LEA, SORPRESA BASILICATA

Noti i risultati del documento Gimbe relativi monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), riferito al 2021, attraverso il nuovo sistema di garanzia. Un monitoraggio tramite cui il Ministero della Salute, ogni anno, valuta l’erogazione delle cure essenziali e quindi delle prestazioni sanitarie che le Regioni devono garantire gratuitamente o previo pagamento del ticket. Sorpresa Basilicata: i punteggi lucani sono migliorati del 35,7%. Nessuna Regione in Italia ha fatto di meglio. Per questo sul gap la Basilicata prima in classifica. Politica e tecnici, come il Direttore generale del Di- partimento regionale Sanità, Francesco Bortolan, che dal 2011 è stato particolarmente impegnato, a livello generale, sulla tematica del rispetto degli adempimenti Lea con contestuale verifica dell’erogazione delle prestazioni, e che da circa 6 mesi ha imposto vari cambi di passo in Basilicata, possono dirsi soddisfatti per lo storico risultato. Per l’assessore regionale alla Sanità, Francesco Fanelli, «i dati diffusi dalla Fon- dazione Gimbe sugli adempimenti messi in atto dalle Regioni italiane per l’attuazione dei livelli essenziali di assistenza confermano che già nella fase dell’emergenza Covid è iniziata la ripresa della sanità lucana». «La Basilicata – ha aggiunto l’assessore regionale Fanelli – nel 2021 si posiziona al quattordicesimo posto, ma a differenza del 2020 risulta adempiente secondo il Nuovo Sistema di Garanzia (Nsg) e soprattutto fra le Regioni italiane è quella che si segnala per il più deciso miglioramento rispetto all’anno precedente (+35,7)». Dal 2020 la griglia Lea è stata sostituita da 22 indicatori “core” del “Nuovo sistema di garanzia” (Nsg), suddivisi in tre aree: prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. In ogni area le Regioni possono ottenere un punteggio tra 0 e 100 e vengono considerate adempienti se raggiungono almeno 60 punti in tutte le tre aree, mentre, invece, se il punteggio è inferiore a 60 anche in una sola area la Regione risulta inadempiente. Considerato che il 2021, come il 2020, è stato segnato dall’emergenza pandemica, il monitoraggio dell’erogazione dei Lea è stato effettuato dal ministero della Salute solo a scopo di valutazione e informazione, senza impatto sulla quota premiale. Complessivamente, nell’anno 2021 Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia e Basilicata registrano un punteggio superiore a 60, soglia di sufficienza, in tutte le macroaree. Se la Basilicata nel 2020 per le aree Prevenzione, Distrettuale e ospedaliera aveva riportato i punteggi di 57,07, 62,85 e 51,90, risultando così adempiente solo per l’area Distrettuale, con i risultati “Nsg” nel 2021 adempiente in tutte e 3 le aree con i relativi punteggi di 79,63, 64,22 e 64,69. «Un dato che, come analoghe rilevazioni diffuse in precedenza dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dalla stessa Fondazione Gimbe – ha concluso il vicepresidente della Giunta regionale lucana e assessore alla Salute, Francesco Fanelli – incoraggia e con- ferma gli sforzi del governo regionale per l’incremento e la valorizzazione delle risorse umane del settore sanitario e il miglioramento dei servizi ai cittadini. È un percorso ancora lungo e pieno di ostacoli, ma stiamo lavorando con il massimo impegno per superare le annose criticità del passato e garantire il migliore funzionamento del nostro servizio sanitario regionale». C’è un divario tra Sud e Nord dove l’unica Regione inadempiente è la Valle d’Aosta. In base ai punteggi in quartili, con 207,5 la Basilicata è nel gruppo immediatamente superiore a quello delle Regioni inadempienti, in compagnia di Liguria (232,6), Abruzzo (215,5), Puglia (209,3) e la Provincia autonoma di Bolzano (200,8).