DRESS CODE, VIA LIBERA A MODIFICHE
Camera, dopo l’ordine del giorno di Caiata (FdI) l’ufficio di presidenza introdurrà disposizioni nuove
Con 181 sì e 100 no passa in aula l’ordine del giorno sul dress code alla Camera di Salvatore Caiata (Fratelli d’Italia) e Martina Semenzato (Noi Moderati) per l’introduzione di specifiche disposizioni perché l’abbigliamento di parlamentari, dipendenti e visitatori sia consono al decoro dell’istituzione. Il dress code prevede tra l’altro l’obbligo di cravatta e il no alle sneakers per chi frequenta Montecitorio. La notizia dell’odg del deputato lucano ha fatto il giro della nazione, comparendo su tutti i media nazionali. Nell’odg di Fratelli d’Italia, in particolare, si chiede «il rispetto del decoro formale, tramite il divieto indistinto per chiunque – parlamentare, collaboratore, dipendente o visitatore, dell’utilizzo di scarpe da ginnastica ogni qualvolta acceda nelle sedi della Camera» oltre «all’obbligo per i de- putati, collaboratori, dipendenti e visitatori di sesso maschile di indossare sempre la cravatta». «Ci sono state molte battute ma l’Odg è ri- volto a dare rispetto a questo ambiente, dovremmo essere tutti d’accordo», ha spiegato Caiata in aula. Al momento del voto, però, in Aula si sono scatenate le polemiche di Pd, Alleanza verdi e sinistra e M5s. Così, dopo le proteste, l’ordine del giorno sul dress code di Fratelli d’Italia è stato riformulato, e sono saltati il divieto di indossare scarpe da ginnastica e l’obbligo della cravatta. Con 181 voti favorevoli e 100 contrari, è stato approvato un nuovo testo, che invita infatti «l’Ufficio di presidenza e il Collegio dei questori, ognuno in base alle proprie competenze», «a valutare l’opportunità di introdurre specifiche disposizioni volte a prevedere che l’abbigliamento dei deputati, dei dipendenti e di tutti gli altri frequentatori delle sedi della Camera sia consono alle esigenze di rispetto del- la dignità e del decoro dell’istituzione». La polemica sul dress code parlamentare non è certo una novità. Già nel 2013 un lucano illustre, il senatore Emilio Colombo che aveva il compito di presiedere la prima sessione della legislatura, minacciò di non far entrare nemmeno i neoelettisenza un giusto dress co- de. L’ufficio di presidenza di Montecitorio, ora ha lo spinoso compito di decidere modi e codici su come vestirsi.