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PETTEGOLEZZI AL PUPARULO CRUSCO

L’editoriale di Massimo Dellapenna

Sabato di agosto, fa caldo. Il mare è meraviglioso e non ci va di parlare di cose serie. Ad agosto anche i giornali parlano di calciomercato e di gossip. Il calciomercato, però, quest’anno è noioso o forse siamo noi che non abbiamo più l’età di quando Lentini eccitò i giornali per il suo passaggio al Milan. Anche il gossip non sembra più quello di una volta. Non ci sono più né principesse tristi né stelle del cinema con gli armatori greci.

UN GOSSIP AL PUPARULO CRUSCO

Non tutti nella Capitale, però, sbocciano i fiori del male. Qualche pettegolezzo senza pretese lo abbiamo anche noi in paese. Quando eravamo snob e gli intellettuali erano persone che scrivevano cose fantastiche, il gossip li trovavi su quelli che si chiamavano con aria di sufficienza “giornali da parrucchiere” perché servivano, o così si credeva, ad intrattenere il pubblico femminile mentre i caschi facevano la permanente. Ma quello è un tempo lontano. Oggi il pettegolezzo riempie le pagine dei giornali seri o, almeno, di quelli che si atteggiano ad essere giornali seri. Se, poi, succede in provincia, nella nostra amata terra montana dove il pettegolezzo non lo fa nessuno, ma interessa tutti è chiaro che la pruderia del buco della serratura eccita gli animi più semplici.

CHIACCHIERE AL VENTO

Non ce ne volevamo proprio occupare. Con il nostro snobismo intellettuale avremmo preferito soprassedere. Non abbiamo mai amato il buco della serratura né le parole al vento. Però è agosto e fa caldo e noi siamo pigri ad agosto. E, così, almeno questo sabato d’agosto vogliamo fare uno strappo alla regola. Se anche il buon Omero ogni tanto si addormenta, potrà farlo anche il povero Dellapenna. Per noi parlare di Sanità significa parlare di payback o delle liste d’attesa, significa approfondire le questioni della sanità privata e non abbiamo mai lesinato critiche a tutto ciò che nella sanità non andava bene. Ad agosto, però, con il caldo vogliamo riposarci. Ci uniamo al coro del gossip senza sforzarci di cercare emendamenti prima che diventino Leggi.

A MODO NOSTRO PERÒ

Vogliamo farlo, però, a modo nostro. Ad agosto fa caldo ma non tanto da farci venire una insolazione. Non ci mettiamo a leggere i messaggini nè a cercare colpevolezze giuridiche o pruderie morali. Pare ci sia una denuncia. Pare che qualcuno abbia denunciato perché un di- rigente avrebbe fatto molestie ad una funzionaria. Abbiamo letto linciaggi morali e prese di posizione. A noi non piace farlo, non lo abbiamo mai fatto né mai lo faremo. Anche ad agosto con il suo caldo non dimentichiamo che le responsabilità penali vengono accertate dopo tre gradi di giudizio e che nessuno può essere considerato colpevole fino a sentenza definitiva. Per noi è un dogma che vale anche ad agosto. La calunnia è un venticello sottile. Ad agosto un po’ di vento non guasterebbe ma noi non abbiamo mai amato i signori del vento né i guardoni degli amori altrui. Siamo fatti di un’altra pasta. Siamo ancora legati all’idea che il giornalista debba essere il cane da guardia contro il potere non il guardone. Il cane da guardia noi lo abbiamo fatto senza lesinare critiche a nessuno, il guardone non lo abbiamo fatto per le indagini di nessuno e non intendiamo iniziare. Per fortuna sabato d’agosto finisce, domani è domenica e noi non usciamo. Lunedì potremo tornare ad occuparci di cose serie. La sanità è una cosa seria. Il pettegolezzo sui dirigenti no.

Di Massimo Dellapenna

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