OLTRE LA MADONNA: IL CULTO DI CICALA
Viggiano, la riflessione di Massimo Dellapenna
Nella Chiesa di nostra Signora della Difesa a Montreal c’è una strana abside, il corteo dei Santi è guidato da Benito Mussolini a cavallo. La Chiesa, dichiarato monumento nazionale canadese, fu realizzata da emigranti italiani e l’abside fu realizzata subito dopo la sottoscrizione dei patti lateranensi. A guerra finita e dopo settant’anni Mussolini a Montreal continua a guidare in camicia nera il corteo dei Santi. Non avrà la stessa durata la raffigurazione di Amedeo Cicala accanto alla Madonna nera di Viggiano. Lo stesso sindaco ha prontamente detto di non averla chiesta lui, il madonnaro non ha rilasciato dichiarazioni, l’effige di Cicala con la fascia tricolore verrà cancellata.
CICALA NON È MUSSOLINI
Sia chiaro, Cicala non è Mussolini anche se come quest’ultimo, viene accostato al sacro dai fedeli. Siamo certi, del resto, che la pala dipinta dall’anonimo madonnaro non resisterà settant’anni e vogliamo credere che non ci sia stata nessuna indicazione da parte del sindaco di Viggiano per una sua raffigurazione in arte sacra.
IL CULTO DELLA PERSONALITÀ
Vogliamo anche credere che il sindaco si sia imbarazzato per questo accostamento. Quello che resta agli interpreti, però, è il motivo recondito per il quale venga accostato alla Madonna Nera di Viggiano. Cosa spinga, cioè, un madonnaro a raffigurare il sindaco accanto alla Madonna, quasi come un Santo Patrono non può non essere oggetto di analisi. È evidente che esiste un culto della personalità che Cicala ha in qualche modo coltivato e favorito o che, quanto meno, non ha fatto nulla per depotenziare. Un culto della personalità nel quale viene accostato ed affiancato alla Madonna come protettore di Viggiano e, nella sua speranza, anche di protettore della Basilicata. Un culto della personalità che mischia sacro e profano come nelle grandi satrapie orientali, come nella parabola discendente dell’Impero Romano e che non sembra compatibile con una democrazia occidentale e con una carica pro tempore di Sindaco. La riproduzione dell’icona del sindaco accanto alla Madonna probabilmente non è stata voluta dal Sindaco ma certamente è figlia di un atteggiamento e di una eccessiva centralità della persona. Siamo certi di non aver mai visto l’icona di Pepe accanto a quella di San Rocco o quella di Setaro accanto a quella di San Gerardo Maiella, ancora più difficile ci risulta da immaginare quella di Guarente accanto al medaglione di San Gerardo. Ci sentiamo di consigliare a Cicala di tornare con i piedi per terra e di ribadire al mondo la sua condizione umana.
IL SINDACO DEL RIONE SANITÀ
“Don Antonio è ‘ro paté nuosto!” fa dire così il grande Eduardo a Vincenzo quando parla ad Antonio Barracano, al sindaco del Rione Sanità. Nella tragedia Eduardiana, Antonio Barracano si schernisce e dice di non essere San Pietro ma, in realtà, ne è molto ben soddisfatto di quella immagine e di quella ricostruzione e non fa nulla per evitare questa sua santificazione popolare. Così sembra agire anche il Sindaco di Viggiano, formalmente dice di non saperne nulla e addirittura di non aver gradito ma, in realtà, se non modifica questo atteggiamento autoreferenziale rischia di essere la causa almeno involontaria ma sicuramente gratificata di un irrazionale ed antidemocratico culto della personalità. Al suo posto cercheremmo di evitare. Non sono scelte che di solito portano bene. Quando si viene paragonati ai Santi si rischia di credersi infallibili ed è il primo passo verso la certa sconfitta. Sic transito gloria mundi.
Di Massimo Dellapenna