“FESTIVALIA” ALLA TORRE DI SATRIANO IN TITO
Spettacoli, cibi medievali, divulgazione archeologica e presentazione del nuovo reperto rivenuto negli scavi
Tito parla di archeologia e lo fa attraverso un luogo suggestivo e importante nel territorio: la torre di Satriano in Tito. Ieri infatti si sono tenute le visite al sito della Torre e poi lo spettacolo dal tema “Il ritorno di Sodegerio – Storia di fedeltà e tradimenti tra Svevi e Angioini”a cura della Compagnia teatrale “Cecco Spera” con uno spettacolo narrato, botteghe artigiane e cucina medievale. La storia che si racconta quest’anno è dedicata alla figura realmente esistita di Sodegerio da Tito, importante funzionario inviato da Federico II, nel 1238.
L’evento rientra nell’ambito di “Festivalia. L’archeologia si racconta”, evento giunto alla 4^ edizione. Si tratta di un format di divulgazione archeologica e archeologia pubblica che, nelle scorse tre edizioni, ha portato sul sito archeologico di Satrianum oltre 400 presenze. Per questa edizione hanno collaborato l’Università degli Studi della Basilicata e la Scuola di Specializzazione in Beni archeologici di Matera con la professoressa Francesca Sogliani (cattedra di Archeologia tardoantica e medievale, Dipartimento delle Culture europee e del Mediterraneo – UniBas), ideatrice ed organizzatrice dell’evento, in collaborazione con il Comune di Tito, l’Associazione Istituto Poliziano per lo Studio del Mediterraneo, la Compagnia teatrale “Cecco Spera – ANSPI CARITA’”.
Il tutto è stato preceduto dalla conferenza presso il Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu”, della professoressa Sogliani, sul tema e l’importanza dell’archeologia pubblica per la disseminazione dei risultati della ricerca archeologica, anticipando i temi poi protagonisti della quarta edizione di “Festivalia”, ma soprattutto presentando un nuovo reperto archeologico, ovvero una piccola testa che ricorda le iconografie di Federico II, un manufatto in argilla raro per l’epoca medievale, rinvenuto negli scavi appena conclusi. Le équipes degli archeologi dell’Università degli Studi della Basilicata e la Scuola di Specializzazione in Beni archeologici di Matera, sono statti impegnati nel mese di luglio nella campagna di scavo in concessione SABAP Basilicata – MiC insieme agli archeologi dell’Università di Rennes II, coordinati dal professore Dominique Allios di Archeologia Medievale nell’Ateneo francese.
Il sito della Torre di Satriano in Tito presenta i resti della torre edificata dai Normanni nel XII secolo, ruderi di mura e di un’antica basilica dedicata a S. Stefano protomartire. E’ ciò che resta dell’antica Satrianum, roccaforte longobarda sorta su un sito dalla complessa storiografia, successivamente contea normanna e sede vescovile, rasa al suolo definitivamente nel 1420 circa ad opera di Giovanna II.
La collina di Satriano è uno dei luoghi simbolo della storia della Lucania antica, poiché presenta un’articolata stratificazione archeologica che va dall’età del ferro al Medio Evo. Gli scavi hanno portato alla luce reperti che attestano l’esistenza di influenze elleniche. Individuate, inoltre, una Acropoli e varie necropoli, nonché, in un’area ricca di acque sorgive, i resti di un’imponente fortificazione e di un santuario dedicato ad una divinità maschile guerriera.