GIÙ LE MANI DA BORSELLINO
TACCO&SPILLO
Non finiremo mai di ripeterlo che l’anniversario sulla memoria di Borsellino e della scorta ci scuote nel profondo fino quasi a sopraffarci e non tanto per l’arzigogolo cerimoniale quanto per il rimbalzo delle istituzioni che se lo contende per un giorno all’anno pur di mettersi la coscienza a posto. Ora nel caso di specie non ci pare che il ventaglio delle commemorazioni riesca a restituirci tutto il valore bello e coraggioso della loro lezione di legalità e che richiederebbe da parte dei cerimonieri d’eccezione almeno lo sforzo della verità e della tenuta etica dei comportamenti pubblici. Eppure se nessuno è custode del nome di Falcone e Borsellino, c’è sempre tempo d’onorarli mettendo becco legalitario in ogni ripostiglio della res pubblica e non girandosi all’indietro dinnanzi alle malefatte che ci racconta la cronaca quotidiana. Per questo ci fa sorridere il duo presidenziale Bardi-Cicala che bene fa a ricordare Borsellino, ma ancora meglio farebbe a prendere posizione contro la ridda d’indagati che bazzica disinvoltamente nel centrodestra e che Procura di Potenza e Corte dei Conti inseguono per contestare reati anche gravi. Cantano I Gufi:“Giù le mani uè, giù le mani”.