTUOSE

Dall’altra parte della classifica, la città più virtuosa in termini di spesa aggiuntiva più bassa è Potenza, che presenta l’inflazione più bassa del Paese, pari al 3,8%. Qui, una famiglia media deve affrontare un incremento dei costi di soli 750 euro l’anno. Al secondo posto si colloca Catanzaro, con un aumento dei prezzi del 4,7% e una spesa aggiuntiva di 878 euro. Seguendo da vicino, al terzo posto, c’è Reggio Calabria con un incremento del 5,2% e una spesa annua supplementare di 971 euro. Proseguendo nella classifica delle città più economiche troviamo Caserta, con un’inflazione del 5,4% e una spesa aggiuntiva di 1050 euro.

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