PICCOLA BASILICATA, GRANDE EVASIONE
Fisco, la regione è al 7° posto in Italia: all’appello mancanti 791 milioni di euro
A seguito dell’attività di controllo effettuata dalla Guardia di Finanza, l’anno scorso sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per violazioni penali tributarie 14 mila e 45 persone, di cui 290 sono state arrestate: il 2% dei soggetti denunciati è finito in carcere. Incrociando i dati, un leggero calo della pressione fiscale ha permesso, nel 2022, all’Amministrazione finanziaria di recuperare dalla lotta all’evasione oltre 20 miliardi di euro. L’ultimo report dell’Ufficio studi dell’associazione Artigiani e piccole imprese Cgia di Mestre è dedicato alla tematica “La mappa dell’evasione: forte divario Nord-Sud”. Nel 2020, ultimo dato disponibile, il peso dell’economia non osservata sul valore aggiunto nazionale era all’11,6%, pari a 174,6 miliardi di euro. Di quest’ultimo importo, l’economia sommersa era pari a 157,4 miliardi e le attività illegali 17,3 miliardi. L’evasione fiscale e contributiva, invece, si aggirava attorno ai 90 miliardi di euro, 78,9 miliardi imputabili all’evasione tributaria e 10,8 miliardi all’evasione contributiva. Applicando al valore aggiunto sommerso un coefficiente determinato dal rapporto del gettito fiscale e il valore aggiunto desumibile dalla contabilità nazionale al netto dell’economia non osservata, l’Ufficio studi della Cgia di Mestre ha calcolato anche l’evasione a li- vello regionale. Per quanto riguarda la media nazionale, «a fronte di 90 miliardi di evasione fiscale all’anno, è come se a ogni 100 euro di gettito incassato dal fisco, comunque ne venissero evasi 13,2». Nella relativa classifica dove ai primi posti compaiono le regione in cui l’evasione fiscale è maggiore, la Basilicata si colloca al 7° posto. Dal 14,6% dell’economia lucana non osservata in percentuale del valore aggiunto regionale, ai 791 milioni di euro di imposte e contributi evasi in Basilicata, la Cgia di Mestre ha concluso che l’mporto evaso ogni 100 euro di gettito incassato è pari a 16,5 euro. A livello generale, la situazione più critica è nel Mezzogiorno. Nella classifica di euro evasi ogni 100 euro incassati, in Puglia gli evasori se ne trattengono 19,2 euro, in Campania 20 e in Calabria, ma- glia nera d’Italia, 21,3. «Si tratta – ha spiegato l’Ufficio studi della Cgia di Mestre – di cifre doppie rispetto a ai 10,6 euro che si registrano in Friuli Venezia Giulia, ai 10,2 euro in Provincia di Trento e ai 9,5 euro in Lombardia». Il territorio nazionale più fedele al fisco, invece, è la Provincia di Bolzano che presenta un’evasione di soli 9,3 euro ogni 100 incassati. Inoltre, da uno specifico approfondimento, è emerso che al Nord gli autonomi in contabilità semplificata, «regime fiscale che coinvolge la grandissima parte degli artigiani e dei piccoli commercianti», dichiarano il 43% in più dei colleghi del Sud. Le differenze reddituali, l’anno di imposta di riferimento è il 2021, sono profondissime poichè se, mediamente, al Nord si dichiarano 33 mila euro all’anno, la media nazionale è pari a 29 mila 425 euro all’anno, al Sud solo 23 mila. Analizzando i dati delle singole regioni per quanto concerne le dichiarazioni dei redditi in contabilità semplificata, in Lombardia gli autonomi dichiarano 35.462 euro, in provincia di Trento 34.436 euro, in Veneto di 33.318 e in Friuli Venezia Giulia di 33.205 euro. Per contro, in Sicilia ci si attesta sui 23.946 euro, in Puglia sui 23.223 euro, in Campania sui 22.662 euro. A chiudere la classifica, rispettivamente terzultima, penultima e ultima, la Basilicata (21.012 euro), il Molise (19.610 euro) e la Calabria (19.551 euro).