MIGRANTI: IL CDX LITIGA, IL CSX MUTO RINGRAZIA
A Fi che con Piro e Taddei fa scudo sul gov si unisce Baldassarre: «ne abbiamo più di tutti». FdI ormai attacca su tutto anche quando Bardi prova a difendere il territorio da arrivi massivi
L’estate lucana sembra ancora lontana dai titoli di coda, almeno stando alla bollente aria che si respira in campo politico. A surriscaldare l’ambiente ci sta ben pensando il centrodestra che tra anti bardiani e fedelissimi del generale continuano sui vari temi a darsela a suon di comunicati stampa. Se negli scorsi giorni la tensione è salita alle stelle tra i meloniani e il presidente della Regione Basilicata sul tema sanitario questa volta tocca ai migranti accendere la miccia.
LA LINEA DEL GOVERNATORE: «LA BASILICATA FARA’ LA SUA PARTE MA BISOGNA ASCOLTARE LE ESIGENZE DEL TERRITORIO»
«Più migranti in Basilicata? Va bene la solidarietà ma si tenga conto delle caratteristiche di una regione come la nostra, con 131 piccoli comuni. Non possiamo reggere numeri importanti. Parlerò con il Ministro Piantedosi e gli altri presidenti di regione». Così il presidente della Basilicata in un post su X nei giorni scorsi. La dichiarazione arriva dopo che il ministro dell’Interno aveva diffuso l’ipotesi di modifica dei criteri di ripartizione territoriale dell’accoglienza degli immigrati in arrivo. La nuova proposta prevederebbe la ripartizione non solo in base alla popolazione residente (70%) ma anche, per il restante 30%, in relazione alla superficie del territorio. Basilicata e Sardegna, con un territorio vasto ma con scarsa densità di popolazione sarebbero quelle principalmente scelte per l’accoglienza. Bardi chiarisce meglio il suo punto di vista, in un nuovo posto su X: «In rapporto alla popolazione, al 15 agosto la #Basilicata ospita già molti più #migranti rispetto alle altre regioni. E abbiamo aderito al progetto per l’accoglienza dei migranti minori non accompagnati: attualmente ne stiamo gestendo 50. Pratichiamo l’accoglienza con i fatti». La linea di Bardi è chiara: «No agli arrivi in massa», sostenendo che «La #Basilicata farà la sua parte, ma bisogna ascoltare le esigenze del territorio»
BARDI COME ZAIA IN DIFESA DEL TERRITORIO
La questione migranti è esplosa in tutta la nazione. Dopo la proposta diffusa dal ministero ogni governatore ha detto la sua. Sul caso migranti in molti da nord a sud hanno denunciato la mancanza di spazi e la difficile gestione degli arrivi. Il dibattito oltre che in Basilicata si è acceso anche a Nordest, con il governatore del Veneto Luca Zaia, che si dice preoccupato. Zaia proprio come Bardi ha fatto presente che «Non abbiamo mai rifiutato nessuno, ma siamo preoccupati perché non ci sono più spazi e la situazione rischia di diventare inquietante. Ma c’è il tema della sostenibilità – ha spiegato -. C’è un livello oltre il quale non possiamo garantire dignità». Zaia proprio come Bardi è sceso in campo pe difendere il territorio e sostenere quei sindaci che si sono ribellati a nuove accoglienze: «Tutta l’Africa in Italia non ci può stare, non è la dichiarazione di un razzista, perché io non lo sono. Ma è un fatto oggettivo, e di rispetto: nei confronti di chi si ospita e nei confronti dei nostri cittadini. Se no, metti a repentaglio la sopravvivenza delle comunità. Perché bisogna esserne consapevoli: qui rischiamo di dover cambiare il nostro modello». Da Nord a Sud la questione sembra verte su un unico punto: la sicurezza di chi ospiti e di chi viene ospitato.
L’AFFONDO DI FRATELLI D’ITALIA A BARDI: «POTEVA FARLO PRIMA»
La crepa ormai profonda tra i meloniani lucani e il presidente Bardi è sotto gli occhi di tutti. Se nei mesi scorsi le frecciatine dell’ex assessore regionale di FdI e attuale senatore Gianni Rosa, contro l’attuale Giunta, potevano apparire come le frasi di un rancoroso da alcune settimane a questa parte i comunicati dei meloniani a più firme fanno intendere che la questione è più seria di quello che appare. Ad ogni uscita di Bardi un gruppo di meloniani, quasi tutti quelli della prima ora, tentano in tutti i modi di andargli contro. Alla faccia dell’unità e dello spirito di coalizione. E così dopo le questioni legate alla sanità ad affondare le preoccupazioni di Bardi sono stati i meloniani Sen. Gianni Rosa, On.le Aldo Mattia, il commissario provinciale Potenza Giuseppe Giuzio e quello di Matera Augusto Toto, che in una nota congiunta evidenziano: «Apprezziamo l’impegno di Bardi a sottoporre al Ministro Piantedosi le questioni relative all’accoglienza dei migranti in Basilicata. Magari lo avesse fatto prima quando, in conferenza Stato-Regioni, si è discusso dello stato di emergenza, accettato anche dalla Basilicata, e dei nuovi criteri di assegnazione, su cui c’è stata un’apertura all’unanimità della Conferenza. La questione risale a marzo – aprile scorso e mentre sindaci e presidenti di regione del centrosinistra hanno fatto sentire il loro strumentale dissenso, la Basilicata sembrava avere tutto sotto controllo. Non si comprendono, quindi, le preoccupazioni che, solo oggi, Bardi manifesta. La questione è complessa e su questo non c’è dubbio». «Non si tratta di una situazione come quella creata da Pittella che, nel 2016, si era esposto chiedendo una quota maggiore di migranti ritenendola una soluzione allo spopolamento -continua-. Si tratta, invece, di uno stato di emergenza, dichiarata dal Governo Meloni già alcuni mesi orsono, con tanto di nomina di un commissario straordinario e a cui la Basilicata ha aderito. Stato di emergenza che nelle Regioni virtuose ha consentito di attivare le procedure accelerate e derogatorie per creare adeguate strutture di accoglienza». Sulla ripartizione dell’accoglienza i meloniani provano a fare chiarezza: «Quanto al mutato criterio di assegnazione, sebbene alcuni giornali riportino la Basilicata tra le regioni che subiranno il maggiore incremento, ciò non corrisponde alla realtà. Secondo il vecchio criterio la Basilicata dovrebbe ospitare 877 migranti: 500 per la provincia di Potenza e 377 per il Materano. Invece, ci sono 2.453 migranti accolti: 733 nella rete Sai e 1.720 nei centri di accoglienza. Su 100.000 migranti arrivati in Italia, alla Basilicata, applicando il solo criterio della popolazione, spetterebbe una quota di 1.000. Con il nuovo criterio, l’aumento non sarebbe mai possibile in termini di ‘migliaia’ di migranti, come frettolosamente annunciato da Bardi». «Inoltre, la circolare tanto criticata dalla sinistra prevede di “disporre la cessazione delle misure di accoglienza per i soggetti che abbiano ottenuto il riconoscimento della protezione internazionale anche nelle more della consegna del conseguente permesso di soggiorno”. In tal modo, oltre a ripristinare lo stato di legalità nei confronti di quei soggetti che occupano i centri non avendone diritto, si realizza anche uno svuotamento dei centri stessi. In Basilicata, dunque, quei 1.720 diminuiranno di conseguenza. In aggiunta, a settembre, il decreto cui sta lavorando il Ministero dell’Interno, d’intesa con il Ministero della Difesa, darà un’accelerata ai rimpatri e si cercherà si mettere un freno alla situazione emergenziale. Perché dobbiamo ricordarlo, a quanto pare anche a Bardi, che si stratta di una situazione di emergenza, che il Governo Meloni sta cercando di risolvere con tutti i mezzi a disposizione, incluso l’accordo con la Tunisia che ha bloccato l’arrivo di altri 40.000 migranti» concludono.
IL SILENZIO DELLA SINISTRA
Ma se la destra, se pur i modo differente ha detto la sua il silenzio assordante arriva dalla sinistra. Un tempo c’era un partito, il Pd, paladino dell’accoglienza, senza preoccuparsi della sua gestione, ora i suoi sindaci fanno retromarcia sul buonismo e chiudono, anch’essi, all’accoglienza. In mezzo c’è una decisione del ministro dell’Interno: non più la concentrazione di chi arriva negli hub di Lampedusa e delle altre zone costiere per lo più siciliane ma la loro distribuzione lungo la Penisola. Il che ha prodotto un brusco risveglio in quei tanti territori erano stati toccati solo marginalmente dall’immigrazione e nei quali si disquisiva e si polemizzava tra i partiti ma il tutto avveniva a livello teorico, senza avere a che fare col problema. Adesso invece l’immigrazione ha raggiunto livelli record e regioni e comuni di tutt’Italia sono coinvolti. Ma se nelle altre regioni oltre ai governatori ad imporsi all’accoglienza incontrollata sono anche i sindaci di sinistra, in Basilicata è calato il silenzio. La sinistra che fino a ieri parlava di accoglienza e criticava il modello Meloni in Basilicata tace, ma se pubblicamente nessun dirigente di partito di csx è pronto ad esporsi qualcuno avrebbe già chiamato in Regione allarmato.