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DISSESTO IDROGEOLOGICO, 1 MILIONE AD ACERENZA

Scattone: «L’area nord-ovest ricade in zona “p4” ad alto rischio, previsti lavori per evitare pericolose frane»

Il comune di Acerenza risulta nell’elenco delle 1981 opere ammesse e finanziate per investimenti di messa in sicurezza del territorio a rischio idreogeologico.
A Cronache è il Sindaco Fernando Scattone che spiega nei dettagli l’importante notizia per il territorio acheruntino: «Il contributo assegnato al Comune ammonta ad € 998.000.00 per interventi di mitigazione del rischio idreogeologico del versante nord e nord-ovest dell’abitato. Gli interventi in oggetto riguardano l’area compresa tra Via delle Cantine e Via delle Rocce, e come Amministrazione ci siamo concentrati su questo luogo perché ricade in zona “p4”, ovvero zone ad alto rischio idrogeologico, in questo caso evidenziate in rosso dalle mappe della Regione Basilicata. Gli interventi consisteranno nel consolidamento e messa in sicurezza del versante per evitare pericoli di frane».
Acerenza è una delle più antiche città della Basilicata, situata a 833 metri di altitudine su un altopiano tra il fiume Bradano ed il suo affluente Fiumarella. Nel suo territorio, possiede un invidiabile patrimonio boschivo di circa 900 ettari. Tale ricchezza si estende a nord-ovest, tra il fiume Bradano e la Fiumarella e lungo il lago artificiale sorto con la costruzione della Diga a valle della cittadina. Il comune regge la propria economia sui settori tradizionali: l’agricoltura e piccole imprese artigiane operanti nella maggioranza in attività edili, ma anche nella lavorazione del legno, del ferro e del vetro. Sono inoltre presenti aziende di produzione di vino e olio. Inoltre è tra i primi 50 “Borghi più Belli d’Italia” e nel 2014 ha conquistato il quarto posto nella gara nazionale indetta dal programma televisivo “Kilimangiaro”. Il suo centro storico ha invece mantenuto le caratteristiche di borgo medievale con una urbanistica a schema radiale attorno al Castello Longobardo e alla Cattedrale.
Il lavoro dunque è importante, e si inserisce in un panorama più ampio a livello nazionale considerato che «7.423 comuni italiani, pari al 94% del numero totale, sono a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera. Dieci Regioni/Province Autonome (Valle D’Aosta, PA Trento, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata e Calabria) hanno il 100% di comuni interessati da aree a pericolosità da frana P3-P4, idraulica media e/o erosione costiera – spiega Ispra-Ambiente- a queste si aggiungono Abruzzo, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia, Puglia, Sardegna, Piemonte, Campania con una percentuale di comuni interessati maggiore del 90%. In termini di superficie, le aree classificate a pericolosità da frana elevata e molto elevata (P3-P4) o a pericolosità idraulica media rappresentano il 18,4% del territorio nazionale».
Tornando al finanziamento di Acerenza, «i comuni fino a 5000 abitanti potevano chiedere fino ad un massimo di 1.000.000 di euro, mentre quelli con oltre 5 mila abitanti, potevano fare richiesta fino ad un tetto di 2 milioni e 500.000 euro» conclude il Primo cittadino.

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