LA FORMA SBAGLIANTE DELLA SANITÀ LUCANA
TACCO&SPILLO
Se l’assessore alla sanità Francesco Fanelli non avesse perso tempo a sentire il cumulo d’idiozie politiche e di favolette leghiste venute fuori dal gruppetto inaugurale capitanato da Matteo Salvini e si fosse invece più proficuamente dedicato a sincronizzare la sua fisiognomica solo alle buone notizie allora avrebbe dovuto smettere di colpo di sorridere perché la sanità lucana è ormai un campo aperto di criticità e ritardi, d’inconcludenze e scelte sbagliate e non già il disegnino ottimista che si vuol far passare in testa. Ora però c’è da dire che questo vizio di nascondere la polvere sotto il tappeto non è una virtù solitaria e masochista di Fanelli, ma è diventata addirittura una moda della Lega lucana, come pure insegna il caso Guarente, peggior sindaco d’Italia, e così senza un minimo d’autocritica oltre allo sfascio delle cose ci si mette anche la sottovalutazione ad aggravare le situazioni. Eppure non c’è mese che tenga che non ci giunga dal formidabile etere un report sullo stato di salute sulla nostra sanità come quello appena elaborato dal CREA Sanità dove, guarda caso, tra le 6 regioni bocciate alla prova delle performance 2023 c’è la Basilicata col livello del 30%, attestato come il più basso e 14 valori inferiori alla media nazionale, di cui tanto per ricordarlo anche a Fanelli, ben 8 sono quelli in netto peggioramento rispetto al 2019. Scrive Maurizio Manco: “Sono in forma sbagliante”.