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AFFAIRE CAVA DEL SOLE, IL COMUNE AMMETTE E LA REGIONE SEGNALA ANCHE ALLA PROCURA

Con la richiesta del Ministero di chiarimenti sulle «irregolarità», altarini scoperti: via Verrastro certifica «l’abuso edilizio»

Cava del Sole di Matera: sull’irrazionale e gigantesca anomalia burocratica, tanto gli errori che la correttezza procedurale erano così opportunamente autoevidenti, che, finalmente, seppure con anacronistico tempismo verosimilmente ricercato, sia la Regione Basilicata, sia il Comune della Città di Sassi, hanno dovuto ammettere l’abuso compiuto e persistente, Vinca o non Vinca, o più precisamente, nonostante la Vinca riottenuta poichè la precedente, comunque ormai scaduta, revocata per inottemperanza delle prescrizioni ivi contenute. Pubblico abuso, ma profitti privati perchè alla fine, i concerti del Sonic Park, nel luglio scorso, sono stati fatti. Cava del Sole di Matera, più che simbolo di rinascita ed emblema del successo di Matera Capitale della Cultura 2019, vicenda rappresentativa di come per via di un certo andazzo tecnico lucano, si preferisca creare delle specie di Lourdes burocratiche dove l’osservanza delle regole procedurali svanisce con un tuffo nelle “miracolose” acque del pressapochismo e delle reclame politiche, in questo caso tanto di marca centrodestra, si veda Latronico, quanto di marca pentastellata, leggasi sindaco Bennardi. In una situazione aprioristicamente abusiva, l’infelice spettacolo di concesse deroghe, da ricordare senza pretesa di esaustività quelle sulle date ravvicinate dei concerti e sui limiti acustici, per fare a “norma d’arte” certe cose, ma comunque in una cornice superiore di irregolarità: «Grazie all’assessore Latronico», pubblicamente comunicava Bennardi ad inizio luglio.

DA MATERA A ROMA CON AMARO RITORNO

È stato possibile raggiungere un conclusivo approdo solo ora a settembre e soltanto dopo che la pratica Cava del Sole, grazie alle ripetute segnalazioni di Pio Abiusi dell’associazione “Ambiente e Legalità”, dal gennaio scorso già attivo sulla tematica, ha superato i confini della Basilicata ed è arrivata a Roma, ovvero al Ministero della Cultura. Lo scorso giugno, il Ministero ha pertanto chiesto alla Regione, che a sua volta ha indirizzato alcune domande al Comune di Matera, chiarimenti circa «alcune presunte irregolarità» nello svolgimento della procedura autorizzativa relativa al progetto di gestione della Cava del Sole per il quale precedentemente, nell’ambito degli eventi legati a “Matera Capitale europea della Cultura 2019, era stata convocata «opportuna conferenza di servizi» istruttoria, con il coinvolgimento, tra l’altro, della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio. In estrema sintesi, dato che l’area della Cava rientra nella Zona speciale di conservazione (Zsc) “Gravine di Matera”, facente parte della rete europea di aree naturali protette denominata Rete Natura 2000, il concetto chiave è proprio quello della «opportuna conferenza di servizi». La Valutazione di incidenza ambientale (Vinca), era ed è soltanto un pezzo del tutto ciò che, in realtà, serve. Ad ogni modo, tornando alla richiesta del Ministero, Regione e Comune, invece che rispondere alla basilare domanda posta, hanno preferito far trascorrere il tempo. Tra chi ha ringraziato, difficile, se non impossibile, non immaginare ci sia il gestore del Sonic Park beneficiario, così senza se e senza ma, dell’autorizzazione all’utilizzo della Cava del Sole. Cava del Sole che, inoltre, fu interessata da un progetto, dal valore di 5 milioni di euro, finanziato dal Programma complementare al Pon Cultura e Sviluppo 2014-2020 per l’allestimento e la gestione che si sarebbe protratta fino al 31 dicembre dello scorso anno. Non a caso, il comodato d’uso gratuito alla Fondazione Matera-Basilicata 2019 fu concesso fino al 31 Dicembre 2022. Entro il 31 dicembre prossimo, invece, il Comune dovrà rendicontare al Ministero le spese del finanziamento. I vari soggetti istituzionali interpellati nell’ambito della Conferenza dei servizi richiesta nel 2017, tra cui, per citarne uno, la Soprintendenza archeologica, non sono più stati sentiti scaduto il parere favorevole del 2018. Sulla prosecuzione delle attività nella Cava del Sole le altre Amministrazioni coinvolte, se si esclude l’Ufficio compatibilità ambientale della Regione sulla Vinca, non sono state coinvolte.

L’AMMISSIONE DI COLPA

Per Cava del Sole, il Comune si è auto autorizzato, per poi, a fine agosto, auto smentirsi. A fine agosto, il Comune nel rispondere alla Regione che doveva ancora rispondere al Ministero, ammette: «Come è noto, il verbale della Conferenza di Servizi è stato approvato definitivamente in data 21 marzo 2018 e detto parere ha esplicato la propria validità a tutto il 20 marzo 2023». Tralasciando che l’Ente si è abbonato 3 mesi in più rispetto al dicembre 2022, nella sostanza, come da comunicazione del Comune, dall’aprile scorso il vuoto autorizzatorio. Nel finale, il Comune, intuendo la conclusione del viaggio Basilicata-Roma, Ministero-via Verrastro, ha provato, a suo modo e a giochi fatti, ad addolcire il giudizio: «Si evidenzia che, comunque, è imminente la convocazione da parte del Comune di una Conferenza di Servizi relativa ad un progetto complessivo denominato “Sistema delle Cave” relativo al recupero e valorizzazione dell’area e che in tale contesto autorizzativo verrà inserito anche la Cava del Sole al fine di un’organica valutazione da parte degli enti competenti anche rispetto alla compatibilità con le Norme tecniche del Parco Regionale Archeologico, storico, naturale delle Chiese Rupestri del Materano». Ma, scoperto l’altarino, ogni movimento invece che guarire, ha come conseguenza l’ulteriore “sanguinamento”.

CHIUSURA DEL SIPARIO CON SEGNALAZIONE ALLA PROCURA

Con quella sorta di risposta dal Comune di Matera, la Regione, primariamente non ha potuto far altro che «prendere atto» che le opere realizzate per lo svolgimento di eventi per Matera 2019 non fossero state rimosse «nei tempi inequivocabilmente prescritti, quindi perentori, in Conferenza di Servizi», ovvero dicembre 2022. In secondo luogo, «quanto attestato» dal Comune di Matera «si configura come accertamento di non conformità», ai sensi della normativa, «delle opere presenti nell’area in questione, per le quali è obbligatorio avviare un procedimento di rimozione dell’abuso edilizio». Abuso edilizio: opere non conformi, di conseguenza, è stato irregolare anche quanto fatto, come, per esempio, il Sonic Park. Non che non bisognava, o non bisogna, fare questo tipo di eventi, ma qualunque cosa segue le sue regole ed ha propri percorsi procedurali. Non casualmente, dal competente Ufficio del Dipartimento regionale dell’Ambiente, la segnalazione alla Procura di Matera.

Ferdinando Moliterni

3807454583

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