DOPO I RICORSI AL TAR, LA REGIONE SICILIA HA SOSPESO I TERMINI PER IL PAGAMENTO
La Basilicata caso unico in Italia: dal Dipartimento Sanità nessuna comunicazione, imprese lucane costrette a pagare
La Regione Sicilia ha approvato la sospensione dei termini di pagamento del payback sino al 31 Ottobre 2023, in attesa delle decisioni nel merito della Giustizia amministrativa. Come riportato da Cronache Lucane, sono poco meno di 2 mila i ricorsi presentati al Tar dalle aziende dei dispositivi medici sull’attuazione del cosiddetto payback, il sistema di tassazione che obbliga le imprese a un esborso per ripianare lo sforamento dei tetti di spesa da parte delle Regioni. Le Regioni italiane hanno inviato, ottemperando al Decreto di Ottobre 2022, le lettere alle imprese sanitarie. Contro queste lettere, per le quali è intervenuta la sospensiva, le imprese hanno fatto il ricorso al Tar. Le uniche che non hanno potuto farlo sono le imprese lucane. Il Governo regionale si è totalmente dimenticato di loro e non ha inviato nessuna comunicazione co- me se le imprese lucane debbano solo accettare il payback per le prossime gare o scegliere di non partecipare più. Tutto ciò a causa della colossale dormita della Regione Basilicata che, così facendo, rende ancora più complicata le vita delle imprese regionali. Giacomo Guasone, presidente dell’Asfo Sicilia, ha, visto l’aggiornamento siculo, espresso soddisfazione per la proroga tecnica, che permette alle aziende fornitrici siciliane e non di affrontare l’emergenza payback con una prospettiva diversa. «Apprezziamo la decisione del Governo siciliano di aver sospeso i pagamenti del payback – ha dichiarato Guasone – e soprattutto di aver accolto la nostra richiesta. Non è la soluzione definitiva ma rappresenta l’attenzione delle istituzioni verso la nostra problematica. Insieme ad altre associazioni di categoria abbiamo condiviso un percorso che ha coinvolto l’Assemblea regionale che, nei giorni scorsi all’unanimità, aveva approvato un documento che proponeva la sospensione dei pagamenti. La nostra azione non si ferma perché il nostro principale obiettivo resta il superamento del payback con la cancellazione di una norma ingiusta e anticostituzionale». Anche Massimo Riem Presidente di Fifo Sanità Confcommercio, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera appello ai presidenti delle regioni coinvolti nel payback, con la richiesta di sospensione che è necessaria per garantire la continuità delle cure e il diritto alla salute dei cittadini, dichiara soddisfazione per la decisione del Governo siciliano. «È una bella notizia – ha affermato Riem -, un primo passo delle istituzioni siciliane che dimostra senso di responsabilità e di attenzione verso le imprese che stanno vivendo una fase drammatica e di grande ansia. A pochi giorni dalla scadenza del 31 luglio c’è grande apprensione tra le imprese fornitrici, nonostante ci siano le istanze cautelari favorevoli alle imprese da parte del Tar Lazio. Chiediamo uno sforzo ulteriore a tutti gli altri presidenti di regioni e al Governo Meloni affinchè concedano una ulteriore proroga tecnica che permetterebbe di non generare il collasso del sistema sanitario nazionale e di quelli regionali. Il percorso avviato dalla Regione Sicilia è quello più appropriato e virtuoso che permette di affrontare i passi successivi che vanno nella direzione di una soluzione definitiva». «Certamente non è risolutivo – ha concluso Riem -, perchè il nostro grande e principale obiettivo è volto alla cancellazione della norma sul payback che sta generando incertezze e soprattutto rischia di far chiudere oltre mille imprese e di lasciare per strada migliaia di lavoratori».