EVA CONTRO EVA, BATTAGLIE IN ROSA
La riflessione di Antonella Pellettieri
In quest’ultimo periodo mi è successo, di sovente, di confrontarmi con donne più giovani e meno giovani di me sul perché noi donne non riusciamo a essere unite e a “fare gruppo” per decidere strategie comuni e che possano valorizzarci. In particolare, una lunga chiacchierata con una giornalista calabrese mi ha stimolato riflessioni complesse e complicate. Ho capito un qualcosa che mi era sfuggito sempre: molto spesso, le don- ne provano invidia e gelosia verso i talenti delle altre donne. Cerco di spiegarmi meglio: ci sono alcune donne che hanno capacità intellettive di grande qualità e questa talentuosità viene mal digerita dal genere maschile ancora oggi e in uomini di tutte le età ma risulta molto indigesta per le donne che non sopportano che una donna sia considerata talentuosa da un uomo. Oltre alle curve del corpo, le donne nemiche delle donne sono costrette a combattere anche i talenti intellettuali e lì la lotta diventa dura e molto cruenta. Non si potrà solo offendere la donna rivale con il body shaming, fotografarla e bullizzarla in chat e gruppi online: si dovranno fare veri piani di battaglia con bugie e cercando di diffondere notizie sul “brutto” della malcapitata. Insomma brutta fuori e dentro e questo mi pare davvero ingiusto e offensivo e, nella maggior parte dei casi, impossibile. Noi donne siamo state troppo a lungo oppresse e represse e così può accadere che ci sgretoliamo e ci ricomponiamo di continuo. In questo lavoro di continua ricostruzione si può trovare la nostra rivoluzione e il nostro non es- sere state mai comprese: quando guardo le donne decomposte dell’arte con- temporanea penso proprio a questa ricerca continua di ricomporci ed essere altro. Ma cosa non lo sappiamo. Forse dovremmo solo accettare e accettarci evitando di farci del male destrutturando il nostro Io complesso e incomprensibile in alcuni momenti!