SCAPPATELLE POLITICHE DI AGOSTO
La coalizione viaggia verso il trionfo, ma cambiamenti interni ancora da assimilare. Troppa sicurezza ha portato il cdx a litigare: polemiche evitabili che verranno evitate
Il centrodestra è diventato a un tratto una polveriera. Ad agosto, mese in cui di solito si rilassa il corpo dalle “fatiche” invernali e si sgombra la mente dalle tossine e dalle ansie accumulate da mesi di tensioni, i big (in alcuni casi presunti tali) della maggioranza che governa la Regione Basilicata si sono messi a fare gli straordinari. Non nel senso sostantivo e quindi nello specifico lavorativo ma in quello aggettivante in senso negativo. Straordinaria è stata la capacità di creare un tourbillon di polemiche praticamente dal nulla e soprattutto inaspettate. Così a cavallo del Ferragosto, invece di piantare ombrelloni e sistemarsi sulle sdraio, i maggiorenti del centrodestra lucano hanno innescato polemiche intestine che hanno infiammato il dibattito e prodotto “titoloni” sui giornali. Un caso dovuto all’eccesivo caldo che an- nebbia i pensieri? Viene da escluderlo. In verità sembra una volata partita in anticipo per le prossime elezioni regionali di primavera 2024 intrecciata con le elezioni comunali per il capoluogo di regione. Il punto è che tutto quel “movimento” partito nel centrosinistra intorno alla figura di un esterno “benedetto” dal laicato cattolico e da una parte dell’establishment delle varie curie lucane per tentare di mettere a freno le annose divisioni dell’ex Partito regione, con qualche eccesso di restaurazione di alcuni vecchi sistemi politici, hanno smosso (non solo le coscienze) anche nel campo del centrodestra. Insomma in un modo o nell’altro è partita la corsa per le prossime elezioni regionali in largo anticipo rispetto ai tempi previsti. Nello specifico e per il momento tutto riguarda le postazioni apicali o meglio il nome dei candidati presidenti con il centrodestra che sa comunque di giocarsi il ruolo di pretendente principale alla vittoria finale. Fosse altro che è “il detentore del titolo” e che in tutte le ultime elezioni il centrodestra a trazione Meloni ha fatto “cappotto” contro un centrosinistra incapace di proporre una alternativa competitiva e ancora in cerca di una sua nuova identità eccessivamente schiacciata dalle beghe e dalle derive troppo ideologiche del Pd e del Movimento 5 stelle. Il centrodestra però, seppur favorito, è completamente cambiato durante la legislatura regionale: la Lega dei record non è più tale e il ruolo di maggior azionista di voti è passato a Fratelli d’Italia. Legittimo che i meloniani vogliano rivendicare il ruolo di guida considerando che il presidente della Regione è Vito Bardi di Forza Italia e il sindaco di Potenza è Mario Guarente della Lega. Tanto più che i meloniani vogliosi di prima fila sono tanti. Questo spiega in parte la grande fibrillazione che è scattata a via Verrastro con vista piazza Prefettura a Potenza. La partita in ogni caso sarà lunga con Bardi che legittimamente punta al bis forte di una logica politica interna al centrodestra nazionale che di solito concede il secondo man- dato e con “relazioni” solide dentro il Consiglio regionale. Non sfugge però che il risultato finale non può prescindere dalle alleanze. È difficile puntare alla vittoria senza i centristi. Italia Viva, insieme a un mondo moderato civico, in questo senso, così come evidenziato anche dal sondaggio di “Termometro politico” di cui questo giornale ha parlato nei giorni scorsi, si candida ad essere ago della bilancia. E i rapporti con il partito di Renzi, sia a Roma che in Basilicata, iniziano a tesserli un po’ tutti dal centro proseguendo a sinistra e svoltando a destra. Non è sfuggita ai più, infatti, la presenza del senatore Gianni Rosa (meloniano di ferro) l’altra sera alla affollatissima kermesse organizzata da Marika Padula (Italia Viva) per il libro della giornalista delle Iene, Nadia Toffa scomparsa recentemente a seguito di una malattia oncologica. Vero che la serata aveva scopi benefici e approfondiva un tema sensibili con una grande presenza di associazioni di volontariato ma il parterre politico era trasversale e composito e se la presenza di Mario Polese era scontata meno quelle di Rosa e di Giuliano Velluzzi consigliere comunale di Potenza con tessera della Lega. E certe cose non sono casuali.
Di Giovanni Nero