«ADESSO IL SINDACO FALABELLA PUNTA PURE ALLA PRO LOCO PER TENERE TUTTO IN PUGNO»
Sul «“ricatto”» al presidente D’Agrosa, la capogruppo consiliare Iannibelli: «L’atteggiamento del primo cittadino è stato discriminatorio»
Ricordando che le Pro Loco sono «mere associazioni di base che maggiormente coniugano la tutela e la salvaguardia delle specificità locali con la vocazione allo sviluppo della crescita sociale ed al miglioramento del benessere», da capogruppo consiliare di minoranza per “Lagonegro, libertà e progresso”, Concetta Iannibelli ha confermato che la maggioranza attuale vuole entrare a gamba tesa nell’amministrazione di Enti privati come se tutto fosse affare loro, ma purtroppo non è così!». Pochi giorni fa, come Cronache Lucane ha riportato, la denuncia del presidente della Pro Loco Kaleidos di Lagonegro, Domenico D’Agrosa, riguardande il «“ricatto”» subito dall’attuale sindaco Salvatore Falabella: «Se non ti dimetti, non ti concedo neanche un contribuito». Per il sindaco, la candidatura, alle scorse amministrative, di D’Agrosa nella lista “Lagonegro Riparte”, pregiudicava per la Pro loco la possibilità di collaborare con l’Amministrazione in carica. Per Iannibelli, Falabella «sta già riuscendo nel- l’intento» di portare a compimento ingerenze a limite: «Ora punta alla Pro Loco per tenere tutto in proprio pugno, ma dimentica che la libertà ed il concetto di comunità viva è altra cosa». «Possono cambiare le Amministrazioni e i colori politici – ha sottolineato la consigliera comunale Iannibelli -, ma tutte le associazioni conservano e devono conservare la loro autonomia. La politica non dovrebbe mai entrare nelle dinamiche interne di enti per loro natura privati e pretendere di poter assumere pieno controllo anche di essi. Sarebbe interessante capire per il sindaco Falabella chi dovrebbe assumere la Presidenza della pro loco e chi dovrebbe far parte del direttivo, magari qualcuno vicino al- la sua persona? È sorprendente su come un sindaco che dichiari di provenire dal mondo del volontariato non ne conosca le regole base oppure dovremmo iniziare a pensare che quando prati- cava le buoni azioni di volontario ,in realtà, fosse guidato da soggetti terzi appartenenti alla sfera politica e che, quindi, non ha mai operato per l’interesse del prossimo ma solo per sé stesso?». «L’atteggiamento assunto dal sindaco Falabella, purtroppo – ha lamentato Iannibelli -, risulta agli occhi di molti discriminatorio verso i singoli cittadini che hanno deciso di far parte della Pro loco. Ma se questo atteggiamento fosse stato assunto verso la persona del Sindaco, oggi, visto che sta vivendo il periodo di luna di miele politica, tutti sarebbero intervenuti a sostegno; invece, dato che è rivolto ver- so chi è ritenuto avversario solo perché liberamente ap- partenente ad altra connotazione politica, passa come atto legittimo da parte di chi si è presentato come il referente istituzionale di tutti. Alle Pro Loco, sia sul piano regionale che nazionale, so- no destinati dei fondi vincolati alle loro attività. Fondi la cui voce risulta nei bi- lanci regionali e che vengono inviati ai Comuni che quali intermediari devono destinare , a seguito di rendicontazione delle spese sostenute per la realizzazione degli eventi alle Pro loco». «Il sindaco Falabella parla di fondi di proprietà della Comunità – ha specificato la consigliera comunale Iannibelli -. Si tratta di fondi vincolati, sarebbe interessante capire di quali fondi parli il Sindaco e poter tutta la comunità capire se l’atteggiamento di pretesa, a detta del sindaco, se mai ci sia stato, assunto dal presidente della Pro loco sia legittimo o me- no. Al popolo come sempre sarebbe bello realmente dare l’ultima parola offrendo, però, interventi e repliche scevri dal politichese corretto in modo da capire realmente i pensieri espressi e gli eventuali retro pensieri». «Anche credere alla favola che quotidianamente l’attuale Amministrazione ci propina – ha concluso la capogruppo consiliare di “Lagonegro, libertà e progresso”, Concetta Iannibelli – è una gran bella libertà che nessuno deve minimamente scalfire. Il tempo, si sa, è galantuomo, nel bene e nel male su ogni processo. È necessario, però, poter essere critici, avere il coraggio di farlo e per una volta avvalersi del beneficio del dubbio».