“SCUOLA DEL CASARO”,CIRCA LA METÀ SONO DONNE
Consegnati gli attestati; in autunno la seconda edizione sarà rivolta a giovani e imprenditori sotto i 40anni
Sono stati consegnati gli attestati di Partecipazione al Primo Corso della Scuola CREA per “Tecnico nelle produzioni lattiero-casearie tradizionali sostenibili”, alla presenza della Direttrice della Scuola del Casaro, Assunta D’Oronzio, del Direttore del centro CREA Zootecnia e Acquacoltura, Salvatore Claps, e dal Direttore Generale del CREA Stefano Vaccari.
Cronache aveva seguito nel tempo il lavoro del Crea di Bella Muro, dal novembre 2022 quando annunciava l’avvio di questo particolare corso. Oggi spiegano gli organizzatori, «l’iniziativa didattica unica nel suo genere, soprattutto al Sud, forma giovani in possesso di diploma tecnico-professionale o di competenze specifiche nel settore lattiero caseario».
L’attività è promossa dal CREA Zootecnia e Acquacoltura di Bella Muro e dal CREA Politiche e Bioeconomia della Basilicata.
«I 15 futuri casari, di cui circa la metà donne, sono ora pronti per intraprendere quest’attività, arricchiti di un nuovo bagaglio di conoscenze ed esperienze – proseguono a spiegare- frutto di un percorso teorico e pratico altamente professionalizzante, che ha previsto anche stage e study visit presso importanti realtà casearie regionali e italiane, come il Consorzio del Parmigiano Reggiano e quello della Mozzarella di Bufala».
La Scuola del Casaro, che ha riscosso successo e notevole interesse, ripartirà in autunno con l’avvio della seconda edizione, rivolta a giovani e a imprenditori agricoli sotto i 40 anni di età.
«La scuola offre l’opportunità di studiare e di lavorare per 5 mesi, 540 ore di corso, di cui 240 di stage in aziende convenzionate, concretamente nel caseificio sperimentale del Centro CREA di Zootecnia e Acquacoltura di Bella, a contatto con ricercatori, economisti ed esperti nazionali ed internazionali della produzione di formaggio. L’obiettivo – si avviano a concludere da Bella Muro-è l’acquisizione di competenze come responsabilità produttiva, rafforzamento della filiera, valorizzazione e sostenibilità delle risorse del territorio e aumento del benessere delle comunità locali, fondamentali per vincere sui mercati le sfide della competitività e dell’innovazione che il settore delle produzioni lattiero-casearie è chiamato ad affrontare, garantendo al contempo la qualità del nostro Made in Italy».
«La sede CREA di Bella è uno dei luoghi storici della ricerca sul formaggio: da lì, sin dagli anni Settanta, partì la rivoluzione del formaggio a latte crudo, che poi ha attraversato il mondo. Prestigiosi Scienziati e Maestri, a partire da Roberto Rubino, che per 30 anni ha diretto il Centro, hanno infatti consolidato e diffuso le conoscenze sui metodi di caseificazione – haveva già dichiarato in occasione dell’avvio della Scuola Stefano Vaccari, direttore generale del CREA – Eredi di quella tradizione, siamo certi che i giovani che perfezioneranno le loro tecniche e la loro managerialità a Bella daranno un contributo prezioso al settore lattiero caseario italiano».
La sede di Bella del CREA nasce nel 1911 come Regio Istituto Zootecnico, per espressa volontà di Francesco Saverio Nitti, Ministro dell’Agricoltura, per diventare un centro per l’attività dimostrativa e di trasferimento di tecnologie e mezzi tecnici, fino ad imporsi nel 1967 come Centro di riferimento italiano per le ricerche sui formaggi a latte crudo. Nel 2014 la sede entra a far parte del CREA e confluisce nel Centro di ricerca Zootecnia e Acquacoltura.
Attualmente vi si svolgono attività e progetti mirati alla validazione e all’applicazione di innovazioni di processo e di prodotto per lo sviluppo della filiera lattiero-casearia.
Insieme al CREA Politiche e Bioeconomia di Potenza sono stati realizzati progetti di ricerca sulla valorizzazione dei prodotti lattiero caseari di razze autoctone regionali.
Con la sua grande estensione e molte centinaia di capi ovicaprini, l’azienda sperimentale del CREA è dotata di una stalla di 1481 mq, una sala di mungitura di 80 mq con 48 postazioni, un caseificio didattico sperimentale di 250 mq, una sala di degustazione di 811 mq e un laboratorio di 300 mq. È presente, infine, il centro di formazione “Collegamento Ricerca-Divulgazione”, realizzato con fondi UE e dotato di 25 stanze singole, videoteca, campo da tennis, aule dotate di traduzione simultanea, sala convegni e biblioteca.