WELFARE, LE PROVE DEL CAMPO LARGO: «COLLASSO BASILICATA»
Pd, 5 stelle, “professori”, Adduce e sindacati
Si dicono «preoccupati per le sorti del sistema assistenziale in Basilicata», ma soprattutto per le tante persone cosiddette “fragili” e «che versano in condizioni di bisogno». Così i rappresentanti dei partiti di centrosinistra – specie il Pd, M5S, Verdi, Socialisti e Basilicata possibile – dell’ Ali (Autonomie Locali Italiane) regionale, delle Associazioni del terzo settore e dei sindacati lucani si sono uniti per lanciare, da via Verrastro a Potenza, un grido di allarme su quello che appare uno stato di fatto precario del welfare regionale. Un’alleanza compatta, dunque, fondata su temi, tra gli altri, del reddito di cittadinanza e del no all’autonomia differenziata in secca contrapposizione alle politiche carenti, a loro dire, messe in campo dal Governo nazionale e locale. «Siamo in una situazione di grande criticità sia a livello nazionale che a livello regionale», ha dichiarato il segretario regionale del Pd, Giovanni Lettieri, a margine della conferenza stampa in cui sono state annunciate le prossime iniziative a tutela del welfare lucano, lasciando comprendere che il centrosinistra – in particolare Pd e Movimento 5 Stelle – stanno lavorando per unirsi in Basilicata in vista delle elezioni regionali del 2024. «Dall’aver tolto con un brutale SMS il reddito di cittadinanza a migliaia di persone – prosegue Lettieri – che naturalmente si sono riversate verso gli Enti di prossimità, ossia i Comuni, che dovranno far fronte a questo disagio sociale ed economico a cui si aggiunge l’atteggiamento della Regione Basilicata che anche nell’assestamento di Bilancio “dimentica” di mettere poste finanziarie sullo welfare e mi riferisco ai servizi essenziali per le persone disabili, anziani, bambini e le fasce più deboli della nostra regione che attraverso i “Piano sociale di zona” – il documento programmatico con il quale i Comuni associati, di intesa con l´Azienda USL, definiscono i servizi da erogare nel corso di un’annualità – vengono assistiti quotidianamente dai Comuni. Di qui un grido di dolore per far capire alla regione, al governo regionale ma anche ai cittadini, che a breve i Comuni si troveranno nell’impossibilità di continuare ad erogare questi servizi. Non possiamo più aspettare, dobbiamo per forza mobilitarci per richiedere con forza quelli che sono i diritti dei cittadini e tutelare la nostra Comunità». «La Giunta regionale – incalza il direttore dell’Ali Basilicata Salvatore Ad- duce – non ha provveduto a fare le cose elementari che avrebbe dovuto fare e che sono previste dallo Statuto della Regione, oltre che dalla Costituzione italiana, che è il compito di finanziare i Fondi appositamente previsti dalle norme regionali sul sostegno e l’integrazione del territorio». Ad esprimere «profonda preoccupazione rispetto a quello che sta accadendo e che ancora potrà accadere nella regione Basilicata» è anche la Coordinatrice provinciale del M5S Alessia Araneo che valuta la situazione come una «inevitabile conseguenza di alcune scelte improvvide e scellerate a livello nazionale, sia purtroppo a causa di alcune scelte regionali. A livello nazionale – spiega – penso, purtroppo, allo smantellamento del reddito di cittadinanza, quindi almeno 169 famiglie, quindi 300mila persone, rimarranno senza copertura finanziaria, e non sono esenti da questo numerose famiglie anche in Basilicata. Ancora – prosegue – il Governo centrale ha deciso di spostare il 19% dei fondi Pnrr destinati ai Comuni al fondo Repower Eu, con la piccola differenza che questi stanziamenti destinati agli Enti comunali erano già partiti con 55mila gare. Segno che questo Governo nazionale sta smantellando lentamente il welfare sociale. E in più la situazione precipita in Basilicata laddove, come purtroppo sappiamo, in occasione dell’approva- zione dell’ultimo assesta- mento di Bilancio questo Governo regionale non ha stanziato i fondi per le autonomie locali e in più non ha stanziato i fondi per il comparto socio assistenziale». «Un manifesto del benessere e dei diritti, in cui indicare le risorse da investire, a partire dal fondo Fual, e i settori corrispondenti, da presentare alla Regione Basilicata in risposta al mancato stanziamento di risorse per il welfare lucano». È la proposta lanciata dal segretario generale dello Spi Cgil Basilicata Angelo Summa al tavolo della conferenza stampa per avviare una mobilitazione condivi- sa che possa coinvolgere an- che il mondo delle Associa- zioni e del Terzo settore. «Sul welfare – ha aggiunto Summa – abbiamo perso tutte le opportunità nonostante le favorevoli congiunture rispetto alla disponibilità di risorse. Lo stesso bonus gas, erogato anche chi non ha bi- sogno, toglie una parte del- le risorse che sarebbero potute servire ai Comuni e al welfare. Al di là delle intrinseche carenze infrastrutturali della nostra regione, come possono mai reggere le aree interne del- la Basilicata se non esiste il welfare, che continua ad essere considerato non come investimento ma come spesa. Le risorse ci sono, compresi i residui di programmazione 2014/2020. Si tratta di decidere di investire per dare risposte all’assistenza ai disabili e ai non autosufficienti, alle nuove emergenze post Covid, ai servizi all’infanzia. Il presidente della Regione, Vito Bardi – ha concluso Summa – dovrebbe essere garante della Costituzione e delle autonomie dei sindaci e delle Province, di chi svolge un ruolo elettivo rispetto alle forme democratiche di cui bisogna avere rispetto».