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MARATEA RITROVA I VIP ED IL TURISMO D’ELITE

Santavenere location prediletta: l’imprenditore Barletta a lavoro per riportare la “perla del tirreno” agli antichi fasti. Oltre il “Marateale”, da Porro a Cremonini passando per Dj Linus ed altri ancora

Sembra di tornare ai tempi del conte Rivetti, quando Maratea era un autentico luogo di turismo d’élite, meta di intellettuali, artisti e musicisti. Oggi come allora il cuore del grande turismo marateota era ed è il Santavenere che, grazie alle brillanti idee di Barletta, è riuscito nella non facile missione di riportare nella perla del Tirreno artisti e commentatori.

IL SANTAVENERE MOTORE TURISTICO

Il Marateale è stato il grande momento del turismo da showbusiness e, proprio al Santavenere ci sono stati i grandi eventi cinematografici e musicali che potrebbero dare a Maratea un futuro da piccola Cannes mediterranea. Ma, ovviamente, non è mai solo uno spot quello che rilancia un territorio. La continuità è l’essenza della programmazione. Nicola Porro, per una settimana, ha trasmesso la sua zuppa proprio dal Santavenere. Cesare Cremonini è ormai residente fisso. Dj Linus suo suoi canali social rilancia ogni giorno la bel- lezza della costa marateota. Dopo un periodo di appannamento, sembra proprio che il Santavenere stia tornando ad esercitare il suo ruolo naturale di grande attrattore del turismo di qualità.

IL TURISMO DI QUALITÀ

In questo giorni tutto il sistema turistico Italiano segnala un -20% a tutto vantaggio di luoghi di minor costo come le coste albanesi. Una crisi che non ha risparmiato il Salento, la Puglia ed altri posti anche rinomati. Una crisi che sarà sempre più evidente nei prossimi anni con la crescita anche qualitativa del turismo dell’altra sponda dell’Adriatico. La risposta autentica che il sistema turistico deve da- re a questa difficoltà non può essere che investire sulla qualità e sull’unicità dei luoghi. La strada intrapresa dal Santavenere può, dunque, essere di lezione e da apripista per tutto il territorio e tutto l’indotto turistico non solo marateota ma anche lucano e meridionale. Una strada che, come spesso accade nel- l’assenza e nella miopia delle istituzioni politiche, è stata avviata dall’intraprendenza di un imprenditore, uno di quelli che rischia il proprio capitale, le proprie risorse e il proprio talento e che, quindi, ha il dovere di cercare nuove strade e di immaginare nuovi scenari possibili. Una grande scommessa da parte di Barletta che, però, stando ai numeri e alla qualità delle presenze di questa stagione estiva, sembra essere vinta. Un percorso nuovo che sa di antico, che ci riporta al tempo in cui dire Maratea significava parlare di grande turismo di qualità, del tempo in cui Maratea rivaleggiava con Capri, Portofino e Sorrento co- me luogo del turismo d’élite. Un tempo in cui passare a Maratea era quasi obbligatorio per la gente che contava davvero. Un tempo che lenta- mente deve tornare e che può tornare se imprenditori lungimiranti come Barletta proseguiranno nella loro eccellente attività. E noi, per quanto possibile, per l’amore che abbiamo verso questo tratto di costa e verso la nostra regione ci auguriamo che il sogno di chi vuole riportare Maratea ai grandi fasti del passato diventi realtà. È una speranza non solo per Maratea ma per tutto il territorio lucano. Ecco perché non possiamo che fare un grande applauso a chi, partendo dalla propria attività imprenditoriale, si sta prodigando non solo per se stesso ma per una comunità.

Di Massimo Dellapenna

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