«CLAPS FERITA INDELEBILE»
Riapertura Trinità, la famiglia di Elisa: «Saranno i cittadini di Potenza a scegliere se ascoltare la Parola di Dio in quel tempio». Papa Francesco: «Sia luogo per la promozione di serena riflessione sulla sac_ ralità della vita»
«Le parole di Papa Francesco, ancora una volta, ci sorprendono e ci confortano, giungendo in un periodo emotivamente faticoso. Siamo grati al Santo Padre perché continua a manifestarci vicinanza e affetto e accogliamo la sua lettera con riconoscenza». Esordisce così il comunicato della famiglia di Elisa Claps – la 16enne potentina di cui si erano perse le tracce il 12 settembre 1993 a Potenza e il cui cadavere fu ritrovato nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità, nel centro storico del capoluogo lucano, il 17 marzo 2010 – a commento della lettera con cui Papa Francesco, a nove anni di distanza dalla telefonata alla famiglia Claps, torna ad esprimere parole di vicinanza e conciliazione nell’ambito di una vicenda che ha segnato in modo indelebile la città di Potenza. E lo fa quando ormai al trentesimo anniversario della morte di Elisa manca poco più di un mese e la comunità potentina si prepara, tra divisioni e spaccature mai sopite, alla riapertura al culto della chiesa della Santissima Trinità.
LE DUE MISSIVE DEL PAPA
Due le lettere inviate da Bergoglio, una indirizzata all’arcivescovo metropolita di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo Salvatore Ligorio e l’altra a mamma di Elisa, Filomena Iemma. Papa Francesco, dopo intense interlocuzioni con il vescovo Ligorio, nell’ultima missiva auspica un «cammino di riconciliazione» tra la diocesi e la famiglia Claps, esortando la Chiesa «a offrire la sua vicinanza ai familiari della ragazza, offrendo loro una presenza tenera e discreta, un ascolto amorevole e un dialogo attento», facendo della Trinità «un luogo per la preghiera silenziosa, l’Adorazione, la ricerca del conforto interiore e spirituale, e per la promozione di una serena riflessione sulla sacralità della vita» dove evitare «celebrazioni liturgiche di carattere festoso» avendo così premura «di custodire la memoria di Elisa». Rivolgendosi a mamma Filomena, altrersì, il Papa scrive: «Ripenso alle parole che ci siamo detti e porto nel cuore la sua voce, il suo dolore e i suoi “perché”, insieme alla forza d’animo di donna e di madre che La distingue, alla tempra retta e coraggiosa che La fa andare avanti ogni giorno». Ma la famiglia Claps, attraverso la breve nota, sulla riconciliazione con la diocesi conferma la posizione di sempre: «Senza un’assunzione di responsabilità e di scuse rispetto ai tanti silenzi e alle omissioni che hanno preceduto e seguito il ritrovamento dei resti di Elisa. Senza pentimento non ci può essere remissione». Per quanto riguarda, invece, la riapertura al culto della chiesa della S.S. Trinità – annunciata della Curia potentina entro la fine del mandato di Monsignor Ligorio, previsto per il 13 ottobre per i raggiunti limiti di età – i familiari di Elisa aggiungono: «In quei locali è stato nascosto per 17 anni il corpo di Elisa, non possiamo far altro che registrare la decisione assunta dalla Curia. Non spetta a noi stabilire il destino di quella chiesa, come invece è stato fatto da altri per il destino di Elisa». E alludendo ai diari della giovane studentessa potentina, tra le cui pagine scriveva “Signore io non sono mai sola perché tu cammini accanto a me” la famigli Claps prosegue: «Se pensiamo alla sua profonda fede e al fatto che proprio nella casa di Dio ha trovato la morte, non possiamo essere favorevoli alla riapertura della chiesa. Non tanto perché è lì che è stata uccisa – per l’omicidio è stato condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione Danilo Restivo, attualmente detenuto in Inghilterra per aver ucciso un’altra donna, Heather Barnett – quanto per il fatto che il suo corpo è stato artatamente occultato e successivamente fatto ritrovare in circostanze e tempi ancora non chiariti e che difficilmente possano escludere il ruolo più o meno attivo di esponenti dell’ambiente ecclesiastico». Ma in ogni caso «l’ultima decisione spetta alla comunità: saranno i cittadini di Potenza a scegliere se ascoltare la Parola di Dio in quel tempio».
LE PORTE SPRANGATE DAL 2010
La Chiesa della Trinità è chiusa al culto dal 2010: per i primi due anni perché posta sotto sequestro all’indomani del ritrovamento nel sottotetto, 17 anni dopo la sua scomparsa, del corpo di Elisa e poi per lavori di manutenzone e restauro. All’epoca dell’omicidio e delle indagini fu messa sotto sequestro dalla procura della Repubblica di Salerno che indagava sul caso. Il “Comitato per Elisa” l’anno scorso era tornato a farsi sentire chiedendo al Vescovo di Potenza di «fare chiarezza» sulle vicende inerenti il ritrovamento del corpo nella chiesa. La famiglia e il comitato sono da sempre contrari alla riapertura al culto e in passato sono stati due gli incontri della famiglia Claps con il Vescovo di Potenza, Monsignor Salvatore Ligorio, per esortarlo a non riaprirla al culto, ma senza nulla di fatto.