CASO ACTA, LA PEZZA DI GUARENTE
È d’ostacolo al Bardi bis. Quarto (FdI): «Hanno avuto Sel e Asi! Disertare Consigli e Giunte». Giunta, Sagarese out: suo scalpo a Forza Italia per recuperare defenestrazione Naborre
“Buongiorno, vi chiedo di non partecipare a giunte e consigli comunali fino a quando il sindaco non decida di confrontarsi, anche sulle eventuali sue ragioni, con i coordinatori regionali dei partiti che compongono la coalizione di centro destra al Comune di Potenza. Tutto ciò si rende necessario dopo tangibili aperture fatte da FDI nei confronti della Lega, vedasi negli ultimi 10 gg riconferma Sel e Consorzio Industriale di Matera. Lui continua ad andare avanti facendo finta di nulla. Vi prego di attenervi a queste mie indicazioni da subito e per ulteriori chiarimenti possiamo vederci oggi in sede di partito alle ore 17.00. L’invito è da estendere al segretario provinciale Giuseppe Giuzio e a tutti i consiglieri comunali ed ai componenti della giunta comunale di FDI. Grazie e buona giornata.” E’ questo il testo del messaggio che il segretario regionale di Fratelli d’Italia Piergiorgio Quarto ha mandato nella chat in cui ci sono i parlamentari, i consiglieri e gli assessori comunali e regionali di FDI e i segretari provinciali. Un testo in cui non si lascia adito a nessun dubbio. Fratelli d’Italia non partecipa più né ai Consigli Comunali né alle Giunte fino a nuovo ordine. Nuovo ordine che interverrà soltanto allorquando il Sindaco Guarente cambi atteggiamento nei confronti degli alleati. Il ragionamento dei vertici del Partito è semplice: noi abbiamo fatto aperture importanti verso la Lega, Guarente “va avanti facendo finta di nulla”. Noi abbiamo detto si alla riconferma di Modrone alla Sel e al rispetto dei patti per quanto riguarda il Consorzio Industriale di Matera, la Lega a Potenza è indifferente ad ogni accordo e al rispetto di qualsiasi patto. Fino a che il sindaco non darà segnali differenti, FDI non parteciperà più a nessuna riunione di Governo.
DOPO GALELLA, GIUZIO, PERNICE, PADULA E GUMA, GUARENTE PRONTO A SCARICARE LA SAGARESE
Di fronte alle rimostranze avanzate dagli alleati, il Primo cittadino di Potenza avrebbe in mente una mossa che consentirebbe di risolvere la questione. L’idea che balena nella testa di Mario Guarente sarebbe quella di cacciare dalla Giunta Alessandra Sagarese per concedere il suo posto a un membro di Forza Italia. Un riequilibrio dovuto e necessario, frutto dell’improvvisazione con la quale è stata gestita la vicenda Ac- ta. Del resto il Leghista cittadino non è nuovo a questo tipo di azioni. Durante la crisi di Giunta, senza nessun preavviso furono eliminati Giuseppe Giuzio e Alessandro Galella ovvero il segretario provinciale di FDI e il suo amico di sempre (nonché uno dei più votati) che seppero della loro epurazione dai giornali. Ma è lunga la serie di epura- zioni che il Sindaco ha voluto compiere pur di conservare la sua poltrona, oltre ai due esponenti di FDI si contano Marika Padula, Giuseppe Pernice (tra i più votati dell’assise) e Patrizia Guma. Assessori scelti per le loro competenze e per il loro consenso e buttati via non appena la loro rimozione fosse utile per salvare gli equilibri di Giunta. La legge elettorale del Comune, è opportuno ricordare, obbliga i Consiglieri a dimettersi dall’assemblea per diventare assessori e costringe questi ad essere totalmente nelle mani del Sindaco. Nominati perché tra i più votati, tornano privati cittadini derubati del consenso se il Sin- daco decide di rimuoverli. Uno strumento che consente ai Sindaci di fare e disfare, costruire e rimodellare il Consiglio Comunale a discapito di ogni logica democratica. Uno strumento che il Sindaco Guarente non ha esitato ad usare e che oggi potrebbe essere utile per compensare l’atto autocratico compiuto con la nomina di Napolitano all’Acta in spregio ad ogni accordo politico e di coalizione.
UN UOMO VALE QUANTO LA SUA PAROLA
In politica non esistono contratti, gli accordi si sottoscrivono e si mantengono sulla stretta di mano, possono anche essere disattesi ma ogni violazione dei patti comporta una perdita di credibilità nei confronti di prossimi contraenti. Tutto ciò non può che riguardare anche Mario Guarente. Il Sindaco di Potenza, infatti, in questo momento è ritenuto totalmente inaffidabile da parte dei suoi alleati attuali e prossimi necessari partner. “Compreresti un’auto usata da quest’uomo?” fu lo slogan con cui Kennedy sconfisse Nixon nella corsa per la Casa Bianca. La stessa domanda qualcuno inizia a farsela su Guarente. Chi farebbe un accordo che consegna ad un Sindaco incapace di mantenere la propria parola il potere di costruire e distruggere il Consiglio Comunale? Un problema serio anche per la Lega che prova a lanciare Pasquale Pepe nella corsa alla Presidenza della Giunta Regionale ma che rischia di pagare il dazio proprio per la poca credibilità delle sue scelte pregresse. A chi giova tenere ancora in vita una amministra- zione che non agisce, non decide e si rimangia ogni accordo?
LA PARTITA DELLA CREDIBILITÀ PASSA DAL COMUNE DI POTENZA
Ed è una lunga partita a scacchi proprio sul piano della credibilità quella che si sta giocando al Comune di Potenza e che si incrocia inderogabilmente con la più interessata partita sulle Elezioni Regionali e sulla scelta del candidato Presidente. Forza Italia rivendica Bardi e il suo buon governo per il bis ma, se dimostra una debolezza contrattuale tale da rimanere inerme rispetto alle prevaricazioni che il Sindaco di Potenza compie nei confronti di un ministro segretario regionale, riuscirà ad avere la forza per sedere al tavolo con una richiesta sostenuta da autorevolezza? Fratelli d’Italia, per bocca di Quarto ricorda a tutti che è il primo partito ma, se come sembra, i Consiglieri Comunali e gli Assessori dovessero decidere in spregio agli ordini del suo segretario regionale, di andare in soccorso della Lega di Guarente, dimostrerà la compattezza e l’autorevolezza necessaria per dire di essere “il primo Partito” nel senso autentico del termine o mostrerà una fragile natura di accozzaglia senza governo né strategia? E, soprattutto, Piergiorgio Quarto segretario regionale di FDI che legittimamente aspira ad un ruolo di Presidente della Regione, se dovesse essere smentito dai suoi consiglieri ed assessori comunali avrà una autorevolezza superiore a quella di un uomo di paglia? Pasquale Pepe che pure aspira, favorendo la fuoriuscita di veline che vogliono una nomina di Bardi al Governo in cambio di una indicazione leghista alla guida della Regione, come intende recuperare la perdita di credibilità che il suo Sindaco Guarente gli sta procurando? Perché gli alleati dovrebbero fidarsi di lui più di quanto si fidino di un suo uomo? Una partita complessa che il Sindaco ha scatenato con la sua scelta irrazionale e senza logica di preferire il suggerimento di Cannizzaro (prossimo ad un accordo con Chiorazzo?) ad una chiara indicazione di partito.
Di Massimo Dellapenna