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FDI ALLA PROVA DEL “PESO” POLITICO IN REGIONE: TRA L’ALLEANZA CON CASELLATI E LA LEADERSHIP DI QUARTO

Quanto sta per succedere al Comune di Potenza rappresenta la cartina di tornasole della forza reale del partito in Basilicata dopo il caso Acta. I meloniani se si presenteranno in Aula disattenderebbero gli ordini romani e le indicazioni del coordinatore regionale: in ballo il futuro del Cdx

Se esiste un partito che in tutta Italia ha fatto della granitica compattezza dei suoi dirigenti una caratteristica, questo partito è Fratelli d’Italia. In Fratelli d’Italia non esistono correnti, la discussione non sfocia mai in dissenso e le posizioni prese dai vertici romani o locali vincolano tutti. Come amano dire i suoi vertici FdI è un partito che discute al suo interno ma non prevede l’ipotesi di una frattura visibile verso l’esterno. Questa premessa è d’obbligo per cercare di capire cosa sta accadendo in Basilicata e, soprattutto, nella città di Potenza.

L’ORDINE DI VIA DELLA SCROFA

Da quanto ci risulta i vertici di Via della Scrofa avrebbero chiesto al segretario regionale Quarto di sostenere il dissenso manifestato e mostrato da Forza Italia nei con- fronti della scelta di Guarente sull’AU di Acta. Il segretario regionale avrebbe comunicato il tutto ai Consiglieri Comunali del Capoluogo, il cui capodelegazione avrebbe anche notiziato di questa posizione il Sindaco Guarente. Il condizionale è d’obbligo perché alcune voci rapite nel mondo del Consiglio Comunale di Potenza ci dicono che FDI potrebbe partecipare regolarmente alla prossima seduta dell’assemblea consiliare, qualcuno dice soltanto per una presenza tecnica, altri sostengono che FdI non farà saltare né il nu- mero legale né il banco. La notizia, se fosse confermata, avrebbe dell’incredibile. Infatti, se FdI partecipa ai lavori in Aula può significare o che l’ordine romano di solidarietà al Ministro Casellati non è mai arrivato o che il Gruppo Consiliare di FdI in città è totalmente acefalo, non risponde a nessuno e lo stesso Piergiorgio Quarto viene sconfessato dai suoi rappresentanti in Consiglio. In tutte e due i casi una situazione non certamente piacevole per il partito della fiamma tricolore. Ci troveremmo, infatti, o davanti ad un inganno perpetrato ai danni di Forza Italia o di una insubordinazione del territorio nei confronti delle decisioni romane e del segretario regionale. Certamente un segno di non poca debolezza a pochi mesi dalle grandi trattative che riguarderanno tutte le posizioni apicali di Comune e, soprattutto, Regione Basilicata.

QUARTO COMANDA DAVVERO?

Dopo la notizia fuggita dall’Ansa che riportava fonti di Forza Italia a sostegno di un Bardi Bis, ad intervenire in dissenso fu proprio il segretario regionale di FdI Quarto il quale, non soltanto ha preso posizione sul metodo e sui tempi di questa notizia (ritenendo che, in realtà, tutto fosse troppo prematuramente emerso) ma ha anche richiamato il peso specifico di FdI come primo partito in Italia, in Regione e in Città. Una posizione che, se non vuole avere soltanto il senso di una sterile e retorica acclamazione di se stesso, non può che avere il senso di una velata rivendicazione del ruolo di “partito guida” che, tradotto in senso pratico, significa la rivendicazione della Presidenza della Giunta Regionale alle prossime elezioni. Ovviamente, però, la politica non è mai soltanto la somma degli addendi e, così, pur essendo il Primo Partito in Basilicata, FdI lo è in tutta Italia da nord a sud senza distinzione di territorio e non potrà avere tutte le candidature apicali su tutto lo stivale. Ragion per cui, nel doverne lasciare qualcuna agli alleati, rischia di dover cedere proprio la Basilicata se Quarto non riesce ad imporre una leadeship autentica sul suo partito e del suo partito sugli alleati. Quanto è successo e sta per succedere al Comune di Potenza potrebbe essere la cartina di tornasole della forza reale del Partito di Giorgia Meloni in Basilicata ma anche del peso che Quarto esercita sui suoi uomini.

FUORI DAI GIOCHI DI PALAZZO

Parlando della questione anche ai microfoni di Cronache TV l’On. Savatore Caiata ha avuto modo di dire che il suo partito non è interessato alla discussione sulle nomine di amministratore di Acta ma sulle politiche da fare per il rilancio della società ma anche del Comune di Potenza. Quello che passa per le prossime adunanze del Consiglio Comunale è proprio il futuro non soltanto del centrodestra ma dello stesso Comune di Potenza. Infatti, al di là dei tecnicismi che possono conseguire a Mario Guarente di superare le forche caudine del prossimo voto d’aula, quello che appare di tutta evidenza è la totale assenza di una maggioranza politica in Comune. Fratelli d’Italia avrebbe più senso di responsabilità e più coerenza con la sua storia di politica senza tornaconto personale, se avesse la forza di tenere la posizione e di fare arrivare al pettine tutti i nodi della politica. L’alternativa è una lunga e lenta agonia amministrativa, con Forza Italia fuori dalla maggioranza, FdI con un piede dentro e un fuori e il Sindaco di Potenza capace soltanto di compiere azioni ordinarie e sperare che le stesse non vengano distrutte o disattese dalle azioni straordinarie. Una situazione di stallo e di calma piatta che sicuramente, non soltanto è contraria al modus operandi di FdI ma anche ai suoi interessi.

Di Massimo Dellapenna

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