L’ACCORDO C’È PERÒ RESTA SEGRETO
Il Ministro negazionista su Italia viva e sicura sul Bardi bis: «Illuminato, per noi è lui il candidato presidente». Acta, FI soccombe: “sereno” nel cdx, ma sullo scambio di poltrone è consegna del silenzio
Aspettavamo l’epifania della Casellati a Potenza per conoscere i termini dell’accordo che consentirà a Guarente e Bardi di concludere le loro esperienze amministrative ma ancora l’accordo che salva il sindaco resta segreto. Il Ministro Casellati è passato repentinamente da un «se Guarente non rispetta i patti sull’Acta se ne assumerà le conseguenze» ad un laconico «parliamo di programmi non di poltrone». Evidentemente, secondo Forza Italia l’Au di Acta è un programma e non una poltrona. L’esperienza ci insegna che, quando si devia dalla risposta principale, significa che la soluzione al problema è inconfessabile, va oltre il manuale Cencelli e le sue applicazioni più elementari e riguarda soluzioni non contemplate né contemplabili in esso. A pensar male si fa pecca- to ma raramente si sbaglia e quel «parliamo di programmi non di poltrone» dopo mesi di Aventino minacciati e ritirati sembra nascondere un accordo spartitorio su cose che non dovrebbero entrare nelle spartizioni. Vedremo cosa accadrà nelle prossime nomine e staremo attenti sulla questione. Ci spiace ma non siamo così ingenui da credere che una situazione che si è aperta con le nomine si chiude con il programma. Non è mai successo, non accadrà mai.
FORZA ITALIA IN QUALCHE MODO SARÀ CENTRALE
Quello che il Ministro Casellati ha affermato con una certa confusa determinazione è che il suo partito sarà comunque centrale in Basilicata. Un’affermazione ai limiti dell’apodittico e del generico. Per adesso prendiamo atto che sull’Acta si è consumata una carica francese e una ritirata spagnola e ci scusiamo con Quarto e con Fratelli d’Italia che abbiamo accusato di indecisionismo e mancanza di coesione. Difficile rimanere coerente e fermi nella difesa di un alleato che fa tutto da solo nel contraddirsi. Forse Forza Italia sarà centrale in futuro, sull’Acta è stata periferica.
ITALIA VIVA NON SARÀ NELLA MAGGIORANZA
Quello che, invece, traspare dalle parole del Ministro è la paura che Italia Viva possa prendere al centro del centrodestra il posto che una Forza Italia senza più la leadership di Berlusconi non è più in grado di prendere. Non risulta al Ministro che il partito di Renzi sia par- te sostanziale se non formale della coalizione. Consigliamo al segretario regionale di Forza Italia di dare un’occhiata al sito del Ministero dell’Interno, potrà agevolmente verificare che Italia Viva ha concorso con il centrodestra nelle ultime elezioni molisane. Troppo impegnata nella spinosa vicenda dei programmi di Acta le sarà sfuggito, non l’avrà visto, se lo sarà dimenticato. Se così è glielo diciamo noi. Anche in Basilicata ci risulta che questo avvicinamento si stia compiendo. Forse non è ancora organica la posizione, forse è tutta in via di definizione ma certamente fingere di non vedere ciò che sta accadendo non è un grande segno. Siamo persone umili, ma non ci piace essere presi in giro.
BARDI HA RISOLTO PROBLEMI ATAVICI DELLA BASILICATA
L’unica nota intonata, corrispondente a ciò che ci si aspettava e coerente con la funzione di segretario re- gionale di Forza Italia è stata la dichiarazione di stima per il governatore Bardi. Nelle sue dichiarazioni, infatti, l’ex Presidente del Senato ha detto che «Bardi ha modificato in meglio la Basilicata, ha ottenuto vantaggi mai ottenuti dai lucani sul gas e su tante altre cose». Qui si parlava di consuntivo e di programmazione realizzata. Anche in questo caso, dopo il silenzio di Salvini e le parole di Quarto, però ci è sembrato si parlasse di poltrone. Non quelle del manuale Cencelli ma quelle che dovranno essere conquistate elettoralmente tra un anno.
GUARENTE VINCE SU TUTTA LA LINEA Dal consuntivo della vicenda Acta Mario Guarente emerge come unico chiaro e forte vincitore. Il sindaco di Potenza ha dimostrato di essere più forte dei veti di un Ministro e dei borbottii del segretario regionale del primo partito italiano. Una vittoria senza precedenti che dimostra, così come dimostrò nella soluzione della crisi al Comune di Potenza, che scommettere sull’attaccamento morboso alla poltrona degli eletti e degli amministratori significa prendere una “bolletta” sicura. Alla fine, tenendo dritto e fregandosene di tutto e di tutti, è riuscito a piegare tutti. Ha consegnato l’Acta a Cannizzaro e ha costretto Forza Italia a confondere poltrone e programmi. Un capolavoro di intelligenza tattica che si fonda sulla perfetta conoscenza della miseria degli uomini.
Di Massimo Dellapenna