BasilicataCronaca

PARCO NAZIONALE POLLINO, SOS RAPACI AVVELENATI

Nel mirino dei bracconieri corvi imperiali, nibbi reali e grifoni

È passato circa un mese da quando sono state ritrovate quattro carcasse di rapaci, a pochissima distanza l’una dall’altra, nel Parco Nazionale del Pollino. Si è trattato di un gravissimo atto di avvelenamento realizzato da bracconieri, probabilmente con l’intenzione di uccidere illegalmente alcune specie ritenute nocive. Una pratica che provoca sofferenze atroci, una vera piaga per l’Italia, in cui si contano ogni anno centinaia di decessi.

I Carabinieri Forestali hanno avviato le indagini scoprendo, a oggi, ben tredici carcasse di rapaci trovati morti per probabile avvelenamento: si tratta di alcuni individui di corvo imperiale, nibbi reali e grifoni. Quest’ultima specie, purtroppo, è a rischio critico di estinzione in Italia, proprio a causa dell’uso dei bocconi avvelenati.

Diventa, dunque, necessario aumentare i controlli su queste attività illecite, contrastandole anche con una corretta campagna di informazione a tutela della biodiversità. Il concetto di specie nociva non è più accettabile: la perdita di biodiversità è un rischio troppo elevato per la salute e il benessere umano. Non bisogna dimenticare che le specie necrofaghe hanno un ruolo primario importantissimo all’interno dell’ecosistema, svolgendo un vero e proprio lavoro di spazzini della natura, aiutando a ridurre la proliferazione di importanti patogeni nell’ambiente.

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