AttualitàBasilicata

A RIVELLO LAVORI ALL’ANTICO MONASTERO

Altieri: «Gli interventi riguarderanno anche la valorizzazione del Pino domestico più grande di Basilicata”

 

 

Novità dal Comune di Rivello, dal quale il Sindaco Franco Altieri rende noto che «presso i locali della comunità Montana di Villa d’Agri, alla presenza dell’Assessore Regionale Galella, abbiamo sottoscritto l’atto di concessione del finanziamento per i lavori di riqualificazione, manutenzione e innovazione tecnologica del nostro monastero. Il nostro progetto si è classificato al nono posto nella graduatoria di 30 istanze finanziate su 67 richieste di sostegno».

Raggiunto da cronache il Primo cittadino spiega: «Si tratta di un finanziamento di 40mila euro della Regione Basilicata, attraverso un bando cui abbiamo partecipato, e che andiamo ad utilizzare per la manutenzione straordinaria del Monastero di Sant’Antonio. Faremo manutenzione al tetto, e ai pavimenti al camminamento superiore, metteremo in sicurezza le arcate del camminamento superiore che hanno un parapetto troppo basso e poi faremo manutenzione straordinaria presso la Mostra Archeologica, con l’ammodernamento dell’impianto di allarme e di illuminazione delle bacheche e realizzeremo un tour virtuale della Mostra, che pertanto sarà visitabile anche da remoto, ovvero da casa senza recarsi sul posto, ma che funge anche da audio-guida per i visitatori».

Il convento di Rivello fu edificato nella prima decade del 1500 e divenne ben presto un importante centro di cultura per la sua ricca biblioteca. Conserva, sotto le arcate antistanti la chiesa, affreschi di Girolamo Todisco del XVI secolo, tra cui un unicum dell’iconografia sacra, ovvero una Crocifissione dei Martiri Francescani del Giappone. La chiesa, rimaneggiata in forme barocche nel XVIII secolo, conserva interessanti tele del XVI secolo e un pregevole coro ligneo del XVII secolo. Notevoli anche il chiostro, affrescato sempre da Todisco e, nel refettorio, l’Ultima Cena del Pietrafesa. Al piano superiore è allestito il museo archeologico, con reperti provenienti da tutta l’area del fiume Noce (antico Talao) e da quella del Lao.

Il complesso monumentale di impianto basiliano ospita la mostra archeologica. L’esposizione permanente dal titolo “Greci e indigeni tra Noce e Lao” vuole illustrare come, a partire dall’età arcaica, si siano impostati e sviluppati nel Lagonegrese i rapporti commerciali e culturali tra i Greci (intesi in senso proprio, oppure come abitanti delle colonie greche sulla costa) e quello indigeno stanziato nelle aree interne della Basilicata sud-occidentale. Interessante il ciclo di affreschi del pronao e del chiostro ad opera dei Todisco fra i quali spicca come un piccolo gioiello la Sala dell’Ultima Cena.
Non solo la storia e le ricchezze artistiche del luogo sono interessate dai lavori, ma anche un’altra ricchezza, questa volta naturalistica, ed è lo stesso Sindaco a raccontarlo: «A latere di questo intervento è previsto anche un piccolo lavoro per la valorizzazione del “Pino domestico” che è sempre nell’area del Monastero. Si tratta del Pino domestico più grande della Basilicata, una pianta vincolata come “Albero Monumentale” e andremo a realizzarvi un impianto di illuminazione che valorizzerà questo straordinario albero».

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